Associazione Pendolari Piacenza

Mappa del Sito -  LinkLettere dai pendolari Email: pendolari.piacenza@libero.it
Home Su FS Amministrazioni locali Archivio

 

LE INTERFACCE AMMINISTRATIVE

L'Associazione Pendolari di Piacenza è un'associazione senza alcuna affinità o finalità politica. Accetta, senza esclusioni, l'impegno e la buona volontà di quanti, singoli cittadini o organizzazioni, abbiano l'intenzione di difendere i diritti e le istanze dei pendolari piacentini.
Nello svolgimento della propria attività l'associazione si deve interfacciare con le seguenti amministrazioni locali:

Comune di Piacenza
La persona di riferimento che rappresenta la nostra interfaccia con il Comune viene scelta di volta in volta in base alle disponibilità delle diverse amministrazioni.
La possibilità di esporre e trattare i problemi dei pendolari direttamente con gli organi direttivi ci consente di evitare tortuosi passaggi burocratici, ma costituisce anche un problema quando, ad ogni cambio di giunta o di consiglio, viene sostituita la persona di riferimento. Capita spesso infatti che il nuovo interlocutore non conosca affatto le nostre richieste ed ogni volta siamo costretti a spendere molto tempo per aggiornarlo sulle diverse problematiche.
Speriamo che l'Amministrazione comunale decida di affiancare alle personalità politiche che ci seguono, anche un funzionario comunale che agisca come interfaccia permanente per i rapporti tra i pendolari ed il Comune. Questa persona potrebbe garantire la necessaria continuità di competenze sui problemi dei pendolari per le successive amministrazioni
.

Provincia di Piacenza
Attualmente l'interfaccia della Provincia verso i pendolari è costituita dall'Assessore ai Trasporti.

Regioni Emilia Romagna e Lombardia
I rapporti con la Regione avvengono attraverso l'Assessore ai Trasporti della Regione Emilia Romagna e vengono gestiti tramite la Provincia di Piacenza. La Regione è un interlocutore importante perché dal 1° gennaio 2001, per effetto della Legge Bassanini, le Regioni hanno ricevuto nuove competenze in materia di trasporto ferroviario regionale. Per saperne di più visita il sito del Servizio Ferroviario Regionale.
Sono purtroppo sono praticamente assenti i rapporti con la Regione Lombardia che invece influenza pesantemente la pianificazione degli orari ferroviari sulla tratta Piacenza - Milano.

Rapporti con le Amministrazioni locali:

Indice

  1. Osservazioni presentate al Presidente della Regione Emilia, Vasco Errani, nell'incontro del 9 marzo 2005

  2. Contratto di servizio tra Regione e Ferrovie: Chi controlla che venga rispettato? (9/2/2003)

  3. Chi verifica i ritardi dei treni? (4/7/2003)

  4. Che fine fanno le penali pagate dalle ferrovie alla Regione? (3/8/2002)

  5. Tante sorprese per i pendolari piacentini (24/9/2003)

  6. Che garanzie prevede per i viaggiatori pendolari il contratto di servizio tra la Regione Emilia Romagna e le ferrovie? (7/3/2001)

  7. Accordo Comune di Piacenza Ferrovie dello Stato: una presa in giro per i pendolari Piacentini, ma nessuno vuole che i pendolari conoscano quanto spetta loro di diritto! (2/1/2001)

  8. Ci hanno barattato con lo svincolo della tangenziale? (3/2/2001)

  9. Con Borgofaxhall via La Primogenita resta senza marciapiede! (4/2/2001)

Osservazioni presentate al Presidente della Regione Emilia, Vasco Errani, nell'incontro del 9 marzo 2005

Inefficienza della Regione
Nell'incontro che abbiamo avuto con lei nel dicembre 2003 si era interessato alla nostra segnalazione secondo cui le penali legate alla soppressione dei treni erano un autentico regalo a Trenitalia che di fatto poteva ridurre a suo piacimento il servizio senza incappare in una adeguata sanzione. Si tratta infatti di 2euro a Km solo nel caso in cui non vi siano altri mezzi entro l'ora successiva. Stupito dalla nostra affermazione chiese subito un'indagine per verificare se il contratto di servizio poteva concedere una tale scappatoia.
La verifica era semplice, si trattava di leggere le poche righe del contratto di servizio. Non servivano più di 15 minuti di tempo. Il 28 gennaio 2004, a due mesi di distanza, le verifiche sulle soppressioni ancora non sono pronte. In Maggio siamo convocati per ascoltare le modifiche proposte al contratto di servizio, sarebbe un'ottima occasione per modificare la clausola sulle soppressioni, ma nella proposta non ve n'è traccia. A giugno 2004, a latere di un incontro con il Comune, siamo informati che la regione sta verificando la questione delle soppressioni, "sembra che abbiano scoperto qualcosa" ci viene detto, "sembra che le ferrovie riescano a trarre vantaggio dalla regola delle soppressioni, ma occorrono altre verifiche", queste le parole usate. Erano già passati 7 mesi per fare una verifica che non richiedeva più di qualche minuto, come si spiega tutto ciò? Intanto la modifica al Contratto di servizio era passata senza incrementare le penali per le soppressioni. E' inutile dire che a oltre un anno di distanza non ci è ancora stato detto nulla sulla questione delle penali per le soppressioni. E' la solita inefficienza dell'amministrazione pubblica o forse non si volevano pestare i piedi ai Signori, e amici, delle ferrovie?

Altro episodio di inefficienza. Il 4 di agosto 2004 inviavamo una lunga mail al Comune di Piacenza con dettagliate osservazioni sulle parzialissime bozze di orario inviateci dalla regione. Il Comune garantisce di averle inoltrate alla regione, e non abbiamo motivo di dubitarne, ma nell'incontro del dicembre2004, ribadendo le critiche all'orario appena entrato in vigore, ci siamo senti dire che ormai era troppo tardi per fare osservazioni, "andavano fatte prima che entrasse in vigore l'orario", ci venne detto.
Una domanda è d'obbligo: ma e nostre mail almeno le leggete?

Tracce orarie e bozze orari
Passiamo ora alle tracce orarie, che non sono i tabulati degli orari, ma un disegno grafico in due dimensioni che mostra le percorrenze dei treni sulla linea e da cui si vede bene quali siano i treni privilegiati e quelli invece sacrificati con precedenze e rallentamenti. Durante la riunione dello scorso dicembre 2004 l'Assessore Peri sentendosi chiedere le tracce orarie complete di TUTTI i treni e di TUTTE le fermate nel tratto Milano - Parma, garantì il suo impegno per farcele avere al più presto. L'assessore però dimenticava che la stessa richiesta la facciamo invano a lui e all'agenzia per la mobilità regionale da quando la regione ha ereditato le ferrovie.

Come ci è stato confermato dalle stesse ferrovie la scelta dell'orario ferroviario viene effettuata un anno prima. Ancora una volta non siamo stati minimamente considerati, ne tantomeno messi al corrente, come avevamo chiesto, sulle prossime modifiche di fine 2005 che invece sono già in fase di avanzata definizione.

Modifica 2004 al Contratto di servizio: Numero carrozze
Il risultato della riunione avuta con lei Sig. Presidente del dicembre 2003 è stata la proposta di modifica del contratto di servizio, che sarebbe avvenuta con il nostro prezioso contributo, come ci rassicurava l'assessore Peri. Non ci sembrava vero, il contratto di servizio sarebbe stato migliorato. Il sogno si è infranto nella riunione di maggio 2004 quando scoprivamo che le modifiche al contratto erano già state decise senza consultarci ed erano molto diverse da quanto prospettato. Intanto veniva legittimato che tutti treni IR potessero viaggiare con il 90% di carrozze rispetto a quanto previsto da contratto, senza pagare alcuna penale. La scusa era che il materiale doveva essere mandato periodicamente alla manutenzione. Peccato che poi il materiale non può essere manutenuto per mancanza di soldi, e comunque quando è stato firmato il primo contratto, il numero di carrozze previste per ogni treno si riferiva al numero di carrozze efficienti di ogni convoglio, le ferrovie sapevano bene che sarebbe servito un margine per la turnazione delle carrozze in manutenzione. Così era prima che la regione arrivasse e l'aver introdotto la norma del 90% con questa giustificazione ci sembra solo il solito regalino alle FS. Regalino, perché i regali veri sono altri. La regola del 90% vale solo per una élite dei treni, ovvero il 10%, per i restanti non ci risulta siano previste penali.
Cosa succede poi a quel povero 10% di treni se viaggia con meno del 90% delle carrozze? E' prevista una "fortissima penale" ci venne detto nell'incontro del maggio 2004 che però “ora non possiamo quantificarvi”. Che strano, era stato definito tutto eppure non ci volevano dire l'importo delle penali. L'importo lo scoprivamo ad accordo già firmato, e non certo per segnalazione dell'agenzia per la mobilità regionale, ma per nostre indagini personali. Trattasi di 100 Euro sonanti che vengono pagati dalle ferrovie in caso i treni viaggino, per esempio, con 8 carrozze anziché le 13previste da contratto. Visto che le 3 carrozze di prima classe non si toccano, significa che quelle di seconda passano da 10 a 5 e con treni come l'IR 2137 che aveva persone in piedi anche con 13 carrozze potete immaginare come ci si può stare. Le prime volte si resta a terra poi si impara ad evitare quel treno e ci si adatta a prenderne altri dopo, con grande gioia delle ferrovie che alle riunioni vi vengono a dire che tutto sommato bastano anche meno carrozze. E voi avete le competenze per ribattere adeguatamente a tali bestialità? Siete mai stati alla stazione di Milano Rogoredo per tentare di salire sull'IR2137, magari il venerdì sera? C'è gente che lo fa quotidianamente, ma dai vostri asettici uffici non potete certo vederli. E i 100 Euro di penale non cambiano sia che il treno abbia 11 carrozze sia che ne abbia 4 (è successo anche questo!). E' davvero un bell'esempio di scelta delle penali. Inutile dire Sig. Presidente che tutto questo è stato preventivamente e ripetutamente segnalato dalla nostra associazione, ma sembra che le orecchie dei suoi amministratori siano molto più vicine alla dirigenza FS che non ai pendolari.
Penali non è il termine giusto. Per 100 Euro che le FS pagano (ma ricordiamo solo per il 10% dei treni) 10 volte tanto ne risparmiano sul materiale che non devono garantire e soprattutto sul personale viaggiante che passa dai 3 controllori necessari per le 13 carrozze ai 2 richiesti per le 11 carrozze. Così di fatto grazie alla modifica del contratto di servizio, fatta in nome dei pendolari, tutti i treni IR viaggiano oggi con un numero di carrozze che va da 8 a 11 contro le 13 previste per molti di essi. E’ stata davvero una scelta vantaggiosa per i pendolari!

Modifica 2004 al Contratto di servizio: Carrozze chiuse
C'è poi il capitolo carrozze chiuse. Per quanto ne sappiamo la regione non ha messo alcuna penale sulle carrozze chiuse, né ha alcun metodo per sapere quante siano. Ci vorrebbe spiegare allora per quale motivo l'assessore Peri in una trasmissione su Teleducato trasmessa a fine febbraio 2005 è andato a raccontare che esige delle penali dalle ferrovie per le carrozze chiuse e sporche? Ci chiediamo come si possano fare certe affermazioni quando non solo non si ha la minima idea di quante siano le carrozze chiuse o sporche sui treni che la regione paga profumatamente con i nostri soldi, ma, non si sa nemmeno quale sia il numero di carrozze con cui viaggia ogni treno.
Se così non fosse saremo felici di pubblicare l'elenco, che a questo punto deve già essere disponibile, con i dettagli sul numero di carrozze chiuse o sporche, rilevato dalla regione per ogni treno per ogni giorno dell'ultimo anno e le relative penali pagate da Trenitalia per ogni treno con le carrozze chiuse o sporche. Potremo così comparare i suoi dati con quelli in nostro possesso. In caso contrario saremo obbligati a pensare e sostenere che qualcuno va in giro a farsi campagna elettorale sulla pelle dei pendolari che quotidianamente subiscono disagi che vengono sbandierati solo quando fanno comodo.

Modifica 2004 al Contratto di servizio: Ritardi
Un'altra modifica al contratto di servizio introdotta nel 2004 deriva dall'introduzione delle penali sui ritardi nelle stazioni intermedie. Era stata da noi richiesta in maniera molto differente dalla proposta che la regione ci ha poi fatto piovere dall'alto. Noi chiedevamo di valutare il ritardo di ogni treno come la media ponderata di tutti i ritardi alle stazioni intermedie in funzione dei dati di frequentazione (ovvero del numero di viaggiatori in ogni tratta). Sono tutti dati a disposizione delle ferrovie e anche un computer del secolo scorso sarebbe in grado di effettuare quelle semplicissime operazioni di addizione, moltiplicazione e divisione. Si chiedeva anche che la penale fosse direttamente proporzionale ai singoli minuti di ritardo, senza franchigie o inutili soglie.
Anche in questo caso purtroppo la proposta della regione vanificava del tutto la nostra idea. Intanto il ritardo veniva preso in una sola stazione intermedia, ma la cose peggiore è che tale verifica viene applicata solo al 10% dei treni e per di più viene tollerato un ritardo del convoglio di 10 minuti al semaforo di ingresso, che significa 12-13 minuti in stazione. A cosa serve tutto ciò? Lo sa che solo per quei 13 minuti abbuonati a Trenitalia ogni viaggiatore si brucia due settimane di ferie ogni anno? Come potete negare che un tale stravolgimento delle nostre richieste non sia stato fatto per favorire le FS?

Modifica 2004 al Contratto di servizio: Conclusioni
Certo che tutta la manovra dell'aggiornamento del contratto di servizio è una bella trovata, di fatto si fanno risparmiare tanti soldi alle ferrovie riducendo il servizio e facendo figurare che è stata soddisfatta una richiesta dei pendolari. Perché oltre a citare i milioni di penali fatti pagare alle ferrovie non ci viene detto quanti soldi si fanno risparmiare alle ferrovie consentendo l'uso di treni ad 8, 9, 10 o 11 carrozze anziché le 13 previste nel contratto di servizio originale. E ancora quanti sono i soldi che le FS risparmiano usando solo due controllori anziché tre. Lo sa che da quando è entrato in vigore l'addendum al contratto di servizio non esiste più un Interregionale da 13 carrozze, ma si va da 11 in giù? Vi sembra di aver migliorato la condizione dei pendolari? Ci verrete a dire che il contratto può essere migliorato, perché allora non avete ascoltato subito le critiche che le facemmo quando veniste a presentarlo nella primavera 2004?

Bando di gara 2006
Il futuro del servizio regionale non è roseo. Siamo venuti a conoscenza da fonti che riteniamo attendibili, che l'intenzione di Trenitalia è quella di dismettere il servizio e quindi ridurre drasticamente la manutenzione, come di fatto sta già facendo. Si delinea quindi la prospettiva di un servizio in costante peggioramento siano a tutto il 2006. Poi quando i privati rileveranno il servizio avranno ottime ragioni per giustificare l'offerta di un servizio altrettanto scadente. La tipica frase in questi casi è:" abbiamo ereditato una situazione grave e in rovina". Saranno quindi giustificate richieste di aumento del costo dei biglietti e la riduzione del servizio offerto, con la solita promessa di recuperare la qualità perduta. La totale trasparenza della regione nella fase di preparazione del bando è una condizione necessaria, ma non sufficiente. Come la Regione ci ha insegnato con l'introduzione degli abbonamenti solari, i contratti possono essere modificati successivamente, anche contro il parere degli utenti. Si rende quindi necessario un impegno della regione ad introdurre da subito penali supplementari che dovranno colpire tutti gli episodi causati dalla cattiva manutenzione della linea o del materiale rotabile come le cadute di linea, i guasti a locomotori, impianti frenanti e quant'altro.

Verifiche disservizi
La dimostrazione che la regione Emilia non sembra essere molto attenta nell'esigere le penali sulla mancanza delle carrozze sta nella lettera inviataci in risposta ad una nostra segnalazione di fine 2004. La lettera infatti dice che "dando seguito" alla nostra segnalazione sono richieste alle ferrovie le composizioni dei treni da noi menzionati e questo porta alla scoperta che per molti giorni del mese di novembre 2004 quei treni viaggiavano sotto il limite del 90% di carrozze.
Ci voleva la nostra segnalazione per farvelo scoprire? Non dovrebbe essere interesse della Regione verificare tutto questo a prescindere dalle segnalazioni dei pendolari? Perché questo non viene fatto?
Qualche settimana fa abbiamo inviato alla Regione un'istanza per chiedere tra l'altro i dettagli delle penali pagate. Questo perché ci sembra, Presidente, che qualcosa non stia funzionando nel modo corretto e vorremmo incrociare i dati in vostro possesso con le nostre verifiche. Penso che la regione abbia tutto l'interesse a consentire questa verifica incrociata, contiamo quindi di ricevere tutti i dettagli richiesti entro i 30 giorni previsti dalla legge che scadono proprio nella seconda metà di marzo.

Carrozze
Desideriamo spendere due parole anche sul livello delle nuove carrozze che sembrano dei laboratori di arte contemporanea dove la funzionalità ha lasciato completamente il posto all'estetica. I nuovi materiali dei treni TAF o i regionali ristrutturati hanno posti a sedere scomodissimi, sembra di stare seduti dentro a una nicchia. Non ci stupiremmo se tra un po' venisse dimostrato che stare seduti lì fa male alla colonna vertebrale. I poggiatesta sono demenziali: ce ne è uno solo, roba da far venire il torcicollo, e per di più non funziona.
I portabagagli sono scomodi, con una ridotta profondità ed inaccessibili da sotto, come invece avviene da 100 anni a questa parte. Per accedervi si deve essere molto alti ed essendo chiusi da sotto si possono non vedere alcuni degli oggetti lasciati per cui è facilissimo dimenticarsi ombrelli e perdere piccoli oggetti che magari escono accidentalmente dalle borse. Quando siete invitati ad una presentazione ufficiale o alla consegna del nuovo materiale, abbiate il coraggio di provare le carrozze di persona, sedendovi per un'oretta e rinunciando magari alle formali espressioni di compiacimento e soddisfazione.

Vecchi problemi ancora aperti
Vi sono poi tanti altri vecchi problemi rimasti nel dimenticatoio come il fatto che i viaggiatori diretti a Milano Lambrate e Rogoredo sono obbligati a pagare una tariffa chilometrica superiore, ovvero per un tratto che non percorrono.
Vi è il problema della sala di aspetto alla stazione di Piacenza che a seguito dell'ultima ristrutturazione è diventata 1/5 delle dimensioni originali e come ovvio è largamente insufficiente alle migliaia di pendolari piacentini.
Parliamo anche degli annunci alla stazione di Piacenza che non citano le fermate intermedie.
Tutte queste cose, con un amministrazione volonterosa, potrebbero diventare oggetto di una contrattazione con le ferrovie, ma fino ad ora sono rimaste solo promesse.

Disservizi vari
Elenchiamo alcuni esempi eclatanti avvenuti nel 2005 per farvi capire cosa stanno facendo le FS:
- In questo periodo di grande freddo sono sempre presenti le carrozze gelate o insufficientemente riscaldate. Dalle due per ogni convoglio ora si arriva anche a punte del 100%, con la gente perennemente vestita con le giacche. Talvolta le carrozze viaggiano anche al buio. D'estate ovviamente il problema è l'opposto, i condizionatori sono tutti guasti, sebbene nuovi, ma ora i finestrini sono stati appositamente bloccati e le carrozze si trasformano in autentici forni crematori. Avete provato a viaggiare per 1 ora e 20 minuti restando immobili a temperature vicine allo zero? E magari con uno spiffero che arriva da un finestrino che non sta chiuso e che vi lascia il torcicollo per una settimana? A voi sarà più difficile perché solitamente le auto blu o le prime classi degli eurostar non hanno di questi inconvenienti.
- Le ultime novità sono le porte di separazione all'interno delle carrozze che anziché essere riparate vengono rimosse, infine capita che restino bloccate le porte di intercomunicazione tra le carrozze impedendo alle persone di risalire il treno.
- Da alcuni mesi vi sono diverse incongruenze tra la situazione reale dei ritardi e quello che viene mostrato sui tabelloni o detto dagli altoparlanti nelle stazioni e sui treni. Il 12 gennaio l’IR2124 viaggiava con 30 minuti di ritardo, a Milano Lambrate quel treno era sparito dai tabelloni e non è la prima volta che questo succede.
- Il 17 febbraio l’IR2124 a Piacenza era dato per soppresso (così si pagano meno penali), ma a Milano riappariva sui tabelloni con oltre 30 minuti di ritardo. Forse sarebbe il caso che la Regione inserisse nel contratto di servizio la possibilità per i membri delle associazioni pendolari di documentare con foto e filmati i disservizi ferroviari pur senza contravvenire alle leggi sulla privacy.
- Basta una nevicata per paralizzare il traffico ferroviario come è successo i giorni scorsi, solo come esempio ecco alcuni ritardi:
il 28 febbraio         l'IR2124 25 minuti         l'IR2139 25 minuti
il 1° marzo         l'IR2122 90 minuti          l'IR2124 60 minuti
il 2 marzo         l'IR2122 75 minuti          l'IR2124 20 minuti
- Il 9 febbraio il treno regionale R20433 ferma a Piacenza con 6 carrozze fuori dal marciapiede. I pendolari quando si vedono spegnere le luci sono costretti a scendere sui binari. Su quegli stessi binari sta però arrivando l'IR2139 e per un pelo si evita la tragedia. La cosa però viene subito messa a tacere. Il dirigente responsabile, dopo svariati tentativi di giustificare l'accaduto, decide di compilare un modulo con la motivazione ufficiale che "il treno ha perso il segnale", per scagionarsi da ogni responsabilità. I pendolari non possono nemmeno protestare, pena la denuncia per essere scesi sui binari.
- La storia più incredibile avviene il 24 gennaio quando l'IR2124 viene fermato alla stazione di Codogno. Il capostazione con la paletta in mano cerca di far salire un viaggiatore. Il capotreno però si rifiuta di aprire le porte perché quella non è una fermata autorizzata. Il capostazione va allora a prendere un foglietto che compila per autorizzare la fermata e la persona viene fatta salire. La motivazione data dal capotreno per la fermata straordinaria è che il diretto da Mantova era in forte ritardo. E' strano però che ci fosse solo un passeggero ad aspettarlo ed infatti arrivati a Milano risultava che quel diretto era arrivato da molto tempo. Sembra quindi che i treni della regione Emilia, in Lombardia, siano utilizzati come autobus con fermata a richiesta, forse per qualche benemerito che ha molta influenza presso Trenitalia o RFI.
- La nuova moda è poi quella di trasformare gli interregionali Emiliani in regionali Lombardi anche senza alcun motivo. Come esempio portiamo quello dell'IR2137 che il 21 gennaio 2005 è stato trasformato in regionale fermando in tutte le stazioni nonostante fosse seguito a ruota da altri due regionali che coprivano le stesse fermate. Che bisogno c'era di far fare quell'inutile ritardo?   
Capita anche spesso che a Codogno gli IR della regione Emilia vengano convertiti in locali anche per pochi minuti di ritardo dei treni lombardi. L'orario dei treni emiliani è stato congegnato dalla Lombardia, evidentemente con il benestare dell'Emilia, in modo tale che a ridosso dei treni lombardi più critici vi sia un interregionale emiliano sempre pronto a sostituirlo, anche per questo i tempi di percorrenza dei treni emiliani sono stati sistematicamente accresciuti. In questo modo è più semplice aggiungere qualche fermata straordinaria in Lombardia senza farsene accorgere da Bologna. Di fatto il servizio IR pagato dall'Emilia è gestito a favore della Lombardia nel tratto Piacenza - Milano. I treni IR emiliani sono poi soggetti alle precedenze dei treni Regionali e Diretti delle Lombardia e questo sempre grazie al consenso della regione Emilia.
- Quando invece sono i piacentini a chiedere di fermare qualche treno per sopperire ai propri ritardi, Milano risponde sistematicamente che non è possibile e i piacentini devono aspettano le mezz'ore in stazione.

Bene, detto questo vorremmo chiedere se i referenti per la regione Emilia si sentono di poter sostenere di aver fatto qualcosa di concreto per migliorare la situazione dei pendolari piacentini visto che da anni segnaliamo il costante peggioramento del servizio e la presenza di una pessima gestione del servizio ferroviario, senza essere minimamente ascoltati. Per favore risparmiateci la storiella che le ferrovie non ricevono più finanziamenti. Prima di meritarli dovrebbero avere almeno il coraggio di mandare a casa quella classe di dirigenti frutto di meschine lottizzazioni, che hanno portato le ferrovie sull'orlo del baratro. La cosa grave è che voi non vi rendete minimamente conto di quello che sia diventato il servizio ferroviario attuale. Ci chiediamo come possiate prendere decisioni o posizioni sulla miriade di problemi che non siete in grado o non avete la volontà di conoscere.
Forse una riorganizzazione del sistema di controllo del servizio ferroviario si rende necessaria, ma si badi bene senza introdurre altri burocrati o organi con la funzione di passacarte come si è fatto più volte in passato.

Cosa può fare la Regione per i pendolari prima delle elezioni:

Trasparenza
La prima cosa è la trasparenza. Come sapete abbiamo sempre dichiarato la nostra perplessità su quello che riteniamo un ambiguo rapporto tra la Regione Emilia e Trenitalia, temendo sia dettato da superiori ingerenze politiche più che da un chiaro rapporto contrattuale. Per questo motivo, se la Regione vuole dimostrare buona volontà dovrebbe inviarci subito TUTTA la documentazione da noi richiesta con l'istanza da noi presentata alcune settimane fa.   
Vi sono alcune informazioni che la Regione non deve chiedere alle ferrovie, come l'elenco dettagliato, ovvero suddiviso per le varie voci, per i diversi giorni dell'anno e per i vari treni, delle penali pagate da Trenitalia per: ritardi, soppressioni, mancanza carrozze o quant'altro. Visto che la Regione calcola annualmente questo valore, che da contratto NON è forfetario, quei dati dovrebbero già esistere per gli anni passati e chiediamo di poterli visionare immediatamente. Per immediatamente intendiamo i tempi tecnici di spedizione, due o tre giorni al massimo, con una mail anche meno.
Gradiremmo avere gli aggiornamenti sui dati futuri per ritardi, soppressioni, numero di carrozze per convoglio ecc., man mano che questi vi arrivano, visto che dovete necessariamente averli per calcolare le penali.
Trasparenza significa inoltre invitare i rappresentanti della nostra associazione, anche come semplici uditori, a tutte le riunioni tra Regione e Ferrovie, questo non costa nulla (ovviamente ci pagheremmo noi le spese) e sarebbe un bel segno di trasparenza, a patto che si possa partecipare a TUTTI gli incontri dove si prendono le decisioni e non solo a quelli di facciata.

Sistema Riace per il monitoraggio dei ritardi dei treni
Se veramente la Regione desidera verificare la qualità del servizio ferroviario e delle informazioni fornite dalle ferrovie dovrebbe avere tutto l'interesse che la nostra associazione possa confrontare i dati forniti dalle ferrovie con quelli misurati dai pendolari. Chiediamo quindi di poter accedere da subito al sistema Riace. Immaginiamo ci siano mille difficoltà a farci avere una password di accesso e le FS faranno il solito muro di gomma per impedircelo. Per evitare che questa si trasformi nell'ennesima promessa elettorale darei una scadenza, se entro il 19 di marzo non riceviamo la password di accesso considereremo la nostra richiesta come non accettata.
Se Sig. Presidente, non riuscisse a farci avere la password per il sistema Riace, come amministratore desideroso di verificare che le FS non stiano barando, potrebbe comunque invitarci ad utilizzarlo insieme ai tecnici della regione che hanno la possibilità di accedervi.

Cosa può fare la Regione per i pendolari subito dopo le elezioni:

Aggiornamento del contratto di servizio
Nel breve termine chiediamo l'aggiustamento del contratto di servizio inserendo penali senza franchigie, ma proporzionate ai singoli minuti di ritardo e penali di almeno 100Euro a Km in caso di soppressioni, senza sconti.
Penali per le carrozze con riscaldamento o condizionamento non efficienti.
L'impegno a fare ciò deve però essere preso per iscritto entro la fine del mese di marzo 2005.

Utilizzo dei soldi delle penali
Ribadiamo anche in questa sede che tutti i soldi delle penali dovrebbero servire per risarcire i viaggiatori dei disservizi subiti, primo fra tutti le ore di lavoro perse. Ogni pendolare perde ogni anno almeno l'equivalente di due settimane lavorative solo per effetto dei ritardi, moltiplicate questo valore per le migliaia di pendolari e per il costo orario medio e capirete quanti soldi le ferrovie stanno sottraendo con i loro ritardi ai viaggiatori. Anche da questa valutazione si capisce che le penali pagate oggi dalle ferrovie sono irrisorie rispetto all'effettivo danno creato alla popolazione.
L'idea di usare i soldi delle penali per investirli in sicurezza è solo la trovata che le ferrovie e la regione hanno avuto per ridistribuire i soldi delle penali alle ferrovie, cavalcando l'onda di emozione creata dall'incidente di Crevalcore. Vi ricordiamo che le ferrovie sono tenute a garantire la sicurezza con i propri soldi e non con i soldi decurtati dagli stipendi dei pendolari per colpa dei disservizi ferroviari. Se le FS hanno problemi di budget consigliamo di lasciare a casa quella folta schiera di dirigenti incompetenti e lottizzati che, come dimostrano i fatti sopra citati, non sono in grado di amministrare il sistema ferroviario.

Causa contro le ferrovie
Ribadiamo l'utilità di valutare la possibilità di una causa diretta tra Comune di Piacenza e ferrovie impugnando il protocollo di intesa tra comune e ferrovie disatteso dalle ferrovie. Conosciamo la contrarietà degli amministratori ad imboccare questa strada, ma riteniamo sia corretto e opportuno ascoltare almeno le motivazioni di un avvocato prima di rinunciare a questa opportunità.   
Questo a meno che non si scopra che le iniziative per i pendolari previste da quel protocollo di intesa siano già state barattate, a nostra insaputa, da qualche amministrazione con la realizzazione di altre opere pubbliche.

Commissioni
Siamo piuttosto perplessi, almeno per ciò che concerne il controllo del sistema ferroviario, sull'utilità della commissione che in futuro servirà come interfaccia tra i pendolari e le amministrazioni preposte al controllo del servizio ferroviario. In passato eravamo solo noi pendolari e le ferrovie, poi è subentrata la Regione, che ha creato l'agenzia per i trasporti pubblici ed infine anche Piacenza si è inventata un'agenzia per la mobilità locale. Quest'ultima veramente penosa composta da un consiglio di amministrazione formato da tre membri ed un solo dipendente! Che per quanto riguarda la nostra attività non ha portato il minimo contributo.
Per i problemi da noi sollevati tutte queste stratificazioni di persone hanno il solo effetto si allungare la catena per il passaggio delle nostre richieste alle ferrovie. Il risultato è che le nostre proposte perdono di intensità e di significato con i successivi passaggi da un ente all'altro, per di più vi è un enorme dispersione di tempo. L'introduzione di un altro organo come la commissione, in questo ambito, ci sembra superflua anche se voluta con una legge.        
Se la Regione volesse realmente risolvere i problemi dei pendolari sarebbe sufficiente che ascoltasse e si attivasse sulle segnalazioni che arrivano con le email di protesta. Nel caso dei pendolari piacentini poi, tutti i disservizi e le richieste sono dettagliatamente riportate sul nostro sito Internet, basterebbe leggerlo. Purtroppo ci sembra invece che la Regione fino ad ora sia stata troppo sorda ai nostri appelli e troppo succube alla classe dirigente FS sia emiliana che lombarda, tanto da subire supinamente le scelte imposte dalle ferrovie lombarde anche per i treni pagati dall'Emilia. Le maniere per osteggiare tale imposizione sono state da noi più volte indicate, ma come mostrato da una precisa analisi pubblicata sul nostro sito, il servizio ferroviario per i pendolari piacentini ha subito un netto peggioramento dal 1998 al 2004, tutto questo senza che la Regione Emilia abbia mostrato alcuna volontà di difendere le istanze dei pendolari. Questo fatto ci ha costretto e ci costringe tuttora a considerare la regione Emilia come la vera controparte dei pendolari, come ha insegnato il caso dell'introduzione degli abbonamenti solari.

Conclusione
Come vede Presidente Errani le cose in sospeso sono tante e soprattutto sono tutte quelle che presentammo al suo assessore nel nostro primo incontro del 2001. Nel frattempo in questi anni molti altri problemi si sono aggiunti. E' opinione diffusa tra i pendolari piacentini, Sig. presidente, che nonostante la sua buona volontà, la squadra alle sue dipendenze abbia lavorato troppo poco e male sui problemi da noi segnalati. Nel caso vincesse di nuovo le elezioni ci sentiamo di chiederle a nome dei pendolari che la nostra associazione rappresenta, di creare una squadra di lavoro più efficiente, assegnando quei ruoli a persone più attente ai bisogni dei cittadini che la eleggeranno, più distanti dagli obblighi di partito e senza gradi di amicizia, vincoli o sudditanza nei confronti della controparte ferroviaria.

Contratto di servizio tra Regione e Ferrovie: Chi controlla che venga rispettato? (9/2/2003)

Siamo finalmente entrati in possesso del contratto di servizio firmato alla fine dello scorso anno tra la Regione Emilia Romagna e Trenitalia. Tale contratto dovrebbe regolamentare il servizio offerto da Trenitalia a fronte del pagamento di oltre 100miliardi di vecchie lire effettuato dalle Regione con i soldi pubblici.

Leggendo il contratto si scopre che le ferrovie sono tenute a garantire molti servizi come l'adeguato funzionamento del riscaldamento sui treni, la funzionalità delle carrozze ed un certo numero di carrozze per ogni convoglio. Un altro parametro importante sono i ritardi che devono essere contenuti entro limiti prestabiliti.

Leggendo i tanti vincoli a cui devono sottostare le ferrovie vien subito da chiedersi in quale modo la Regione Emilia Romagna abbia previsto di effettuare i controlli, per essere certa che tali servizi siano effettivamente erogati. Di fatto noi pendolari notiamo quotidianamente che molte carrozze viaggiano fredde o con riscaldamento insufficiente, per non parlare dei ritardi. Come fa la Regione a sapere tutto questo? Si fida forse delle tabelle dei ritardi e dei guasti forniti dalle ferrovie? Sarebbe davvero una presa in giro.

C'è però dell'altro. Tra le pieghe del contratto si legge che le ferrovie, in caso di soppressione dei treni devono pagare una penale pari a soli 2€ a chilometro, se entro un certo tempo non viene offerto un servizio sostitutivo. Questo vuol dire che per una tratta come la Piacenza-Milano la multa in caso di soppressione di un treno è di soli 144€! Questo nonostante il pesante disservizio causato a centinaia di viaggiatori. Per confrontare tale valore basti pensare che in passato (e probabilmente anche ora) se un viaggiatore bloccasse un treno, anche in maniera accidentale, le ferrovie chiederebbero al malcapitato, centinaia di Euro di risarcimento per ogni minuto di sosta del treno!

La sanzione di 2€ a chilometro sulla soppressione del treno significa, secondo noi, voler lasciare una scappatoia alle ferrovie dando loro piena libertà di sopprimere i treni con un ritardo eccessivo in modo da non gravare sugli standard di puntualità che invece sono sanzionati molto più pesantemente dal contratto di servizio.
Questo è forse il motivo per cui da qualche tempo accade più molto più spesso che alcuni treni vengano soppressi.

Ancora una volta ci sembra  che la Regione con questo Contratto abbia cercato di difendere gli interessi delle ferrovie (che vendono il servizio), più che di tutelare i diritti dei viaggiatori (che invece il servizio lo pagano).
In diverse occasioni abbiamo dato la nostra disponibilità a controllare il Contratto di servizio prima che venisse firmato, ma nessuno ci ha mai preso in considerazione.

Chi verifica i ritardi dei treni? (4/7/2003)

Il contratto di servizio tra Regione Emilia Romagna e Trenitalia prevede che Trenitalia paghi delle penali alla Regione in base ai ritardi dei propri treni. La cosa strana è che l'entità dei ritardi viene fornita direttamente da Trenitalia. Ovvero la misura della qualità del servizio è affidata alle stesse ferrovie che invece dovrebbero essere oggetto del controllo. Come è possibile che ciò avvenga? Come fa la Regione Emilia ad essere certa che quei dati siano tutti esatti compiendo solo controlli a campione?

Alcuni anni or sono la nostra Associazione, a seguito di un'inchiesta, aveva scoperto che i ritardi dei treni venivano erroneamente calcolati considerando come istante di arrivo il momento in cui si accendeva il semaforo rosso che avrebbe fermato il treno in stazione. L'accensione del semaforo però non coincide con l'arrivo del treno in stazione, ma lo anticipa anche di qualche minuto. Facemmo notare che il momento in cui un treno può considerarsi arrivato è l'istante in cui si aprono tutte le porte ed i passeggeri possono scendere. Le ferrovie ammisero la colpa e dissero che avrebbero corretto quell'errore che portava, guarda caso, a sottostimare il ritardo reale. Speriamo che tale correzione sia tuttora in vigore.

Periodicamente anche la nostra associazione conduce delle campagne di misurazione dei ritardi con l'aiuto di alcuni pendolari che, per la durata di un mese, annotano con cura i ritardi di alcuni treni. Se qualcuno fosse interessato a monitorare i ritardi del treno su cui viaggia quotidianamente può contattarci o fornirci direttamente i risultati.

Desideriamo ora fare alcune osservazioni sul modo di calcolare le penali.
Poiché le penali sono una forma di risarcimento per i disservizi subiti dai viaggiatori, sarebbe corretto adeguare l'entità della penale al numero di passeggeri trasportati da ogni treno nelle diverse tratte. A parità di ritardo infatti il disagio prodotto è maggiore se il treno è carico di viaggiatori piuttosto che se è quasi vuoto. Il numero medio di passeggeri che utilizzano i vari treni nelle diverse tratte è un dato ben noto alle ferrovie chiamato "frequentazione".
Già da tempo la nostra associazione chiede di calcolare le penali in funzione della frequentazione dei treni. Ci chiediamo come mai non venga effettuata una così semplice operazione di "pesatura" che fornirebbe una valutazione più precisa dei reali disagi causati dai ritardi dei treni.

Il contratto di servizio prevede inoltre che, per il calcolo delle penali, venga utilizzato solo il ritardo nell'ultima stazione ovvero in quella di arrivo del treno, senza considerare i ritardi nelle stazioni intermedie. In questo modo Trenitalia non è incentivata a ridurre i ritardi nelle altre stazioni che pure generano disagi per i viaggiatori che vi scendono. Trenitalia quindi sarà incentivata a recuperare i ritardi solo prima dell'arrivo nell'ultima stazione. Tutti i ritardi, magari sistematici, che il treno accumula nella prima parte del viaggio non vengono quindi minimamente considerati. Secondo noi invece la valutazione dei ritardi andrebbe fatta considerando una media dei ritardi nelle diverse fermate, ovviamente pesati con il numero di viaggiatori che vi scendono. Anche in questo caso un semplice calcolo matematico aiuterebbe a valutare meglio i reali disservizi creati ai viaggiatori.

Che fine fanno le penali pagate dalle ferrovie alla Regione?
(3/8/2002)

Con il contratto di servizio la Regione Emilia Romagna fissa dei limiti minimi sulla qualità del servizio che acquista dalle ferrovie (Trenitalia). Se il servizio offerto, soprattutto in termini di puntualità, non è soddisfacente la Regione trattiene delle penali dalla cifra che deve corrispondere alle ferrovie.

Ci risulta che quest'anno l'entità delle penali è stata di circa 2,5 miliardi di vecchie lire. I disservizi subiti dai viaggiatori, e quindi anche dai pendolari, hanno dunque fatto risparmiare alla Regione Emilia Romagna una cifra considerevole. La nostra posizione è sempre stata quella di ridistribuire quei soldi su chi ha effettivamente subito il disservizio (vedi articolo). In passato però ci veniva detto che questa, sebbene fosse la scelta più logica, non era una strada percorribile. Ora invece sembra vi sia la possibilità di utilizzare almeno una parte di quelle penali a beneficio dei viaggiatori. Nella riunione dello scorso 3 agosto in Comune è stato infatti deciso che la nostra associazione insieme a Comune e Provincia stenderà una serie di proposte, relative a servizi e/o investimenti infrastrutturali a favore dei viaggiatori, che verranno realizzate utilizzando i soldi delle penali.

Tante "sorprese" per i pendolari (24/9/2003)

L'estate appena trascorsa ha portato molte sorprese ai pendolari piacentini, ovviamente nessuna di segno positivo. Vediamo quali sono.

Treni IC non più per i pendolari. Molti pendolari ci hanno segnalato che con gli abbonamenti stipulati a partire dal 1° di agosto 2003 non è più possibile viaggiare sui treni IC della tratta Bologna Piacenza utilizzando il solo abbonamento, d'ora in poi si deve pagare anche il supplemento. Con gli abbonamenti stipulati prima del 1° agosto è ancora possibile viaggiare senza pagare il supplemento, ma l'effetto è temporaneo e termina alla scadenza dell'abbonamento.
Questo regalino estivo, che guarda caso è entrato in vigore proprio nel momento in cui le persone sono in ferie e non possono lamentarsi, appesantisce la situazione per quei viaggiatori che utilizzavano questo servizio. Questi pendolari per poter prendere gli stessi treni dovranno ora sborsare molti più soldi. La Regione Emilia, nel 2001, aveva acconsentito alla sostituzione di alcuni treni IR con gli IC purché fosse garantito il servizio a parità di costo per i viaggiatori: ecco il risultato!   
La morale è identica a quella degli abbonamenti solari: pagare di più per avere lo stesso servizio.

Treni pendolari soppressi. In agosto molti treni sono stati soppressi per risparmiare sulle spese con ovvi disagi per chi non va in ferie in quel periodo. In particolare è da segnalare che dal 9 al 31 agosto il treno Interregionale IR 2039 è stato soppresso per lavori su una parte della tratta. A nessuno era venuto in mente che quel treno fosse utilizzato, anche ad Agosto, da numerosi pendolari di Rogoredo. Con l'aiuto del Comune e della Provincia abbiamo ottenuto che per quel periodo il servizio fosse garantito da un altro treno Interregionale che per l'occasione veniva fatto fermare a Rogoredo. Possibile che le FS non avessero pensato a questa soluzione?

Linea Piacenza - Cremona: test di smantellamento? I pendolari della linea Piacenza - Cremona ci hanno scritto per segnalare che dal 9 al 27 settembre 2003 i treni di quella linea sono sostituiti con autobus. I pendolari "ringraziano"; ora ci vogliono 50 minuti per raggiungere Cremona contro i 30 minuti di prima! Nella miglior tradizione delle ferrovie la comunicazione è stata data con un solo giorno di anticipo, ma è ovvio, in questo modo i pendolari non possono reagire.
Si peggiorano i tempi di percorrenza in barba al contratto di servizio, si creano disagi per l'utenza ma nessuno risarcisce i poveri viaggiatori. Che siano le prove generali per lo smantellamento della Piacenza - Cremona?

Carrozze chiuse per personale in ferie. Siamo venuti a sapere che almeno fino alla fine di settembre alcuni treni IR viaggeranno con le ultime 2 carrozze chiuse per risparmiare sul personale che in questo periodo va in ferie. Possiamo capire ad agosto, ma a settembre i treni si riempiono. Ovviamente le ferrovie non si degnano di comunicarlo ai viaggiatori. Ci piacerebbe sapere chi in Regione ha avvallato questa autorizzazione che crea notevoli disagi ai viaggiatori in barba a quanto prescritto dal contratto di servizio.

Stipati come sardine. Intanto su alcuni treni si viaggia stipati come sardine. Nella prima foto si vede il corridoio dell'IR 2137 (ore 18.00 da Milano) in arrivo alla stazione di Rogoredo. I numerosi pendolari di quella stazione stanno tentando di salire, ma per loro non c'è posto nemmeno in piedi! Ci chiediamo se l'Assessore ai trasporti della Regione o il responsabile dell'Agenzia per la mobilità regionale abbiano mai provato l'ebbrezza di viaggiare su questi "carri bestiame". Eppure sono anni che alle riunioni ripetiamo loro che ci vogliono più treni IR veloci per Piacenza. Fingono di ascoltare tutto, ma poi se ne tornano nei loro uffici lontani anni luce dai nostri problemi.
Scommettiamo che sotto elezioni torneranno a chiederci di cosa abbiamo bisogno?

IR2137 stipato di gente1modificato compresso.jpg (26754 byte)
Settembre 2003. Pendolari accalcati sul treno delle 18.00 da Milano Centrale. La foto è stata scattata all'arrivo nella stazione di Rogoredo: sono finiti anche i posti in piedi e molti pendolari di Rogoredo non riescono nemmeno a salire!

collage ridotto compresso.jpg (30835 byte)
Biciclette e ciclomotori danneggiati e razziati dai vandali che infestano il parcheggio coperto di via dei Pisoni

Corse autobus ridotte. Anche in città le cose non vanno meglio. Gli autobus nel periodo estivo sono drasticamente ridotti con notevoli disagi per i "pendolari non studenti" che pure costituiscono una buona parte dei viaggiatori.

Parcheggi gratuiti a rischio? Nubi oscure si addensano anche sui parcheggi dei pendolari. La presente amministrazione, dopo aver aspramente criticato, in campagna elettorale, la proposta della vecchia giunta di costruire un sopralzo al parcheggio di Viale S. Ambrogio, ora ci dice che il parcheggio rialzato si farà! Guarda caso è stato approvato ai primi di settembre. Ci sono i soldi: i finanziamenti arrivano dalla Regione e dai privati che ovviamente poi vorranno la loro ricompensa gestendo i parcheggi, con il rischio di trovarci meno posti gratuiti di quanti ne abbiamo ora. Insomma diventerà un business anche quello.
Facciamo presente che detto parcheggio è in funzione da pochi anni e che è dotato di alberi che creano un ambiente gradevole e una volta cresciuti faranno ombra alle auto in sosta. Fare un sopralzo significa distruggere l'esistente, sprecando i soldi investiti a suo tempo e con la prospettiva di trovarsi una struttura con un impatto ambientale molto superiore a quello attuale.

Palina Taxibus. Da tantissimi mesi chiediamo una palina che indichi la posizione del taxibus (il servizio taxi che si può utilizzare dalle 21 con il biglietto dell'autobus). Quello che chiediamo è una palina (anche semplicemente appoggiata a terra) per segnare il posto dove attendere il mezzo e con il regolamento affisso per chiarire il modo in cui funziona. Cosa sarà mai la posa di una palina in confronto ai tantissimi cantieri aperti in città? Beh sembrerà strano ma anche questa volta è andata buca, "questa palina non s'ha proprio da posare".

Furti e saccheggi: chi garantisce il controllo? Ci era stato detto che si sarebbe potenziata la sorveglianza nel parcheggio biciclette. L'attuale sistema di videosorveglianza è ormai fatiscente e largamente insufficiente. Le immagini riprese non sono chiare e andrebbe sostituito con uno più efficiente. Per giugno 2003 inoltre ci era stato promesso che del personale addetto a servizi di pubblica utilità avrebbe sorvegliato (gratuitamente per chi posteggia) il capannone biciclette. Nel frattempo nulla è stato fatto ed i furti si susseguono numerosi con vere proprie ondate di razzie. Quando passano i ladri saccheggiano e rubano biciclette, ciclomotori e motocicli e quando non riescono a rubarli scattano le devastanti rappresaglie: ruote bucate e tagliate, selle incise, tubi della benzina tagliati, parabrezza spezzati, cruscotti rotti. Nella foto è mostrata una carrellata dei danneggiamenti più comuni. Chissà se si lascerebbe il parcheggio in queste condizioni nel caso in cui vi parcheggiasse quotidianamente la bici il Sindaco o qualche suo assessore?

Nuovo parcheggio auto di via dei Pisoni: addio alle bici? L'ultima scoperta riguarda il nuovo parcheggio auto di via dei Pisoni il cui progetto è stato dato in appalto ad una società che non si è presa nemmeno la briga di verificare quale fosse lo spazio disponibile. Così a fine luglio ci è stato mostrato un progetto dove era sparito il parcheggio biciclette e, guarda caso, anche la sede della nostra associazione. Tra l'imbarazzo dei dirigenti e dell'assessore competente ci è stato detto che si trattava di un errore e che si sarebbe posto rimedio. Possibile che siamo stati noi ad accorgerci dell'errore? Con i soldi spesi per il progetto ed i funzionari comunali che dovrebbero controllare, come è possibile che avvengano certe cose e soprattutto come si faranno ora a recuperare i posti auto necessari? Vuoi vedere che li tolgono ai pendolari? Anticipiamo fin d'ora che i 300 posti auto gratuiti che ci erano stati garantiti nel parcheggio di via dei Pisoni non si toccano, chi ci ha provato ha già fatto una brutta fine!

Che garanzie prevede per i viaggiatori pendolari il contratto di servizio tra la Regione Emilia Romagna e le ferrovie? (11/3/2001)

Proprio in questi giorni la Regione Emilia Romagna sta definendo il contratto di servizio con le ferrovie. Un accordo con cui la regione finanzierà le ferrovie con circa 140 miliardi in cambio di un servizio "efficiente". Al momento non ci è stato consentito di partecipare direttamente alla definizione dell'accordo, forse perché la nostra presenza sarebbe troppo scomoda per le ferrovie. Una delle nostre richieste è che le penali pagate dalle ferrovie per eventuali disservizi, vengano ridistribuite direttamente ai viaggiatori sotto forma di uno sconto sui biglietti, questo perché sono i viaggiatori che subiscono il danno. La volontà della Regione sembra invece essere quella di ridare comunque i soldi delle penali alle ferrovie sotto forma di un investimento per la "qualità del servizio". Questo secondo noi non è altro che un espediente per non fargli pagare alcuna penale. Cosa ci possiamo aspettare da tutto ciò? Che le ferrovie non siano in alcun modo motivate a far funzionare le cose, e nemmeno ad investire in qualità visto che tanto quei soldi arriveranno dalle penali.

Ritorna all'indice

Accordo Comune di Piacenza Ferrovie dello Stato: una presa in giro per i pendolari Piacentini, ma nessuno vuole che i pendolari conoscano quanto spetta loro di diritto! (2/1/2001)

L'accordo stipulato il 7 Aprile 1995 tra la giunta Vaciago e l'allora amministratore delegato delle ferrovie Necci prevede la concessione da parte del Comune di Piacenza del transito dell'alta velocità sul territorio piacentino, in cambio di alcuni miglioramenti che le FS avrebbero dovuto attuare entro il 1997 a favore dei pendolari piacentini.
A tutt'oggi il Comune di Piacenza ha concesso il transito dell'alta velocità, ma le FS non hanno ancora provveduto a rispettare l'accordo relativo ai servizi per i pendolari.
Fino ad ora nessuna amministrazione comunale è sembrata seriamente intenzionata a far rispettare l'accordo.
Riteniamo che i pendolari piacentini debbano conoscere quanto spetta loro di diritto per meglio giudicare l'operato degli amministratori locali (passati e presenti) e dei dirigenti FS preposti alla definizione dell'orario ferroviario. Riportiamo pertanto un estratto dell'accordo relativo alle migliorie che esso prevedeva per i pendolari:

PROTOCOLLO PRELIMINARE

DI INTESA

TRA

COMUNE DI PIACENZA

FERROVIE DELLO STATO S.p.A.

TRENO ALTA VELOCITA' - TAV S.p.A.

 

PIACENZA, 7 APRILE 1995


.......... omissis.........

3. ORGANIZZAZIONE TRAFFICO PENDOLARI

3.1 La Società Ferrovie dello Stato, si impegna:

- per il medio periodo al potenziamento dell'offerta di cui al citato Programma Direttore ed al punto 00.5 del presente Protocollo Preliminare reso possibile dalla realizzazione del quadruplicamento A.V. e delle programmate forniture di materiale rotabile, da esplicitare nell'ambito dei lavori della Commissione di cui al successivo punto 4.1;

- per il 1996-97 a perseguire, all'interno della Commissione di cui al successivo punto 4.1, l'incremento dell'offerta di treni interregionali nelle fasce pendolari, in particolare nella relazione Piacenza-Milano, con l'obiettivo di un cadenzamento a 30 minuti e tempi di percorrenza Piacenza-Milano C.le non superiori a 50 minuti, nonché a realizzare ogni miglioramento possibile e ad istituire per tutti i treni interregionali e diretti, relativamente alle tratte Piacenza-Milano e Milano-Piacenza, le fermate di Milano Lambrate e Milano Rogoredo;

- per il prossimo orario estivo 1995 a programmare, nella relazione Piacenza-Milano, n° 4 treni interregionali o diretti in partenza da Piacenza tra le ore 06.30 e le ore 09.00 e n° 3 treni interregionali o diretti nella relazione Milano-Piacenza in partenza da Milano tra le ore 18.00 e le ore 19.00; in particolare sarà istituito un nuovo treno diretto, in partenza da Piacenza entro le ore 09.00 con arrivo a Milano C.le entro le ore 10.00 ed a Milano Rogoredo entro 45 minuti (fermate a Codogno, Casalpusterlengo, Lodi, Rogoredo e Lambrate) e sarà assegnata al treno "Espresso del Levante" Lecce-Milano, in partenza da Piacenza alle ore 07.45 circa, la fermata di Milano Rogoredo.


4.
RAPPORTI CON I PENDOLARI

4.1 la Società Ferrovie dello Stato ed il Comune di Piacenza si impegnano a promuovere una Commissione permanente che si dovrà riunire quattro volte all'anno con il compito di valutare:

- l'attuazione degli impegni sottoscritti in questo Protocollo Preliminare di intesa relativamente al traffico pendolare;

- la verifica della corrispondenza delle soluzioni adottate con il presente Protocollo Preliminare di intesa e più in generale con le esigenze dei pendolari piacentini;

- la fattibilità di altre modifiche minori tendenti a migliorare il servizio viaggiatori.

La Commissione si insedierà entro un mese dalla stipula del presente Protocollo Preliminare d'intesa e sarà composta da:
- un rappresentante del Comune di Piacenza;
- un rappresentante della Provincia di Piacenza;
- un rappresentante dell'Associazione dei Pendolari;
- un tecnico dei trasporti nominato dai tre membri sopracitati;
- due rappresentanti della FS S.p.A.: uno in rappresentanza della Direzione Trasporto Locale di Milano    ed uno del Trasporto Locale di Bologna.

4.2 La Società Ferrovie dello Stato si impegna ad integrare gli investimenti per il completamento della ristrutturazione del fabbricato viaggiatori della Stazione di Piacenza.


5.
ALTA VELOCITA'

5.1 Il Comune di Piacenza si impegna a consentire sul proprio territorio:

- la costruzione del nuovo tratto della linea "Alta Velocità" e dell'interconnessione con la linea esistente ed il conseguente adeguamento degli strumenti urbanistici;

- l'insediamento dei cantieri e l'adeguamento degli strumenti urbanistici;

- l'installazione del cantiere armamento in località Le Mose (al Km 50 circa) cedendone in uso l'area, secondo gli accordi che saranno stipulati con CEPAV UNO;

5.2 il Comune di Piacenza si impegna a non richiedere il ripristino delle aree occupate dal cantiere armamento se non per le strutture non funzionali ai futuri utilizzi, da concordare sulla base dei progetti di dettaglio delle opere da realizzare con oneri a carico di CEPAV UNO per conto della TAV S.p.A.;

.......... omissis.........


Piacenza, 7 aprile 1995

Letto confermato e sottoscritto

Per il Comune di Piacenza (Giacomo Vaciago)

Per le Ferrovie dello Stato S.p.A. (Antonio Necci)

Per la TAV S.p.A.

firme 2.jpg (6136 byte)


LE FS NON HANNO MANTENUTO QUASI NULLA
DI QUANTO SOTTOSCRITTO A FAVORE DEI PENDOLARI PIACENTINI!
NOI PENDOLARI VORREMMO SAPERE SE E QUANDO L'AMMINISTRAZIONE COMUNALE ABBIA INTENZIONE DI CHIEDERE ALLE FS
IL COMPLETO ED IMMEDIATO RISPETTO DELL'ACCORDO?

Ritorna all'indice

Ci hanno barattato con lo svincolo della tangenziale? (3/2/2001)

Più volte abbiamo ricordato all'amministrazione comunale di Piacenza che l'accordo tra Comune di Piacenza e ferrovie rappresenta un grande punto di forza in mano all'amministrazione comunale per poter negoziare con le FS le richieste di noi pendolari. Ci è stato risposto che l'accordo qui sopra esposto non ha alcun valore legale in quanto firmato dall'allora sindaco Vaciago come privato cittadino. Come invece potete notare dal testo ciò non è per nulla vero. L'allora sindaco firmò per il Comune, tant'è che fu proprio il Comune a concedere alle FS il transito dell'alta velocità sul proprio territorio, e non il "cittadino" Vaciago. Per di più anche altri pareri autorevoli ci hanno garantito che quell'accordo è tuttora valido. Riteniamo quindi che la presente amministrazione comunale sia tenuta a richiedere alle FS il completo ed immediato rispetto dell'accordo senza tergiversare come ha fatto fino ad ora.
Durante una riunione in cui ribadivamo la richiesta di applicazione dell'accordo ci è stato risposto dall'attuale Sindaco che il Comune aveva già richiesto come favore alle FS la modifica di una accordo relativo ad un tracciato per lo svincolo della tangenziale. Per questo non si poteva più richiedere alle FS il rispetto degli accordi relativi ai pendolari.
Questo secondo noi dimostra che i servizi che le FS dovevano garantire ai pendolari siano stati barattati con le modifiche allo svincolo della tangenziale.
Non ci resta che continuare a protestare con il Comune (tel. 0523-492021)!

Ritorna all'indice

Che fine ha fatto il marciapiede di via La Primogenita? (4/2/2001)

L'edificio di Borgofaxhall sul lato via La Primogenita ha un marciapiede di soli 30 cm di larghezza! Il marciapiede è posto tra una strada molto trafficata e un alto muro. Per sfruttare completamente l'area edificabile, chi ha progettato l'immenso fabbricato ha pensato bene di arrivare a edificare fino sul bordo della strada. Ovviamente questa operazione non ha permesso la realizzazione di un normale marciapiede. Il progetto è stato approvato e accettato dall’amministrazione comunale senza ascoltare minimamente le proposte e le lamentele dei cittadini tra cui i tanti pendolari che quotidianamente devono percorrere quel marciapiede per recarsi in stazione.

wpeA.jpg (7404 byte)

Poiché quel marciapiede conduce alla stazione ferroviaria sarebbe semmai stato necessario farlo di grandi dimensioni. Ci chiediamo come sia stato possibile permettere che un edificio arrivasse fin sul bordo della strada e soprattutto come sia pensabile progettare un marciapiede di soli 30cm di larghezza, viste le tante leggi in materia urbanistica che dovrebbero tutelarci dagli abusi. Ci piacerebbe avere una risposta dall'amministrazione comunale di Piacenza.

Va aggiunto inoltre che all'interno di Borgofaxhall esiste un passaggio alternativo che però non può essere considerato un marciapiede in quanto è accessibile soltanto negli orari di apertura dell’edificio (che resta chiuso fin verso le 8.30). Questo passaggio quindi non è utilizzabile la mattina tra le 6.30 e le 8.00, quando centinaia di pendolari si recano in stazione per andare a lavorare o studiare a Milano e Parma. Ai pendolari non resta che camminare sulla strada o passare altrove.
Fino a quando dovremo sopportare questa situazione?

wpe3.jpg (5588 byte)

Questo esempio dimostra secondo noi la scarsa attenzione delle amministrazioni pubbliche verso i diritti dei cittadini. Ancora una volta si è privilegiato l’interesse privato anziché le esigenze di una comunità.

Chiediamo che il camminamento interno resti accessibile a tutte le ore della giornata, che vengano rimosse le grate che ne impediscono l'accesso laterale alla strada e che venga adeguatamente illuminato, visto che a causa dei lunghi muri che supportano l'edificio, anche di giorno vi sono ampie zone buie e quindi poco sicure! (Filmato di 957KB)
Segnalate le vostre lamentele ai vigili urbani (tel. 0523-492118) e al Comune di Piacenza (tel. 0523-492021).

wpe4.jpg (4362 byte)

Ritorna all'indice