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Il telefonino: da privilegio per pochi
a status symbol di massa
di Leonardo F. - giugno 2000
È diventato il nostro compagno più fedele. E
entrato lentamente nelle nostre case per poi restarci. È
indispensabile averne uno o avere un amico che lo possiede.
È la fortuna delle compagnie telefoniche.
È il cellulare, la nostra antenna verso il mondo. Da
quando dieci anni fa fece timidamente ingresso nel panorama
italiano, si è trasformato, evoluto, modificato fino
a diventare il nostro elettrodomestico preferito.
Almeno 28 milioni di persone solo nel nostro paese comunicano,
attraverso i più disparati telefonini di ogni marca e
modello, non più solo per casi di estrema urgenza, ma
semplicemente per parlare con lamico del cuore, la fidanzata,
il fratello, in ogni momento del giorno e della notte, a qualsiasi
distanza ci si trovi luno dallaltro e, ponti radio
permettendo, in qualsiasi luogo.
Fino a qualche anno fa, dato lelevato prezzo e la scarsa
diffusione, il telefonino veniva usato anche come metro per
misurare la ricchezza; orgogliosi i neoricchi si mostravano
indaffarati lungo le strade dei centri cittadini nel colloquio,
tramite quello che poteva essere scambiato per una ricetrasmittente
anteguerra date le sproporzionate dimensioni dellapparecchio
e alcune volte anche della batteria annessa, con lagente
di borsa o il commercialista.
Oggi, con il calo dei costi e laumento dellofferta,
il cellulare si è trasformato in accessorio di moda:
se non ce lhai, sei out. Quindi tutti di corsa
dal rivenditore autorizzato a sospirare davanti alle vetrine,
dove sono esposti in bella vista i nuovi modelli della collezione
primavera-estate; colorati, vivaci, piccoli, leggeri,
ma soprattutto pronti allimpiego e facili nelluso.
Questultime costituiscono la molla che ha fatto scattare
il meccanismo. Ma vuoi mettere quanto tempo risparmi a
mandare un messaggino e fare un squillo, invece che accendere
il computer, aprire il programma di posta elettronica, comporre
il messaggio, connettersi al server e spedire?. I fatti
parlano da soli: lItalia è il terzo paese nel mondo
nella diffusione della telefonia mobile, lultimo in Europa
nellalfabetizzazione informatica.
Ma le case costruttrici hanno pensato anche a questo, fornendo
nuovi apparecchi ibridi derivati dallunione tra telefono
e computer, che costano un po di più ma che alloccorrenza
si connettono alla rete informatica in speciali siti dedicati.
Senza contare poi la miriade di servizi messi a disposizione
dai gestori telefonici che trasformano ogni apparecchio in una
piccola centrale operativa da cui passano decine e decine di
informazioni visibili senza neanche dover alzare la cornetta;
i risultati delle partite di calcio, quotazioni di borsa, previsioni
del tempo ecc.
Cosa comporta avere il mondo a portata di mano?
Sicuramente il rafforzamento dellidea di villaggio
globale: abbattimento delle barriere di qualunque tipo
e continuo avvicinamento delle popolazioni industrializzate.
Ma tutto ciò a discapito della salute, causa le onde
elettromagnetiche su cui viaggiano le informazioni; un bombardamento
continuo con cui dobbiamo fare i conti ogni giorno e che rientra
tra le cause di tumori e leucemia.
Un altro problema, di certo non più grave ma sicuramente
molto assillante è legato al nostro comportamento ed
alluso che facciamo dei cellulari. Quante volte sarà
capitato di sentire allimprovviso, in luoghi in cui è
preferito il silenzio, allegre musichette e ritmati ritornelli
udibili da decine di metri provenienti dalle tasche di giovani
e meno giovani che, divenuti improvvisamente rossi, chiedono
umilmente scusa e si ritirano il più lontano possibile?
Sta ad ognuno di noi imparare ad adoperare il telefonino senza
che sia questultimo a renderci suoi schiavi. |
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