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Riflessioni del Parroco
L'anno nuovo è cominciato. Abbiamo fatto il passo che ci avvicina al
compimento della storia e della vita. Il tempo dipende da Dio, ma noi lo riceviamo come dono del Creatore che ci immerge negli anni della storia di salvezza: della umanità e quella personale di ognuno di noi.
E' il momento in cui ci affidiamo, con tutta la Chiesa, alla intercessione della Beata Vergine Madre di Dio. La ragazza israeliana che diventa Madre dell'Unigenito Figlio di Dio supera i limiti della nostra immaginazione, oltrepassa anche le capacità della speranza umana: come mai un essere umano può dare la vita a quello che è fonte dell'esistenza? Dio però condivide la sua dignità con quella dell'essere creato alla sua immagine e assomiglianza.
E proprio questa libera e amorosa decisione di Dio viene richiamata come il fondamento delle relazioni tra noi membri della stessa famiglia umana. Ciò che noi riconosciamo dalla rivelazione, annunciamo e aiutiamo a scoprire a tutti i popoli della terra, cioè la verità sulla dignità di ogni persona umana.
E proprio nel mondo segnato dalle guerre e dai conflitti di vari tipi, mentre l'anno precedente ci ha fatto assistere o almeno vivere da lontano i disastri delle ingiustizie e delle
minacce contro la vita e contro la pace, all'inizio dell'anno nuovo, con il
Papa come successore di Pietro e tutta la Chiesa rivolgiamo le nostre preghiere per la pace affinché non manchi la saggezza agli uomini a costruire un mondo migliore, senza guerre e senza violenza.
In questi giorni riflettiamo insieme con il Papa Benedetto XVI sui fondamenti della pace.
Egli ci ricorda : "Sono profondamente convinto che rispettando la persona si promuove la pace, e costruendo la pace si pongono le premesse per un autentico umanesimo integrale. È un impegno questo che compete in modo peculiare al cristiano, chiamato ad essere infaticabile operatore di pace e strenuo difensore della dignità della persona umana e dei suoi inalienabili diritti. Proprio perché creato ad immagine e somiglianza di Dio (cfr Gn 1,27), ogni individuo umano, senza distinzione di razza, cultura e religione, è rivestito della medesima dignità di persona. Per questo va rispettato, né alcuna ragione può mai giustificare che si disponga di lui a piacimento, quasi fosse un oggetto. Di fronte alle minacce alla pace, purtroppo sempre presenti, dinanzi alle situazioni di ingiustizia e di violenza, che continuano a persistere in diverse regioni della terra, davanti al permanere di conflitti armati, spesso dimenticati dalla vasta opinione pubblica, e al pericolo del terrorismo che turba la serenità dei popoli, diventa più che mai necessario operare insieme per la pace. Questa, ho ricordato nel Messaggio (per la giornata e la pace dell'anno 2007: La persona umana, cuore della pace ), è "insieme un dono e un compito" (n. 3): dono da invocare con la preghiera, compito da realizzare con coraggio senza mai stancarsi."
Il rispetto della dignità di ogni persona umana cominci nelle nostre famiglie e nei nostri paesi, si compia nelle relazioni tra i membri della nostra famiglia parrocchiale, perché solo così possiamo anche noi influire alla costruzione di un mondo migliore, dove non ci sarà più l'ingiustizia né violenza.
Don Jarek
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