da "IL SECOLO XIX" del 28.10.2004
Dossier Caritas sugli arrivi di extracomunitari. 2.600.000 i regolari, ma per il Governo son 400.000 meno Roma Due milioni e 600 mila persone, una ogni 22 abitanti. Tanti sono gli immigrati "regolari" in Italia secondo il "Dossier statistico sull'immigrazione", presentato il 27/11 dalla Caritas e Fondazione Migrantes a Roma, Genova e in altre 11 città.
Più immigrati, l'Italia ringiovanisce
Sono 1 ogni 22 residenti e l'età media è molto bassa
Un rapporto definito dai suoi curatori come "un sussidio di sensibilizzazione", che evidenzia come l'ondata migratoria nella penisola sia in costante crescita.
Nel 2001 gli stranieri registrati dal ministero degli Interni erano poco più di un milione: attualmente sono circa 2,2 milioni, a cui vanno aggiunti 400.000 minori. Solo nel 2003, i nuovi ingressi in Italia a carattere stabile
sono stati oltre 106.000, per un aumento della popolazione straniera del 7%.
Le nazioni dalle quali è più consistente il flusso migratorio sono Romania, Marocco, Albania ciascuna con 230/240.000 residenti registrati. Seguono l'Ucraina (113.000), la Cina (100.000), Filippine Polonia e Tunisia (tra 70 e 60.000 ciascuna). In grande crescita l'immigrazione femminile, che supera ormai il 48%.
L'età media non è alta: il 60% degli stranieri ha tra i 19 e i 40 anni. La maggior parte (60%) è concentrata al Nord, il 30% vivono nel Centro. La regione con più immigrati è la Lombardia con 600.000 persone, seguita dal Lazio. ...
Se riguardo agli immigrati regolari c'è abbondanza di dati (anche se approssimativi) molto più incerto è il quadro dell'immigrazione clandestina.
Secondo i sindacati gli irregolari nel 2003 erano 600.000,mentre per l'Eurispes erano 800.000...
Nei giorni scorsi tutti noi abbiamo sentito attraverso i telegiornali dei numerosi sbarchi di clandestini sulle coste italiane del sud, la nostra Guardia Costiera che li scortava nei Centri d'Accoglienza, le prime cure, il cibo, il rimpatrio con voli charter.
Mi sorge spontanea una domanda: MA CHI PAGA??? Ma non si potrebbe cominciare a TAGLIARE le spese per i CLANDESTINI invece che tagliare le spese per il sociale (oggi chiamato "welfare") e la sanità dei cittadini italiani che hanno già PAGATO?? |
da "IL CORRIERE DELLA SERA" del 13.9.2004
Clandestini, sbarchi record. Rilasciati in cento. In Sicilia 1000 immigrati in poche ore LAMPEDUSA (Agrigento) Uno sbarco così non s'era mai visto nell'isola che fa da porta europea ai clandestini. In una Lampedusa al collasso. Non solo perché sul peschereccio da 25 metri approdato l'altra notte c'erano quasi 500 uomini incollati tra di loro, appesi a strutture e pennoni, appollaiati sulla cabina del timone,
Giovani, senza segni di fatica e «finti palestinesi»
L'ultima invasione non commuove Lampedusa
stipati e compressi fra stiva e sala macchine. Ma perché si tratta di uomini sani e forti, tutti fra i 18 e i 30 anni, a bordo di un natante in buone condizioni. Senza donne e bambini disidratati. Senza facce dolenti e disperate. È il dato inquietante dell'ennesima odissea culminata in una notte dove la pietà per uomini comunque da soccorrere
lascia spazio agli interrogativi letti negli sguardi dubbiosi del comandante della Capitaneria di porto Michele Niosi e del maresciallo che qui guida le Fiamme Gialle, Romeo Cavallin.Record negativo
Nel 2003 sulle coste della Sicilia occidentale sono sbarcati oltre 11.000 clandestini. Un record negativo perché nel 2002 il numero totale degli sbarchi fu di 10.000 persone.
478 Clandestini
Gli immigrati erano a bordo di un barcone di 25 metri approdato sabato notte (11/9) a Lampedusa: tutti uomini, tra i 18 e i 30 anni in buone condizioni di salute
Bisogna ripensare agli sbarchi degli albanesi che, diretti verso "lamerica", approdavano in Puglia a migliaia per un confronto con questo record di Lampedusa.
Anche perché la notte si conclude con altri 169 clandestini arrivati dal Nord Africa dopo lo stillicidio di sbarchi continui nei giorni precedenti. Così salta ogni conteggio al centro accoglienza dove, a gruppi, i nuovi arrivati s'accavallano agli altri.
Fra tende e container attrezzati per ospitarne in tutto 190 mentre, per alcune ore, ieri si sono ritrovati in mille. Troppi per non far esplodere la rabbia di chi qui non vuol mischiare turismo e disperazione. Come succede a chi vive di alberghi e ristoranti, come succede al sindaco di Forza Italia e all'ex sindaco della Quercia,
apparentemente uniti per una volta nella protesta nonostante qui siano più litigiosi di Don Camillo e Peppone.
Rabbia amplificata dalla pasionaria della Lega Nord, la vulcanica Angela Maraventano, capace di far arrivare in mattinata un irruente Mario Borghezio perché oggi riferisca stupore e vergogna al Parlamento di Strasburgo.
Rabbia che conquista perfino il mite Pino Brignone, "don Pino" per tutti, il poeta di Lampedusa, ma anche il mago dei cannoli che dal bancone del Bar dell'Amicizia tuona con candore: «Berlusconi, ministri e funzionari vanno in Egitto, in Libia, tornano, promettono e di clandestini ne arrivano di più. Ma che accordi fanno?».
E a Berlusconi s'appella un suo grande elettore, Oreste Sanguedolce, il pescatore più famoso dell'isola, gran cicerone dei turisti che vanno per calette, geloso del suo soprannome: «Il mio vero nome è "Oreste la Peste''». E ci tiene a bilanciare l'ironia di dicerie e chiacchiere da bar: «Ogni volta che c'è un guaio arrivo e salvo tutti».
Stavolta vorrebbe salvare l'isola. «Ho raccolto 400 voti per Silvio, ma lui ci abbandona», spiega imputando al premier la puzza, i topi e il cimitero delle barche dei clandestini, in un angolo del porto: «Adesso basta. Troppi ne sono arrivati». Il record stavolta sta nei numeri. Ma sta pure nell'età e nella forza dei "passeggeri" di quest'ultimo sbarco.
E sta nel mezzo usato, appunto, un peschereccio efficiente che, a differenza delle solite carrette e dei barconi a volte arrivati carichi di vivi e morti insieme, deve essere salpato non da una caletta buia, ma da un porto. E non 9 giorni prima, come ripetevano ieri i clandestini senza essere creduti dai volontari del Centro e soprattutto dai carabinieri.
«O muti o bugiardi», racconta avvilito chi ha assistito alla definizione di elenchi, bozze di verbale, appelli da sfiancare, rifatti dieci, venti, trenta volte, con numeri che non tornavano e nomi spesso identici.
Tutti a dire di non sapere chi stesse al timone. Proteggendo gli scafisti. Tutti a ripetere la litania di dichiararsi "palestinesi". Una sorta di parola d'ordine ignorata da un paio di ragazzotti pronti a definirsi "iracheni". E con una saggezza che sconfina nel disincanto, dopo averne viste e sentite di troppe in tanti anni, è Niosi il comandante della Capitaneria ad annuire, sconfitto:
«Certo, hanno il diritto di mentire, a salvaguardia del loro futuro...».
È stato lui a ricevere il primo appello da una motovedetta tunisina sabato pomeriggio, ma per una barca con 200 a bordo. Poi le ricerche, l'aggancio della Guardia di Finanza, la scoperta che erano il doppio, l'abbordaggio notturno a 16 miglia dalla costa e l'arrivo a Lampedusa.
Un canovaccio che Niosi ha temuto di dover ripetere ieri, quando l'ennesimo allarme dalla Tunisia ha fatto temere l'approdo del secondo peschereccio con altri 400. Pericolo sventato. Per una serata domenicale che tanti isolani passano col naso all'insù, scrutando quel via vai di aerei che atterrano e decollano in continuazione.
Appunto, il ponte che dovrebbe alleggerire il Centro accoglienza trasferendo i clandestini a Crotone. Con sorpresa di chi s'era scordato qui i comodi e grandi Super80 dell'Alitalia, accontentandosi di "tratte sociali" effettuate ormai con piccoli Atr ad elica. Polemica antica di chi vive a Lampedusa e vede schizzare i jet in cielo solo per i "charter di Stato" verso Crotone.
da "IL SECOLO XIX" del 19.9.2004
I leghisti: La Valletta ci ha dato scacco Pozzallo (Rg). I clandestini preferiscono l'Italia a Malta. Nel nostro Paese hanno la speranza di
raggiungere più facilmente altre nazioni europee o, al peggio, di lavorare in nero, cose difficili nella piccola isola del Mediterraneo. Così 94 immigrati, etiopi, somali ed eritrei, ieri mattina (18/9/04) hanno raggiunto la Sicilia dopo quasi una giornata trascorsa a 20 miglia poi sempre più vicino, davanti alle coste maltesi,
su un barcone, con altri 102 clandestini, circondato dalle motovedette dello Stato-isola in un mare che non prometteva nulla di buono. Il natante proveniva quasi certamente dalla Libia. Gli altri 102 immigrati hanno scelto di sbarcare a Malta perché "spaventati dalle condizioni meteomarine" dicono dall'isola.
A bordo del barcone, fermato da natanti della Capitaneria e della Guardia di Finanza e scortato a Pozzallo, vi erano 94 immigrati, tra cui 24 donne, quattro delle quali incinte. Il barcone, dice il Comando della Capitaneria di Porto di Malta, era stato intercettato l'altro ieri e i militari avevano trasbordato sulle loro motovedette
102 immigrati che "avevano accettato di essere portati sull'isola". A mezzanotte e mezza il barcone ha lasciato la zona maltese e si è diretto verso Nord, approdando in acque italiane non lontano da Pozzallo, dov'è stato abbordato dalle motovedette italiane. Il senatore leghista Ettore Pirovano non perde l'occasione di quanto avvenuto
nel Mediterraneo per puntare ancora una volta il dito contro il governo. «La Valletta ci ha dato scacco. Se ci sono delle leggi di diritto internazionale - dice - sono le stesse che valgono per Malta e per l'Italia: se i maltesi, nonostante fossero davanti alle loro coste, sono riusciti a non farli sbarcare,
non si capisce come alla luce delle stesse leggi internazionali l'Italia si concede il lusso di portarsi a casa i clandestini». «Il ministro Pisanu - prosegue - e la Marina italiana devono spiegarci questa differenza di interpretazioni legislative internazionali che Malta, nel rispetto delle leggi e del diritto d'asilo, interpreta a favore del proprio territorio».
Clandestini rifiutano di sbarcare a Malta e preferiscono l'Italia