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Quando il gioco si fa duro...
di Alessia V. - febbraio 2002
Imitazione ed emulazione: due parole di
cui si sente sempre più spesso parlare in unaccezione
negativa, inserite in fatti di cronaca tanto assurdi quanto
sconcertanti, cause di giochi pericolosi dal tragico finale.
Quel che è certo è che sono comportamenti intimamente
legati al nostro tempo, alla nostra società per la quale
lapparire conta assai più dellessere, il
valore di una persona si misura sulla base delle cifre del conto
in banca, nella quale si rischia continuamente di smarrire la
propria identità in una selva di cambiamenti, di imposizioni,
di trasformazioni repentine.
Gli unici punti di riferimento che sembra offrirci sono tanti,
tantissimi modelli da seguire: personaggi reali o costruiti
a tavolino grazie al lavoro di stylists, curatori dimmagine,
managers che interpretano le richieste del mercato e le soddisfano;
sono belli e ricchi, trasgressivi e sboccati, briosi
e travolgenti, a volte perfino intelligenti e capaci di ragionare.
I comuni mortali possono scegliere di ignorarli, osservarli,
odiarli, apprezzarli, sopportarli, criticarli
fin qui
niente da dire
ma cè anche chi arriva ad ammirarli
a tal punto da cercare di imitarli, di uguagliarli, costi quel
che costi. Il gioco inizia così a farsi preoccupante,
pericoloso.
Certo, imitare la Senette oppure la Pausini o Vieri o Stefano
Accorsi è ben diverso che provare a fare lo Schumacher
lungo la statale il sabato sera, il Marylin Manson con tanto
di abrasioni e autolesioni varie, la modella peso piuma
dallincedere leggero ed aggraziato. I rischi sono diversi:
nel primo caso si può andare incontro a qualche scottante
delusione o critica dallesterno, nel secondo caso, esagerando
si può arrivare a farsi male sul serio.
Il pericolo grave che comunque si corre sta nella reale possibilità
di perdere docchio se stessi, il proprio valore, i propri
pregi, di fiaccare la propria autostima (che il più delle
volte esce sconfitta dal confronto insostenibile), di scordarsi
dellimportanza del ripieno guadagnando per
sé insicurezza, depressione, disagio. Il desiderio di
essere diversi da quel che si è nasconde sempre una grande
insicurezza, la paura di non piacere, di non venire accettati
dal resto del mondo.
Capire che non è tutto oro quel che luccica
può essere un buon inizio. Il mondo che ci circonda continuerà
con le sue allettanti proposte pratiche per una
vita più facile perché così funziona il
gioco
devi essere bella, devi essere snella, devi menarla
giù dura, devi tirarti da paura, devi avere successo,
devi fare sesso, devi trasgredire
A noi non resta che
imparare a capire e a far capire fino a quale punto si può
arrivare per non rischiare di trasformare il semplice e umano
desiderio di piacere e di piacerci in un gioco pericoloso. |
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