E’
UN ERRORE FAVORIRE IL CONCORSO DEI TRIENNALISTI
– ACCETTIAMO LA RISTRUTTURAZIONE DEGLI ISTITUTI
Riceviamo e
volentieri pubblichiamo:
Sono un
collega (iscritto ANP) Io non riesco a condividere
i motivi di soddisfazione che vengono sbandierati
dalla nostra associazione circa il bando dei 1500
triennalisti che, con tre anni di incarico,
avranno la dirigenza assicurata. Io non so quanti
di questi 1500, ai quali a questo punto è
richiesto solo di non essere mentalmente infermi
per passare, si iscriveranno all'ANP e francamente
lo trovo ininfluente per il vero obiettivo da
perseguire. Favorire il concorso dei triennalisti
è tirarsi la zappa sui piedi, promuovere
l'ordinario è folle masochismo. In tal modo
manterremo costante un numero troppo elevato di
dirigenti scolastici per poter avere un contratto
di lavoro degno di tale nome. € 2000 al mese
sono un insulto a quanto si deve fare in
condizioni assurde, solo con responsabilità e
senza poteri reali di gestione. Io credo che
occorra negoziare con il ministro il reale
dimezzamento delle dirigenze (sai bene che molti
istituti marciano a 300-400 alunni ed è uno
schifo che vi siano differenze stipendiali
risibili tra chi fa nulla e chi lavora 12 ore al
giorno). Io ti posso dimostrare che si può
gestire un istituto comprensivo anche a 1500
alunni e su 5 o 6 comuni, basta avere i
"requisiti". Se a questi affianchi anche
poteri reali di gestione- come in Inghilterra,
Polonia ecc., allora puoi fare veramente il
dirigente come necessità imporrebbe. A questo
punto potresti realmente pretendere i 4000 euro
netti al mese che si dovrebbero dare a chi ,
responsabile dei risultati, fa questo lavoro alle
condizioni che ti ho esposto . E questa non
è una voce solitaria, è molto più diffusa di
quel che pensi al nostro interno e in tempi brevi
i segnali in tal senso si moltiplicheranno . Sappi
che molti pensano così anche se a Montecatini non
è emerso come doveva. Cari Favero e Rembado,
riflettiamoci e parliamone. E’ tempo di rinnovo
del contratto. Negoziamo
coraggiosamente e realisticamente la
ristrutturazione degli istituti, anche a 1500
alunni. Non diventiamo " dirigenti
europei” negoziando il concorso ordinario
con in tasca la paga di un operaio specializzato.
Grazie per l'attenzione e buon Natale.
Roberto
Archi- DS IC
del Po-Ostiglia-MN
Caro collega,
condivido la
tua indignazione per i livelli indecenti della
nostra retribuzione, mitigati ma non risolti
dall'esito del primo contratto. Sappiamo bene che
i sindacati che nella primavera del 2001 volevano
inchiodarci ai 63 milioni lordi di lire sono gli stessi
che negoziano con successo, in altri settori, per
categorie amiche, misure retributive anche
superiori al doppio. Sappiamo anche che gli stessi
sindacati che reclamano a gran voce l'adeguamento
delle retribuzioni dei docenti all'Europa, nulla
dicono invece del nostro scarto rispetto agli
stipendi dei dirigenti scolastici europei (sono
circa 60.000 le sterline che percepisce un nostro
collega inglese, basta tradurre in euro...).
Sappiamo, tanto per fare un altro esempio, che un
"portaborse" (al secolo, segretario di
un onorevole o di un senatore) percepisce 4.500
euro, dopo l'ultimo aumento alla chetichella di
600 € della scorsa estate. E gli esempi si
potrebbero moltiplicare.
Condivido la
tua affermazione forte che le nostre retribuzioni
"sono un insulto" soprattutto in
rapporto alla qualità e al livello di
responsabilità connesse con la nostra specifica
funzione dirigenziale e in considerazione "a quanto si deve fare in
condizioni assurde, solo con responsabilità e
senza poteri reali di gestione". Su
questi ultimi aspetti mi riprometto da tempo di
intervenire nel dibattito ma poi devo
procrastinare per mancanza di tempo. Spero di
poter portare un contributo nel prossimo
aggiornamento del sito.
Sono cauto e
perplesso, invece, rispetto alla tua proposta di
negoziare, sia pure realisticamente, nuovi piani
di razionalizzazione della rete scolastica. Io
dirigo un istituto che raggiunge quasi i 900
alunni, con 40 classi, 80 insegnanti
e 25 ATA. Se questi dati dovessero aumentare anche
solo del 20% sono convinto che sarei
inevitabilmente votato al martirio, avendo
raggiunto una soglia ed una misura di impegno che
ritengo personalmente non superabili. E' anche
vero che in provincia di Parma esistono Istituti
che non raggiungono i 200 alunni e Collegi dei
Docenti composti da poco più di 15 unità. In
Calabria esiste - caso limite a livello nazionale
- un Istituto con 26 alunni. Da non credere.
Ritengo francamente che questi dati non
siano compatibili con un'idea funzionale e
un'immagine seria di dirigenza scolastica. Di
questo problema se ne può parlare, non è
certamente un tabù. Ma occorre stare attenti a
non offrire al ministero l'alibi per interventi
che potrebbero essere fuori misura o devastanti.
Occorre, infine, considerare che l'attuale range
da un minimo di 500 ad un massimo di 900,
previsto dalla normativa per costituire un
Istituto autonomo, possiede una sua logica e
plausibilità. In una logica negoziale rivolta a
spazzare via ogni sorta di alibi che possa
giustificare le nostre basse retribuzioni si potrebbe accettare un ritocco
- magari di cento unità - sia al minimo che al massimo ma guai a pensare che
dirigere Istituti con oltre 1000 alunni possa
essere conveniente o funzionale.
Dissento
totalmente, invece, sui tuoi giudizi ingenerosi
nei confronti dei presidi incaricati. Essi non
sono i beneficiari ma le prime vittime di un
sistema amministrativo perverso che, per l'assurdo
blocco per oltre un decennio dei concorsi ordinari
per Capi d'Istituto, non ha saputo assicurare il
normale e fisiologico ricambio dei posti
dirigenziali. Ma per questo aspetto ti rimando al
mio editoriale n. 55 del 20
dicembre 2002 - Buon Natale, colleghi presidi
incaricati!" - Ti
ringrazio per il contributo stimolante e ricambio
gli auguri. Buon anno a te e ai lettori. Paolo
Quintavalla
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