Tre novelli moschettieri
Nuga
n. 89 del 15 maggio 2003
Le
trattative per il contratto del comparto scuola
hanno messo in luce, agli occhi dei dirigenti
scolastici, le doti di tre novelli moschettieri.
Veramente sarebbero quattro se il quarto non
somigliasse vagamente al cavaliere inesistente di
calviniana memoria. I tre guasconi sono proprio
animati da un nobile scopo: menano fendenti a
destra e a manca per difendere i diritti dei
bidelli e dei docenti, conculcati naturalmente dai
dirigenti.
Resteranno,
così, memorabili negli annali sindacali gli epici
duelli tra i prodi Panini, Colturani e Ricciato e
le perfide guardie dell'ARAN. Motivo della
singolar tenzone non sono i dodici puntali di
diamante nè le malefiche trame di Milady, come
nel romanzo originale di Dumas. Il casus belli,
questa volta, non è nemmeno rappresentato dai
denari attesi dal popolo della scuola. No.
Consiste, invece, nei poteri da (non)
attribuire o, addirittura, da togliere a quei
tipacci dei dirigenti scolastici notoriamente
dediti a "comandare", notoriamente adusi
a impartire ordini privi di senso e, magari, a
stuprare timide verginelle.
Anche
il motto, naturalmente, dovrà essere aggiornato
nella nuova saga. Non potrà più essere il
dumasiano "Tutti per uno, uno per
tutti". Sarà, molto più prosaicamente
"Dirigenti senza soldi e senza poteri".
Con buona pace della nostra categoria.
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