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L'adozione a distanza: un gesto d'amore
di Cristina V. - febbraio 2001

“Ogni bambino che nasce ci porta un messaggio dal cielo: Dio non è ancora stanco dell’uomo”. (Vivekenanda, grande saggio indiano).

I bambini sono sinonimo di allegria naturale, spontanea e chiassona. Una famiglia non è tale se non c’è la presenza di bambini. Gesù ha detto di loro: “Se non diventerete come uno di questi bambini, non entrerete nel Regno dei Cieli”.

I bambini sono puri, incontaminati dalla crudeltà del mondo. Spesso, però, non per causa loro, sono condannati ancor prima di nascere a vivere in terra “l’inferno”. Bambini e bambine abbandonati, maltrattati, violentati. Questi sono episodi all’ordine del giorno soprattutto nei paesi “ultimi” del mondo.

Talvolta siamo indifferenti di fronte a questa realtà… ci tocca soltanto quando qualcuno ne parla o quando ce lo propongono in TV … non sentiamo questi problemi vicini a noi, e non ci preoccupiamo di risolverli.

In paesi come l’India episodi di bambini abbandonati e maltrattati sono più numerosi perché è un paese molto povero, dove qualsiasi forma di igiene è assente; le case, quando ci sono, sono fatiscenti, l’assistenza sanitaria è assente.

I bambini muoiono di fame. Non di malattia, ma di fame! È una vergogna, oggi, nel terzo millennio, sapere che dei bambini muoiono perché non hanno da mangiare. In India muoiono di fame circa10.000 bambini l’anno.

Noi occidentali non possiamo restare impassibili di fronte a tutto ciò. Di certo non possiamo cambiare la cultura di un popolo, ma possiamo almeno tentare di aiutare dei bambini soli e indifesi alla costruzione di un futuro migliore, a permettere loro di esaudire qualche desiderio. Non è impossibile fare questo per loro.

Da qualche tempo molti missionari, che stanno in India come anche in altri paesi poveri, hanno promosso un’iniziativa, l’adozione a distanza, per permettere ai bambini più sfortunati di avere vitto, alloggio e istruzione. L’adozione a distanza consiste appunto nel provvedere alle spese necessarie per far vivere un bambino, per permettergli di studiare, di avere un posto dove dormire, di mangiare…

Non si tratta di fare delle spese esorbitanti come quelle che si fanno per i figli degli occidentali. La spesa annua è di poco superiore a quella che noi facciamo per comprarci un paio di scarpe di marca o un vestito, di cui potremmo benissimo fare a meno. In questo modo forse avremo un paio di scarpe in meno ma ci saremo arricchiti di un atto di carità, un gesto d’amore molto grande.

“l’amore non aspetta le grandi occasioni, sfrutta le piccole. Non cercare gli uomini con la lanterna, ma col cuore. Perché il loro cuore si apre soltanto con l’amore. Amare è sentire come propri i desideri, le nostalgie e le tristezze dell’altro.”(Carlo Carretto)


immagine by Ansa

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