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Una vita in pensieri e parole... Lucio Battisti
di Leonardo F. - ottobre 2000

1966
“Con quella voce non potrà mai cantare.”
Iller Pataccini, musicista
1967
“Fra tre anni vivrà di rendita e ci manterrà tutti.”
Pepe, musicista dei Dik Dik
“Rimasi paralizzata, come quando incontri la persona che hai aspettato tutta la vita. Sentivo che quel ragazzo aveva qualcosa da dire. Ne apprezzai la voce, ma nessuno era del mio stesso parere. Fu difficile inserirlo”
Christine Leroux
1969

“Io non mi pettino così per colpire il pubblico: mi pettino così perché mi piaccio così.”
“Non fu un colpo di fulmine, all'inizio le cose che faceva non mi colpirono particolarmente. Mi piacque lui, quella sua aria insicura. Io gli dicevo ciò che non mi piaceva e lui umilmente mi seguiva. Sentivo in lui soprattutto uno straordinario potenziale che con pazienza, avremmo potuto tirare fuori insieme. Gli dissi di tornare dopo un mese, due, tre, non appena avesse avuto un'idea.”
Mogol
“Mi fece ascoltare un paio di canzoni che aveva appena composto e che, devo dirlo in tutta onestà, non mi fecero una grande impressione. Però la stoffa c'era e il ragazzo era molto educato e corretto, simpatico. Insomma non ci mettemmo molto a decidere di lavorare insieme: tant'è vero che un mese più tardi avevamo già pronta una bella canzone: Per una lira. ‘Niente male, vediamo cosa si può fare’, gli disse congedandolo. Qualche settimana dopo lo storico incontro con Mogol.”
Christine Leroux
"Mogol capì subito come valorizzarmi. Cantare solo in determinati locali, fare solo fotografie di un certo tipo, vestirmi in un certo modo, evitare di mescolarmi agli altri cantanti."
…1966 con Per una lira, incisa dai Ribelli, Uno in più portato al successo da Ricky Magliocchi e Dolce di giorno, eseguita dai Dik Dik. Nel 1967 firma una delle sue canzoni più famose e di maggior successo, 29 settembre, che arriva al primo posto delle classifiche di vendita ed inaugura la proficua collaborazione con l'Equipe 84. Nello stesso anno era Ricordi a decidere di scommettere su di lui, facendogli incidere il suo primo 45 giri, Per una lira.
(da “la Repubblica”)
“Il 21 luglio, quando Lucio aveva vissuto quattro mesi e sedici giorni, a Limbiate, in provincia di Milano, nacque Grazia Letizia Veronesi. Sarebbero trascorsi venticinque anni prima che si conoscessero; ventisei prima che si fidanzassero; ventinove prima che toccasse loro sentire il pianto di un neonato, Luca, figlio unico; trentatrè prima che fossero uniti dal matrimonio e cinquantacinque prima che fossero divisi dalla morte. Nel 1968 , quando si strinsero la mano per la prima volta, lei era una segretaria del Clan di Adriano Celentano; lui stava cominciando ad assaporare la melassa del successo sopratutto grazie a "29 settembre", canzone che aveva scritto con Mogol nel 1966 e che l'anno seguente fu cantata dall'Equipe 84.”
Mattia Feltri
Io ho del talento, lo dico senza mezze parole perché non sono un ipocrita. Mi sarei imposto comunque, quindi non devo niente a nessuno"
1972
“Grazia Letizia è in gamba a sopportarmi.”
…1969, al fianco di Wilson Pickett, con Un'avventura e la pubblicazione del suo primo album, quindi la vittoria al Festivalbar con un brano destinato a diventare un classico, Acqua azzurra acqua chiara, seguito da un altro grandissimo successo, Mi ritorni in mente.§
(da “la Repubblica”)
“se continuassi a girare come una trottola tra manifestazioni e televisione mi brucerei come una candela, io invece voglio fare le cose per bene: uno o due dischi l'anno, ma ben curati. Poche serate e molto tempo a disposizione per cercare nuovi temi musicali”
… ogni disco pubblicato, sia singolo sia Lp, arriva al primo posto delle classifiche e lo stesso accade per brani incisi da altri, come nel caso di Mina, Patty Pravo, Bruno Lauzi, Dik Dik, Equipe 84...
(da “la Repubblica”)
1978
“Non parlerò mai più, perché un artista deve comunicare con il pubblico solo per mezzo del suo lavoro.”
1982

Una giornata uggiosa è l'album che segna la fine del lungo sodalizio con Mogol.
(da “la Repubblica”)
"Il pubblico è un mostro che mi fa paura . E' solo con la mia arte che voglio comunicare"
“Il 1982 fu un anno importante. Battisti e Mogol si erano stretti la mano e avevano concluso che la loro collaborazione doveva interrompersi dopo tre lustri di successi senza precedenti e poi insuperati . Non ci fu un vero motivo. Si è  a lungo parlato di problemi di proprietà, poichè Mogol alloggiò nella villa di Dosso di Coroldo confinante a quella di Battisti. Lo stesso Mogol ha ammesso punti di vista divergenti sui diritti delle canzoni di cui Lucio componeva la musica e lui il testo. E qualcuno ricorda il "vaffanculo" che come una lapide si posò su quella lunga amicizia. "Ma l'ultima volta che l'ho visto , un anno fa, ci siamo guardati e siamo scoppiati a ridere. Ci eravamo accorti che ormai non sapevamo più perchè avessimo smesso di lavorare assieme", ha ora raccontato Mogol.”
Mattia Feltri
…arriva il "nuovo" Lucio Battisti. E "nuovo" lo è davvero: niente fotografie, niente immagini, niente promozione per lanciare il suo disco È già. Ma soprattutto niente strumenti tradizionali, solo elettronica, computer, tastiere.
(da “la Repubblica”)
1984
“Stonato? Pensate che montavamo al pomeriggio i pezzi dei Beatles: beccavamo Yesterday al pomeriggio e alla sera la cantavamo assieme. Dovevate sentire che roba!”
Roby Matano, cantante
1990

“Sono rimasto molto deluso dal primo disco senza Mogol. Da allora non ho voluto ascoltare niente di nuovo, mi dispiace.”
Antonio Ricci, autore televisivo
"Mi sono reso conto che fare l'ermetico crea meno problemi, mentre parlare un linguaggio semplice ti espone a maggiori possibilità di essere giudicato. Più gente ti capisce , più hai potenziali giudici di ciò che fai"
1992
Cosa succederà alla ragazza è un insulto al suo pubblico e alla sua stessa musica. Testi insignificanti irritanti.”
Alfredo Saitto, critico musicale
Cosa succederà alla ragazza è un altro capolavoro un album shock che ti aggredisce subito con il ritmo brutale di intuizioni incendiarie, polaroid enigmatiche affidate alla musicalità assoluta.”
Marco Mangiarotti, critico musicale
“Ho sempre avuto dalla mia una qualità che molti mi invidiano: il senso di sicurezza e un giudizio di me che ha sempre guardato in alto giocando ai limiti della presunzione.”
“Il medico disse: "Glomerulonefrite". Lucio Battisti se ne stette un po' lì, in silenzio, corrugando la fronte, con le sopracciglia incrinate verso il basso. Il medico lo lasciò riflettere qualche istante. "Vede, signor Battisti, la glomerulonefrite è un'infiammazione ai tessuti dei reni. Si tratta di una patologia piuttosto seria che in qualche circostanza compromette gravemente la capacità di flitrazione dei reni. Mi dispiace, ma questo è il suo caso. I suoi reni non funzionano più come dovrebbero. E purtroppo funzioneranno sempre peggio".”
Mattia Feltri
1998
“Ma chi è sto' Panella? Il fatto è che si sta prendendo troppo sul serio dopo aver segnato un'intera epoca. E se oggi vai in giro a dire che non ti piace fai la figura del cretino!”
Gino Vignali e Michele Mozzati, scrittori
…Dopo otto anni e cinque dischi il sodalizio tra il cantante desaparecido (Battisti) e il paroliere senza volto (Pasquale Panella) pare destinato a sciogliersi. Proprio com' era successo agli inizi degli Anni '80 quando la strada del primo si separò da quella di Mogol. Allora si parlò di un litigio. La storia si ripete? “Macché - ha spiegato Panella detto Lino in una recente intervista - non scriverò più testi per Battisti per la semplice ragione che ho scritto tutte le canzoni possibili.Adesso mi dedicherò al teatro”.
Gigi Vesigna, giornalista televisivo


10 settembre 1998
MILANO - L'ultimo aggravamento nella notte, la telefonata a moglie e figlio, la corsa per vederlo vivo ancora per pochi istanti. Lucio Battisti, 55 anni, smette di vivere alle 8 del mattino di un 9 settembre. Il cappellano del San Paolo gli ha dato l'estrema unzione da qualche ora, racconterà di un viso scavato e di occhi che non cercavano più nulla. […]
Un pullman di concittadini di Battisti è partito ieri, alle due di mattina, da Poggio Bustone diretto a Milano per andare ai funerali del cantautore. Pur sapendo che la cerimonia è ristretta ai familiari, una cinquantina di compaesani hanno voluto lo stesso dimostrare il loro affetto. Immaginando Lucio Battisti, come accade da vent'anni, immaginandolo e basta, fino alla fine.
(da “la Repubblica”)


immagine by Ansa

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