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Preghiera di un carcerato
di AsPxP- marzo 2002

Signore!
Mi dicono che io devo pregare.
Ma come posso io pregare
che sono tanto infelice?
Come posso io parlare con tè
nelle condizioni in cui mi trovo?
Sono triste, sono sdegnato,
alcune volte sono disperato.
Avrei voglia di imprecare,
piuttosto che di pregare.
Soffro profondamente:
perché tutti sono contro di me
e mi giudicano male;
perché sono qui, lontano dai miei,
tolto dalle mie occupazioni,
senza libertà e senza onore.
E senza pace:
come posso io pregare, o Signore?
Ora guardo a tè, che fosti in croce.
Anche tu, Signore,
fosti nel dolore;
si, e quale dolore!

Lo so: tu eri buono, tu eri saggio,
tu eri innocente,
e ti hanno calunniato,
ti hanno disonorato,
ti hanno processato,
ti hanno flagellato,
ti hanno crocifisso,
ti hanno ucciso.
Ma perché? Dov'è la giustizia?

E tu sei stato capace di perdonare
a chi ti ha trattato così ingiustamente
e così crudelmente?
Sei stato capace di pregare per loro?

Anzi, mi dicono,
che tu ti sei lasciato ammazzare a quel modo
per salvare i tuoi carnefici,
per salvare noi uomini peccatori:
anche per salvare me?
Se è così, Signore,
è segno che si può essere buoni nel cuore
anche quando pesa sulle spalle
una condanna dei tribunali degli uomini.
Anch'io, Signore, in fondo al mio animo
mi sento migliore
di quanto altri non credano:
so anch'io cos'è la giustizia,
che cos'è l'onestà,
che cos'è l'onore,
che cos'è la bontà.

Davanti a te mi sorgono dentro
questi pensieri:
tu li vedi?
Vedi che sono disgustato delle mie miserie?
Vedi che avrei voglia di gridare
e di piangere?
Tu mi comprendi, o Signore?
È questa la mia preghiera?
Si, questa è la mia preghiera:
dal fondo della mia amarezza
io innalzo a tè la mia voce;
non la respingere.
Almeno tu, che hai patito come me,
più di me, per me,
almeno tu, o Signore, ascoltami.
Ho tante cose da chiederti!

Dammi, o Signore, la pace del cuore,
dammi la coscienza tranquilla;
una coscienza nuova,
capace di buoni pensieri.
Ebbene, o Signore, a te lo dico:
se ho mancato, perdonami!
Tutti abbiamo bisogno di perdono
e di misericordia:
io ti prego per me!
E poi, Signore, ti prego per i miei cari,
che mi sono ancora tanto cari!
Signore, assistili;
Signore consolali;
Signore dì a loro che mi ricordino,
che ancora mi vogliano bene!
Ho tanto bisogno di sapere
che qualcuno ancora pensa a me
e mi vuoi bene.
Ed anche per questi compagni di sventura
e di afflizione,
associati in questa casa di pena,
Signore, abbi misericordia.
Misericordia di tutti, sì,
anche di quelli che ci fanno soffrire;
di tutti;
siamo tutti umani
di questo mondo infelice.
Ma siamo, o Signore, tue creature,
tuoi simili, tuoi fratelli, o Cristo;
abbi pietà di noi.

Alla nostra povera voce
aggiungeremo
quella dolce e innocente della Madonna,
quella di Maria Santissima,
che è la tua Madre,
e che è anche per noi
una madre di intercessione
e di consolazione.
O Signore, da a noi la tua pace;
da a noi la tua speranza.
E così sia.
Paolo VI


immagine by Ansa

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