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Speciali - La vita negata
Avremmo voluto, in questo mese di giugno, la cui prima domenica
è dedicata alla vita, parlare di festa della vita e presentare
solo volti sorridenti di bambini felici. Purtroppo, però,
la vita ci offre anche altri volti per nulla segnati dalla gioia
di vivere. scorrendo questa pagina troverete le cifre e le testimonianze
di bambini ai quali è stata negata la gioia di vivere.
“Mi chiamo
Putul e ho 9 anni. Lavoro a Dacca per una fabbrica
di camice destinate all‘America. Inizio a lavorare
alle otto del mattino e finisco alle 10 di sera e quando
c‘è molto da fare fino alle tre di notte.
Quando sbaglio il capo mi picchia e ogni occasione è
buona per tagliarmi la paga. Insomma, raramente porto
a casa più di 300 rupie al mese (circa 10000 lire)”.
Tratto da “CNMS, geografia del supermercato mondiale”
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Un lavoro che sfibra
Nel mondo, ben 250 milioni di minori, di età compresa
fra i 5 e i 14 anni lavorano: 120 milioni sono cstretti a lavorare
a tempo pieno, 80 milioni sono sottoposti a schiavitù,
vendita e traffico,lavoro forzato…
(Stime OIL, Organizzazione internazionale del lavoro)
“Io avevo
12 anni la prima volta che sono andata al ponte. Gli
uomini vanno con le ragazze di qualsiasi età. Come
quando uno vuole comprare una palla, sceglie il colore
e cerca la palla che gli piace, così fanno gli
uomini con le ragazze; vengono, chiedono il prezzo e scelgono
quella che gli piace”.
Tratto da “infanzia negata: dove si uccide il
futuro dell’umanità…” |
Vittime dei pervertiti
Il mercato del sesso infantile è un affare da 5 miliardi
di dollari. In Brasile, secondo il ministero degli affari sociali,
ci sono 500mila piccoli prostituti; 250mila circa in Thailandia;
da 60 a 100mila nelle Filippine; 50mila circa in Taiwan; 1000
in Olanda. In Italia ogni anno si tengono 1000 processi per
i maltrattamenti sui bambini (nel 10% dei casi si tratta di
maltrattamenti di natura sessuale). Quasi il 70% degli abusi
avviene in famiglia.
(stime ECPAT)
“mi sono
ritrovata a fare lo spogliarello in un club all‘età
di 11 anni… ho avuto clienti di tutte le nazionalità
e di tutte le età… ho provato a suicidarmi
ma non ci sono riuscita. Allora ho iniziato ad abusare
di qualunque tipo di droga. Ho un desiderio: morire prima
del mio prossimo compleanno.”(Lisa, 16 anni, Thailandia).
Tratto da “Gli schiavi parlano e i padroni confermano”
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Addestrati ad uccidere
I civili, che all’inizio del secolo scorso rappresentavano
appena il 5% delle vittime di guerra, sono oggi il 90%, in maggioranza
donne e bambini. Nel decennio che ha seguito l’adozione
della “convenzione sui diritti dell’infanzia”,
più di 2 milioni di bambini sono stati uccisi e più
di 6 milioni feriti o resi invalidi in conflitti armati.
(fonte: dossier UNICEF) |
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