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Legalizzazione o non legalizzazione?
 di Claudia N. - dicembre 2000

Andrea MuccioliMartedì 28 Novembre, a Genova, durante la conferenza sulle tossicodipendenze, il ministro della Sanità Umberto Veronesi ha definito "coraggiosa" la somministrazione controllata dell'eroina in Svizzera e aveva minimizzato i danni provocati dall'ecstasy indicando fra l'altro come innocue le droghe leggere.

Non si è fatto attendere il monito a questo intervento da parte del presidente del consiglio Giuliano Amato al ministro del suo governo dichiarando che Veronesi "sulla droga ha parlato da tecnico" e ribadendo che questa non è la linea del governo.

Come la pensano a tale proposito i parlamentari? Giovedì il quotidiano "Il Resto del Carlino" riportava il giudizio favorevole di Luigi Manconi e quello contrario di Gabriele Canè.

Manconi sostiene la tesi di Veronesi di adottare perIl ministro Veronesi sigarette e sostanze stupefacenti lo stesso regime oggivigente per il tabacco; quello della legalizzazione, controllo da parte dello Stato, commercio sottoposto a vincoli, divieti e imposte, aggiungendo inoltre che questo metodo permette di contenere i danni: concludendo il suo intervento l'onorevole afferma che come per il tabacco anche per le droghe c'è bisogno di campagne d'informazione e di dissuasione.

La controparte risponde che "la droga di Stato sia una colossale e tragica sciocchezza da evitare…" e che la via più giusta da seguire sia quella della prevenzione e del recupero.

Nelle comunità, come hanno reagito i fondatori di comunità di recupero come Andrea Muccioli, figlio di Vincenzo Muccioli (fondatore della comunità di "San Patrignano"), o don Oreste Benzi (fondatore della comunità "papa Giovanni")? Il primo è del parere che i tossicodipendenti che devono scontare pene lievi per droga stiano meglio in comunità che in carcere, anche don Benzi è dello stesso parere di Muccioli e chiede le dimissioni del ministro e annuncia battaglia serrata contro eventuali proposte antiproibizionismo.


immagine by Ansa
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