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Punti di vista su Dio
di Leonardo F. - marzo 2002
Credo nel Dio che ha creato gli uomini, non in quello
creato dagli uomini.
Bella frase, toccante in verità. Potremmo definirla anche
un po universalistica, nel modo in cui dovrebbe
spingere a pensare; un Dio libero dalla maschera creata da santoni,
predicatori, maghi e magari qualche amanuense del secolo scorso
che ha sbagliato a trascrivere le Sacre Scritture.
Scommettiamo che non è così? Lutopistica
idea secondo cui tutti andiamo incontro allo stesso Dio sembra
ancora lontana, non solo a causa della diversità tra
religioni. È la nostra soggettività ad impedirci
di pensarla così. Potremmo verificarlo ogni giorno che
passa, non serve neanche uscire di casa; basta guardarsi intorno
per capire qual è la nostra idea di Dio. Magari ci accorgeremmo
che il più delle volte ci comportiamo in modo diametralmente
opposto a quanto il Vangelo ci suggerisce, preferendo magari
dar retta alla tv ed ai canoni di vita da essa suggeriti, cominciando
a preferire il corpo più che lo spirito.
Così divisi tra due fuochi può sempre accadere
di ritrovarsi a cercare di conciliare i precetti religiosi con
tutto il resto del mondo che, manco a farlo apposta, sembra
non seguire la stessa direzione. Il grave però accade
quando ci si ritrova a sacrificare lentamente e sempre più
concetti troppo teorici o di difficile applicazione
scegliendo la via più materiale, adattandosi al modo
di pensare in cui ci troviamo più comodi.
Ne scaturiscono interpretazioni di Dio variegate e per alcuni
punti perfino in discordanza tra esse; si può arrivare
perfino a giustificare atteggiamenti e gesti con la scusa della
guida divina, basti pensare a guerre sante musulmane, crociate
cristiane, inquisizioni, e chissà quantaltro applicando
la semplice frase Dio vuole così; facile,
come etichettare la conserva.
La Parola divina è distorta. Luso che noi ne facciamo
è distorto. La semplice ragione per cui non cerchiamo
sempre di raddrizzarla è che costa troppa fatica allontanarsi
dagli standard, dalla comodità, dallassuefazione
che la vita moderna ci procura. Ma il Vangelo di Cristo, dovremmo
saperlo, è passione. E viverla ogni giorno sarebbe il
nostro scopo.
Ma la passione è sinonimo di sofferenza, specie per chi
da duemila anni si lascia diligentemente accostare alla croce
per ogni persona che, nonostante tutto, si professa credente.
Coloro i quali non hanno piegato la Parola, ma si sono saputi
piegare ad essa, sono persone che ancora oggi ricordiamo, alle
quali ci affidiamo. E noi, saremmo capaci di essere come loro?
O meglio, saremmo capaci di rifletterci come loro nella vera
Luce, senza sotterfugi, modificando la nostra vita e i nostri
atteggiamenti?
Ma Io non sono di gesso, dice Dio, ne di pietra, ne di
bronzo.
Sono di carne viva, palpitante, sofferente,
Sono in mezzo a loro ed essi non Mi hanno riconosciuto.
Sono pagato male, sono disoccupato, vivo in una baracca,
sono tubercolotico, dormo sotto ponti, sono in prigione, sono
sfruttato.
Eppure ho detto loro « quel che farete al più piccolo
dei Miei, l'avrete fatto a Me... ». È chiaro.
Il peggio si è che lo sanno. Ma non lo prendono sul serio.
« Hanno spezzato il Mio cuore, dice Dio, ed ho atteso
che qualcuno avesse compassione di Me, ma non vi fu alcuno ».
Ho freddo, dice Dio, ho fame, sono nudo.
Sono imprigionato, schernito, umiliato.
Ma non è che una passione minore, per abituarmi.
Perché, dice Dio, gli uomini hanno inventato prove più
terribili.
Armati della loro libertà, terribilmente armati della
loro libertà,
Hanno inventato...
« Perdonate Loro, Signore, non sanno quel che si fanno
».
Hanno inventato la guerra, quella vera;
Hanno inventato la Passione, quella vera.
Perché Io sono ovunque sono gli uomini, dice Dio.
Dal giorno in cui Mi sono inserito tra loro, inviato in missione,
da tutti, per tutti.
Da quel giorno Mi sono definitivamente compromesso per tentare
di raccoglierli, di riunirli.
Adesso sono ricco e sono povero, operaio e padrone.
Sono iscritto e non iscritto al sindacato, scioperante e crumiro,
perché gli uomini, purtroppo, Mi fanno fare tutte le
parti.
Sono dalla parte dei manifestanti e dalla parte della Celere,
perché gli uomini, purtroppo, Mi trasformano
in poliziotto.
Sono a sinistra, a destra ed anche al centro.
Sono di qua della cortina di ferro ed anche al di là.
Sono Tedesco e Francese, Russo ed Americano, Italiano ed Inglese.
Sono Nord-Coreano e Sud-Coreano, della Cina nazionalista e della
Cina comunista, del Vietnam e del Vietminh.
Sono ovunque siano gli uomini, dice Dio. (Michel Quoist) |
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