I CAPPONI E L’EURO

 

Nuga n. 39 del 27 settembre 2001

 

di Paolo Quintavalla

 

In un recente editoriale rivolto solennemente alla categoria il presidente Andis Rossini riesce nel capolavoro di non dire nulla di significativo per oltre tre pagine, se non che l’Andis appoggerà lo sciopero del 16 ottobre proclamato dai sindacati dei docenti. Per la cronaca, uno sciopero talmente fasullo che oggi, dopo due giorni, è già stato sospeso!.

In questa impresa assume i toni del saggio irenico e super partes (Renzo – Manzoni) che assiste preoccupato alle beccate dei “capponi” (Cgil e Anp). Ma deve essere affetto da una ben singolare amnesia se dimentica che in tutta la conduzione della trattativa contrattuale l’Andis è stata “culo e camicia” con uno dei due pennuti contendenti. Solidale, purtroppo, con quello che vuole prioritariamente portare i docenti in Europa e, naturalmente, ostile con quello che aspira ad agganciare da subito le retribuzioni dei Capi di Istituto con quelle dei dirigenti pubblici italiani.

Adesso, alla fine di settembre, chiede la chiusura del contratto “alle condizioni migliori e, quindi, con l’equiparazione retributiva alla dirigenza dell’Area 1” dimenticando che ad aprile sosteneva la firma incondizionata di quel contratto economicamente dimezzato che volevano imporci i sindacati dei docenti.

Un’ultima notazione amena: Rossini è certo che “alla stragrande maggioranza dei colleghi piacerebbe poter contare in Lire e non in Euro aumenti ed arretrati”. Siamo proprio messi male!

Non sarà, per caso, che sono tanto invecchiati e bacucchi che non si sentono più in grado nemmeno di fare il calcolo di una semplice conversione?