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Sito telematico dedicato all'informazione, al confronto, al dibattito sui problemi connessi con il primo CONTRATTO DEI DIRIGENTI SCOLASTICI – a cura del D.S. Paolo Quintavalla  in servizio presso la Direzione Didattica 3° Circolo di Parma - In Rete dal maggio 2000 –

 

 

 

 

LA POSTA DEI NAVIGATORI

Il direttore di “dirigentescolastico.it” risponde

E’ UN ERRORE FAVORIRE IL CONCORSO DEI TRIENNALISTI – ACCETTIAMO LA RISTRUTTURAZIONE DEGLI ISTITUTI

Riceviamo e volentieri pubblichiamo: 

Sono un collega (iscritto ANP) Io non riesco a condividere i motivi di soddisfazione che vengono sbandierati dalla nostra associazione circa il bando dei 1500 triennalisti che, con tre anni di incarico, avranno la dirigenza assicurata. Io non so quanti di questi 1500, ai quali a questo punto è richiesto solo di non essere mentalmente infermi per passare, si iscriveranno all'ANP e francamente lo trovo ininfluente per il vero obiettivo da perseguire. Favorire il concorso dei triennalisti è tirarsi la zappa sui piedi, promuovere l'ordinario è folle masochismo. In tal modo manterremo costante un numero troppo elevato di dirigenti scolastici per poter avere un contratto di lavoro degno di tale nome. € 2000 al mese sono un insulto a quanto si deve fare in condizioni assurde, solo con responsabilità e senza poteri reali di gestione. Io credo che occorra negoziare con il ministro il reale dimezzamento delle dirigenze (sai bene che molti istituti marciano a 300-400 alunni ed è uno schifo che vi siano differenze stipendiali risibili tra chi fa nulla e chi lavora 12 ore al giorno). Io ti posso dimostrare che si può gestire un istituto comprensivo anche a 1500 alunni e su 5 o 6 comuni, basta avere i "requisiti". Se a questi affianchi anche poteri reali di gestione- come in Inghilterra, Polonia ecc., allora puoi fare veramente il dirigente come necessità imporrebbe. A questo punto potresti realmente pretendere i 4000 euro netti al mese che si dovrebbero dare a chi , responsabile dei risultati, fa questo lavoro alle condizioni che ti ho esposto . E questa non è una voce solitaria, è molto più diffusa di quel che pensi al nostro interno e in tempi brevi i segnali in tal senso si moltiplicheranno . Sappi che molti pensano così anche se a Montecatini non è emerso come doveva. Cari Favero e Rembado, riflettiamoci e parliamone. E’ tempo di rinnovo del contratto. Negoziamo coraggiosamente e realisticamente la ristrutturazione degli istituti, anche a 1500 alunni. Non diventiamo " dirigenti  europei” negoziando il concorso ordinario con in tasca la paga di un operaio specializzato.

Grazie per l'attenzione e buon Natale.

Roberto Archi- DS  IC del Po-Ostiglia-MN

Caro collega,

condivido la tua indignazione per i livelli indecenti della nostra retribuzione, mitigati ma non risolti dall'esito del primo contratto. Sappiamo bene che i sindacati che nella primavera del 2001 volevano inchiodarci ai 63 milioni lordi di lire sono gli stessi che negoziano con successo, in altri settori, per categorie amiche, misure retributive anche superiori al doppio. Sappiamo anche che gli stessi sindacati che reclamano a gran voce l'adeguamento delle retribuzioni dei docenti all'Europa, nulla dicono invece del nostro scarto rispetto agli stipendi dei dirigenti scolastici europei (sono circa 60.000 le sterline che percepisce un nostro collega inglese, basta tradurre in euro...). Sappiamo, tanto per fare un altro esempio, che un "portaborse" (al secolo, segretario di un onorevole o di un senatore) percepisce 4.500 euro, dopo l'ultimo aumento alla chetichella di 600 € della scorsa estate. E gli esempi si potrebbero moltiplicare.

Condivido la tua affermazione forte che le nostre retribuzioni "sono un insulto" soprattutto in rapporto alla qualità e al livello di responsabilità connesse con la nostra specifica funzione dirigenziale e in considerazione "a quanto si deve fare in condizioni assurde, solo con responsabilità e senza poteri reali di gestione". Su questi ultimi aspetti mi riprometto da tempo di intervenire nel dibattito ma poi devo procrastinare per mancanza di tempo. Spero di poter portare un contributo nel prossimo aggiornamento del sito.

Sono cauto e perplesso, invece, rispetto alla tua proposta di negoziare, sia pure realisticamente, nuovi piani di razionalizzazione della rete scolastica. Io dirigo un istituto che raggiunge quasi i 900 alunni, con 40 classi, 80 insegnanti e 25 ATA. Se questi dati dovessero aumentare anche solo del 20% sono convinto che sarei inevitabilmente votato al martirio, avendo raggiunto una soglia ed una misura di impegno che ritengo personalmente non superabili. E' anche vero che in provincia di Parma esistono Istituti che non raggiungono i 200 alunni e Collegi dei Docenti composti da poco più di 15 unità. In Calabria esiste - caso limite a livello nazionale - un Istituto con 26 alunni. Da non credere.  Ritengo francamente che questi dati non siano compatibili con un'idea funzionale e un'immagine seria di dirigenza scolastica. Di questo problema se ne può parlare, non è certamente un tabù. Ma occorre stare attenti a non offrire al ministero l'alibi per interventi che potrebbero essere fuori misura o devastanti. Occorre, infine, considerare che l'attuale range da un minimo di 500 ad un massimo di 900, previsto dalla normativa per costituire un Istituto autonomo, possiede una sua logica e plausibilità. In una logica negoziale rivolta a spazzare via ogni sorta di alibi che possa giustificare le nostre basse retribuzioni si potrebbe accettare un ritocco - magari di cento unità - sia al minimo che al massimo ma guai a pensare che dirigere Istituti con oltre 1000 alunni possa essere conveniente o funzionale.

Dissento totalmente, invece, sui tuoi giudizi ingenerosi nei confronti dei presidi incaricati. Essi non sono i beneficiari ma le prime vittime di un sistema amministrativo perverso che, per l'assurdo blocco per oltre un decennio dei concorsi ordinari per Capi d'Istituto, non ha saputo assicurare il normale e fisiologico ricambio dei posti dirigenziali. Ma per questo aspetto ti rimando al mio editoriale n. 55 del 20 dicembre 2002 - Buon Natale, colleghi presidi incaricati!" -

Ti ringrazio per il contributo stimolante e ricambio gli auguri. Buon anno a te e ai lettori.

Paolo Quintavalla

 

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