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Io credo Signore
di Monica M. - novembre 2001
"Io credo, Signore,
che al termine del cammino
non c'è ancora da camminare
ma la fine del pellegrinaggio.
Credo, Signore,
che alla fine della notte
non c'è più notte
ma l'aurora.
Credo, Signore,
che alla fine dell'inverno
non c'è più inverno
ma primavera.
Credo, Signore,
che dopo la disperazione
non c'è più disperazione
ma la speranza.
Credo, Signore,
che al termine dell'attesa
non c'è ancora attesa
ma l'incontro.
Credo, Signore,
che dopo la morte
non c'è ancora morte
ma la vita."
J.Folliet
Questa preghiera di Folliet esprime nel suo complesso le riflessioni
del fedele nel momento affronta il concetto della fine della
vita e l'arrivo della morte. Le espressioni utilizzate sono
molto significative ed originali. Infatti sia la vita che la
morte vengono nominate attraverso sostantivi diversi, ma che
danno tutti la stessa immagine.
Nel primo verso dice che alla fine del cammino (vita), non sarà
più necessario proseguire, ma arrendersi al traguardo
(morte); così come accade nel passaggio tra la notte,
qui sinonimo di tristezza e sofferenza, e la luce dell'aurora
che porta con sé la nascita di un nuovo giorno. La stessa
analisi è da attribuire alle espressioni : inverno-primavera,
disperazione-speranza e attesa-incontro, che lasciano dedurre
quindi che al termine della vita non vi è l'oscurità
della morte, ma la luce intensa di un altro futuro, come è
dopo tutto scritto nell'ultimo verso. |
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