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Sito telematico dedicato all'informazione, al confronto, al dibattito sui problemi connessi con il primo CONTRATTO DEI DIRIGENTI SCOLASTICI – a cura del D.S. Paolo Quintavalla  in servizio presso la Direzione Didattica 3° Circolo di Parma - In Rete dal maggio 2000 –

 

 

 

 

NUGAE

"piccole cose senza importanza"

 

PROMESSE DA MARINAI!

Nuga n. 101 del 22 luglio 2003

Nell'aprile 2001, oltre due anni fa, quattro autorevoli parlamentari dell'attuale maggioranza di governo promettevano solennemente, attraverso una lettera pubblica, ai dirigenti scolastici italiani, "a nome del presidente Berlusconi" , il completo allineamento retributivo con gli altri dirigenti pubblici. E per essere più credibili quantificavano in una tabella lo scarto da colmare (250 miliardi di vecchie lire) e i tempi  e i modi dell'operazione: "Questo impegno noi assumiamo formalmente fin d'ora tra quelli da onorare nei primi cento giorni della legislatura, prevedendo gli stanziamenti aggiuntivi con la prossima legge di aggiustamento del bilancio, nella misura indicata nella Sua lettera [ ndr. si tratta della tabella D]."

Inutile aggiungere che quell'impegno formale e solenne non solo non è stato onorato "nei primi cento giorni della legislatura" ma a distanza di quasi due anni e mezzo non se ne vede assolutamente traccia, nemmeno per scherzo.

Due anni fa il Ministro dell'Economia annunciava un "nuovo boom economico italiano" e proclamava solennemente che si sarebbe dimesso se nel 2003 non avesse conseguito il pareggio di bilancio. Inutile dire che non solo i miracoli annunciati non si sono nemmeno lontanamente verificati ma anche che i già magri bilanci scolastici si sono quasi dimezzati. Inutile riscontrare che il ministro, al di là delle promesse, è tranquillamente al suo posto.

Nonostante i dati di fatto oggettivi il Premier e il Ministro dell'Economia in questi due anni non hanno perso occasione di proclamare in ogni occasione che tutte le promesse elettorali erano state mantenute. Per parte nostra siamo costretti a considerare amaramente che è ben triste quel Paese in cui i governanti non si comportano da  statisti ma da marinai!

 

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