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Alcuni commenti su Oriana Fallaci
dal "Corriere della sera"
di (). - aprile 2002
MILANO - Per la seconda volta nel giro di
pochi mesi è un intervento di Oriana Fallaci a suscitare
attenzione e a scatenare polemiche. Dopo l' 11 settembre la
giornalista e scrittrice ruppe il suo lungo silenzio con un
articolo sul Corriere della Sera, dando il via ad un confronto
serrato. Ora il bis, con l' intervento su Panorama, dedicato
al tema più caldo dello scenario internazionale: il Medio
Oriente, e soprattutto all' atteggiamento dell' Europa e di
parte della Chiesa nei confronti di Israele . Il suo «trovo
vergognoso» ha toccato uno dei nervi scoperti della dialettica
politica e culturale e, anche questa volta, non sono mancate
le reazioni, dalle più irritate a quelle di adesione.
«SPIRITO DI SFIDA» - Tra queste ultime è
il portavoce della Comunità ebraica di Roma, Riccardo
Pacifici , a sostenere di «riconoscersi» nello «spirito
di sfida» espresso dalla Fallaci. Le sue parole, ha detto,
scuotono «l' indifferenza, il torpore, l'accomodante allineamento
a senso unico». «Il suo contributo - dice Pacifici
- è importante perchè non arriva da una delle
parti in causa, ma da una parte terza».
«TROPPA EMOTIVITA'» - Amos Luzzatto, presidente
dell' Unione delle Comunità ebraiche , si sente «meno
solo rispetto all'atmosfera di ostilità dei giorni scorsi»,
anche se, aggiunge, «tutta la vicenda continua ad essere
affrontata con grande emotività che è l'ultima
cosa che in questo momento occorre».
«HA RAGIONE» - Il ministro della Difesa Antonio
Martino stramani ha confessato di non aver ancora letto l' articolo,
ma di averne sentito alcune frasi alla rassegna stampa: «Credo
- ha però detto - che abbia ragione».
«ALCUNE PAROLE DI TROPPO» - Per il presidente del
Ccd Marco Follini la Fallaci «ha detto molte cose giuste
e forse alcune di troppo»: «Le sue sono parole da
ascoltare con attenzione e tanto più quando nelle viscere
della storia riemerge lo spettro dell'antisemitismo».
«DI TUTTO CONTRO L'ANTISEMITISMO» - Ma, a prescindere
da quell'articolo, secondo il presidente della Commissione europea
Romano Prodi, «sappiamo bene che dobbiamo essere molto
vigili sui rischi di rigurgiti di antisemitismo, verso i quali
nutriamo gravissime preoccupazioni», aggiungendo che «abbiamo
l'obbligo morale e politico di fare di tutto per evitare qualsiasi
ritorno di antisemitismo».
«JENIN PIU' IMPORTANTE DELLA FALLACI» - Al presidente
Ds Massimo D' Alema «sembra molto più importante
parlare della tragedia di Jenin che della Fallaci»: «Sono
tra quelli che non sono andati alla manifestazione dove c' erano
quelli vestiti da kamikaze perchè non voglio fare manifestazioni
contro Israele e non vado a manifestazioni a favore dell' esercito
israeliano; vado a fare manifestazioni per la pace, che vuol
dire per i diritti insieme degli israeliani e dei palestinesi».
«MASSIMALISMO INGIUSTO» - Convinto che la giornalista
e scrittrice sia in errore è Giulio Andreotti: 'È
di un massimalismo che non è giusto. Mi dispiace tanto
per Oriana, ma sbaglia". »L'errore - spiega - lo
compiono proprio quelli che pensano e dicono che o si è
per Israele o si è per i palestinesi e questo è
un modo sbagliato di affrontare il problema
«CONDANNA» - Senza appello anche la condanna di
Nemer Hammad, rappresentante dell'Anp in Italia: «Non
solo io, ma qualunque democratico, dovrebbe condannare quell'articolo».
«NO AL TERRORISMO» - Monsignor Hilarion Capucci,
chiamato indirettamente in causa nell'articolo della Fallaci
perché alla manifestazione di Roma in favore dei palestinesi
ha esaltato, parlando dal palco, «i kamikaze che vanno
a morire come a una festa», commenta ricordando che il
«sangue degli ebrei è uguale a quello dei palestinesi
e il terrorismo va condannato senza riserve», ma i terroristi
allignano » nella disperazione di un popolo privato della
sua libertà e della sua patria« e solo una »pace
giusta« potrà consentire a ebrei e palestinesi
di fare della Terra santa »quel paradiso che potrebbe
essere«.
SILENZIO DEL VATICANO - Ma, a parte Capucci, dagli ambienti
della Chiesa non ci sono prese di posizione ufficiali. Tace
il Vaticano e non menziona la vicenda l' Osservatore Romano,
anche se il clima Oltretevere è di sconcerto. Gli unici
ad esprimersi sono i francescani, lo stesso ordine cui appartengono
i religiosi della basilica di Betlemme: «Alla fine è
un'opinione della Fallaci e ognuno ha le sue. Davvero preferiamo
non entrare nel merito», ha detto padre Gianfranco Pinto
Ostuni, portavoce dei Frati minori. |
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