PAOLINO un scito do belin!

IMMIGRATI IN LIGURIA

In Italia ci sono state circa 697.000 domande di sanatoria per la legge Bossi-Fini cosicché quando saranno state approvate tutte le richieste avremo 2.500.000 di extracomunitari regolari. Nei periodi di guerra i flussi migratori aumentano, infatti nell' Unione Europea nel 1992 si sono avute il doppio delle domande di asilo politico rispetto al 2002 per la guerra nei Balcani.
Riguardo alla Liguria, ecco il Rapporto Caritas-Migrantes che fotografa la situazione degli stranieri al 31.12.2002: 40.000 stranieri, di cui 32.000 persone e 5/6.000 minori. Il 50% si trova nella provincia di Genova, il 20% in quelle di Savona e Imperia, il 10% a La Spezia; a Savona, dove sono impiegati soprattutto in agricoltura e floricoltura, si è avuto un incremento del 400% rispetto al 200% della media nazionale. Per quanto riguarda le donne, l'80% sono nigeriane seguite dalle ecuadoriane.
Tra i motivi della presenza degli extracomunitari, il 50% è per lavoro, il 30% per ricongiunzioni familiari, il 20% varie.
Marzo 2003: a Genova raggiunta quota 30.000 immigrati.

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da "IL SECOLO XIX" del 5.2.2003

Val di Vara, parrocchiane scandalizzate. La messa di un prete africano diventa una grana per il vescovo e un’indagine dei carabinieri
«Non fate sesso con i musulmani» 
Predica choc: «So che vi piacciono i neri come me. Attente, vi vogliono irretire»

Castello di Calice al Cornoviglio (La Spezia). «Donne, non andate a letto con i musulmani: attraverso il sesso, nel quale sono maestri, vi raggirano con il solo scopo di insediarsi in Italia e diffondere la propria religione. A scapito di quella cattolica». Questo il monito-choc che domenica mattina, durante la messa, don Agostino, un giovane prete di colore, avrebbe rivolto alle sue parrocchiane, sbigottite e scandalizzate. E, per meglio far capire il concetto, avrebbe usato parole e gesti definiti dai presenti “sconci” e “osceni”, facendo anche un esplicito riferimento al fatto che «le donne italiane cercano i neri come me perché sono più dotati». Quindi avrebbe proseguito scagliandosi contro l’invasione di extracomunitari che sta subendo l’Italia. L’incredibile episodio è accaduto nella frazione Castello di Calice al Cornoviglio, piccolo paese della Val di Vara, in provincia della Spezia, dove da circa due mesi la messa viene celebrata da don Agostino, sacerdote africano attualmente in Italia per terminare gli studi di biblistica, in sostituzione del parroco don Fausto Spella, attualmente malato. All’udire queste parole è scoppiato un pandemonio. I pochi fedeli presenti nella chiesa di Santa Maria Lauretana si sono alzati dalle panche e sono usciti indignati. In paese, dove gli abitanti ancora stentano a credere a quanto ascoltato in chiesa, non si parla d’altro. «Sono sconvolta - dice una parrocchiana che vuol mantenere l’anonimato - ma non chiedetemi di ripetere le parole usate dal prete: sono oscene. In chiesa eravamo una quindicina, soprattutto signore anziane e bambini. Siamo usciti con i capelli dritti». Qualcuna prova a difenderlo: «Non conosce bene l’italiano, per questo ha usato parole fuori luogo». Ma don Agostino aveva espresso questi concetti anche nella messa delle 9 nella chiesa di un altra piccola frazione di Calice al Cornoviglio, Villagrossa. La Curia spezzina è a conoscenza del fatto, confermato da numerose testimonianze. «Abbiamo avuto anche noi segnalazioni dai parrocchiani - dice don Piercarlo Medinelli, vicario del vescovo - cercherò don Agostino per capire esattamente che cosa ha detto. Spero che se ha detto queste cose, l’abbia fatto per scarsa padronanza della lingua, se no devo dubitare della sua scarsa padronanza di sé. Comunque sia, sono parole che non vanno dette, tantomeno dall’altare». Don Medinelli entra anche nella sostanza. «Quelle che ha espresso, sono opinioni sue personalissime. E non capisco come abbia potuto incastrare un discorso antipatico come questo nel Vangelo di domenica (la presentazione di Gesù al Tempio; ndr). Domani ne parlerò con il vescovo». In Curia, don Giulio, segretario del vescovo Bassano Staffieri, conferma l’incontro. E aggiunge: «Anche noi siamo informati». Il vicario cercherà di parlare con don Agostino, che è a Roma per motivi di studio. Ma sulla vicenda ora stanno indagando anche i carabinieri: il reato, presunto, è quello di offesa al pudore.

Giacomo Campodonico (ha collaborato Cristina Bertucci)


da "IL SECOLO XIX" del 18.2.2003

Il disprezzo per la nostra cultura ha toccato il fondo: i nostri figli parleranno arabo?
I genitori bocciano l'arabo per i bambini 
«Va bene l’integrazione razziale... ma costringere tutti gli altri ad imparare l’arabo sembra a dir poco eccessivo»

San Colombano Certenoli (Ge). Oltre ad italiano, matematica e storia, i bimbi delle elementari di Calvari imparano l’arabo. Lo fanno due ore alla settimana, da inizio febbraio, grazie ad un’insegnante tunisina che attraverso una coop convenzionata con la Direzione didattica ha introdotto momenti di “animazione culturale” nel Pof (piano dell’offerta formativa) di alcune elementari della Valfontanabuona. Ai bimbi di Calvari è toccato l’arabo, a quelli di Isolona (Orero) un’insegnante marocchina, a Ferrada (Moconesi) un maestro albanese, e così via anche a Ognio e in altri istituti. Dappertutto l’esperimento è piaciuto, in particolare a Isolona dove l’animazione è divenuta concreta preparando gustoso pane marocchino andato a ruba. A Calvari, invece, la novità non è andata giù ad un gruppo di mamme. «È assurdo - ha detto ieri la signora Maria, portavoce della protesta - Va bene l’integrazione razziale e tutto ciò che serve per far sentire bene i bimbi stranieri, ma costringere tutti gli altri ad imparare l’arabo sembra a dir poco eccessivo. E poi perché la scuola non ci ha detto niente di queste lezioni? Un genitore deve essere avvisato e poter decidere se far frequentare il proprio figlio o no. Qui non si tratta di razzismo, ma non è giusto neppure dover subire passivamente ogni scelta formativa» La rabbia è esplosa all’improvviso dopo che sui quaderni i genitori hanno trovato parole scritte in arabo. Adesso si muoveranno ufficialmente chiedendo spiegazioni alla direzione scolastica; ma intanto minacciano di far boicottare le prossime lezioni. «È vero, forse non c’è stata la comunicazione delle lezioni, ma perché le convenzioni a scopo didattico tra direzione e soggetti esterni sono consentite - replicano dalla scuola - In ogni caso si tratta di lezioni che riscuotono interesse e curiosità tra i bimbi. Forse nel caso di Calvari la lezione dell’insegnante tunisina è stata un po’ troppo didattica, ma è sbagliato lamentarsi subito di fronte a ciò che è nuovo e non si conosce».

D. Frec.

dai quotidiani del 10.3.2006

Vaticano: "Sì all'ora di Corano in classe"

Roma. Via libera dal Vaticano all'ora di religione islamica nelle scuole italiane. Ad accogliere la proposta è stato il cardinale Renato Raffaele Martino, presidente del Consiglio Pontificio Giustizia e Pace. Martino ha spiegato: «Insegnare il Corano ai bambini islamici è una forma di rispetto verso l'essere umano, non c'è bisogno di attendere una risposta di reciprocità in favore dei cristiani che vivono nei paesi musulmani. Solo il dialogo e la libertà religiosa possono evitare il fondamentalismo». Non tutti hanno apprezzato la posizione del cardinale. Qualche commento critico è arrivato da esponenti politici, come ad esempio da Emma Bonino («È allarmante questa invasione della religione nella vita quotidiana degli italiani»); anche alcune personalità islamiche hanno dichiarato che l'insegnamento del Corano non è affatto indispensabile, meglio un'ora di storia delle religioni. L'ex ambasciatore Mario Scajola, rappresentante in Italia della Lega Musulmana Mondiale, dice che l'insegnamento della religione islamica spetta alle famiglie. Anche un componente della Consulta Islamica frena sull'insegnamento a scuola.
Il giorno dopo la Chiesa fa marcia indietro.


da "Corriere Mercantile" del 5.3.2003

Coppia di giovani extracomunitari prende di mira anziani
"Aggrediscono" i clienti della Coop

Sestri Levante (Ge). Tutta la mattina stazionano nei pressi del supermercato chiedendo ai passanti, in particolare casalinghe, di acquistare i loro articoli. Sono giovani vu' cumprà, che però quando l'ora sembra più propizia, si trasformano in veri e propri aggressori, cercando di rubare i portafogli soprattutto alle donne di una certa età e agli anziani.
Così è successo di nuovo ieri: era ormai l'ora di chiusura del magazzino di Coop Liguria situato in via E. Fico. I due nordafricani, di circa 15 anni, si trovavano ai piedi della scaletta che dall'uscita del supermercato porta alla piazza retrostante dove c'è il parcheggio auto. Dal market è uscita una donna frettolosa: i due ragazzi si sono avvicinati offrendogli fazzolettini e altri articoli. Lei, che portava pesanti borse della spesa, ha rifiutato. Tanto è bastato: uno dei due l'ha afferrata al braccio, mentre il secondo si è aggrappato alla borsa, cercando di aprirla per rubare il portafoglio. La cinquantenne ha però reagito, intimando ai due di farla finita e a quello che l'aveva aggredita stringendole il braccio ha tentato uno sgambetto, facendolo barcollare. A quel punto i due hanno desistito stupiti dalla reazione della casalinga, che brontolando ma ripromettendosi di andare dai carabinieri, ha caricato le borse ed è salita in auto. Proprio in quel momento in cui, data l'ora, la zona era deserta, dal magazzino è uscito un anziano: subito i due lo hanno aggredito cercando di frugargli in tasca dei pantaloni. L'uomo si è guardato attorno smarrito, intimorito dal comportamento assai deciso dei due malintenzionati. La donna ha notato tutto, è scesa dalla vettura e si è diretta decisa verso il gruppetto: a quel punto gli extracomunitari sono fuggiti.
La donna ha raccontato l'episodio a carabinieri. Martedì scorso all'uscita della Coop una donna era stata derubata del portafoglio da due ragazzi nordafricani.

Ch.C.

Genova, 14.5.2003: novità
La maggioranza di Palazzo Tursi estende il voto agli immigrati
"Mohamed Alì è il nuovo sindaco" potremmo leggere sui giornali fra qualche anno

Genova. Alle prossime elezioni comunali, il diritto di voto potrebbe essere esteso anche agli immigrati, probabilmente a quelli residenti a Genova da più di 5 anni. A questo obiettivo stanno lavorando le forze politiche della maggioranza (sinistra, n.d.r.), sia le segreterie sia i gruppi consiliari, ed è stata già raggiunta una convergenza di massima che vede riunite insieme non solo le forze del centrosinistra (da Rifondazione comunista alla Margherita, passando per i Ds), ma anche i sindacati e associazioni come l'Arci e "Città aperta". Il percorso è arrivato ad un buon punto, quasi maturo per poter affrontare una discussione anche con il sindaco Giuseppe Pericu e con la giunta, anche se gli esponenti della maggioranza si sottraggono a dichiarazioni sull'argomento.


Tigullio sempre più multietnico 19.12.2003
Provengono da 84 Paesi non appartenenti alla U.E. in testa Albania e Marocco

Chiavari. I residenti sono 2800, il totale supera quota 4000. La loro capitale è Rapallo. Gli extracomunitari residenti al 1/1/98 erano 1350, al 1/1/01 erano 2488, al 1/1/03 erano 2800 (+12,5 %)
Località 2001 2003 Variazione
CHIAVARI 465 514 +10,5 %
RAPALLO 778 932 +19,8 %
SESTRI LEV. 204 189 -7,4 %
LAVAGNA 164 190 +15,9 %
S.MARGHERITA 198 213 +7,6 %
CICAGNA 75 90 +20 %
Nazione 2001 2003 Variazione
ALBANIA 523 659 +26 %
MAROCCO 470 484 +3 %
ECUADOR 179 203 +13,4 %
SRI LANKA 135 157 +16,3 %
PERU' 110 127 +15,5 %
CINA 63 82 +30,2 %

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