Gildo Peragallo ingegnere
compagnia Mario Cappello - Ge di E. Valentinetti Regia Nico Alberti |
Per Gildo, inventare non significa solo costruire scarpe calde per l’inverno e fresche per l'estate, o nuovissime macchine per scrivere autentiche anticipatrici dei computer. Per Gildo inventare significa anche diventare zio del proprio figlio, vedovo della propria moglie felicemente vivente… insomma inventare è vita, vivere due vite in una, anzi meglio, tre. Un personaggio originale, forse costretto dalla vita a funambolismi di ogni genere, compresa la corte alla padrona della pensione per ottenere un trattamento privilegiato, eliminando gli altri pretendenti. Ma, alla fine, si sa, tutto è bene quello che finisce bene. |
Metallurgiche Tiscornia
compagnia I Caroggê di Umberto Morucchio Regia Enrico Aretusi |
L'azione si svolge a Genova negli anni '50, anni caratterizzati dai movimenti sindacali e dai primi scontri tra gli industriali e le commissioni interne. Lo scagno tradizionale diventa una vera e propria industria metallurgica con molti operai e grossi problemi di gestione. Problemi sindacali, commissioni interne, scioperi e conseguenti ritardi nelle consegne inducono il titolare della fabbrica, Cav. Giovanni Tiscornia, a regalare la ditta ai suoi operai, che ne diventeranno padroni a due condizioni: non potranno rivenderla a terzi e dovranno assumere come impiegato il precedente proprietario. I nuovi padroni decidono di trasformare la fabbrica, che produce armi, in una industria di macchine agricole, ma dopo la prima euforia si accorgono che non è facile portare avanti la baracca, si trovano alle prese con grane di ogni genere che li porterà a riconsegnare la ditta nelle mani del Tiscornia. È sicuramente la commedia meno tradizionale, meno conosciuta e meno rappresentata del repertorio goviano, probabil- mente perché all'esordio era stata letta come una satira alla classe operaia, in verità si tratta di uno spaccato sociale dove emergono i pregi e le debolezze dell'animo umano. In Metallurgiche Tiscornia (scritta e ambientata nel 1953) Umberto Morucchio tratta comicamente, ma con grande serietà, di lotte sindacali classi sociali e pacifismo, mettendo alla berlina le debolezze dell’animo umano. Insomma una commedia che fa ridere e pensare, forse oggi più di allora. |
I Guastavino e i Passalacqua
compagnia Genova Spettacoli di Govi - Canepa Regia Riccardo Canepa |
Una delle più celebri commedie del repertorio goviano adattata e rielaborata da Riccardo Canepa. È la storia del portinaio Pellegro che ha due grandi passioni: il vino ed il suo inseparabile clarinetto. Nello stabile muore una anziana signora e Pellegro deve vegliare la poveretta, ma sarà una notte d'inferno in cui non basteranno né la musica, né la bottiglia a rallegrarlo. Pellegro spera di poter ottenere la chiave della cantina della scomparsa, ma non è così semplice come sembra… ad ogni piè sospinto spuntano come funghi nuovi parenti che vogliono mettere le mani sull'eredità e la battaglia del povero portinaio sarà lunga e difficile. Scene esilaranti si alternano senza sosta in un crescendo comico di rara efficacia che conduce all'inevitabile lieto fine. |
I Sciantilin
compagnia San Fruttuoso Regia Enrico Scaravelli |
Novità assoluta quella che propone Enrico Scaravelli per la stagione teatrale 2008, in grado di soddisfare il bisogno di rinnovamento di contenuti dei copioni dialettali genovesi e della scena amatoriale. Infatti, con l’escamotage di una ipotetica macchina del tempo, identificata semplicemente con un paio di soprascarpe di gomma, i “sciantilin”, appunto, nel 1986 compare nella villa dei discendenti del Barone Sereni Ugoberto di Murta, attraverso un passaggio segreto citato solo in un libro e ignorato dai proprietari, un uomo del 2007, in abbigliamento moderno. Egli, pur spaventando tutti coloro che gli ruoteranno intorno, sarà in grado di predire i grandi eventi del futuro: la sconfitta di Adua nel 1896, il terremoto a Messina nel 1909, la guerra di Libia nel 1911, la prima e la seconda guerra mondiale. L’utilizzo dei mezzi del futuro, quali il telefono, lascerà allibiti. L’incredulità dei padroni di casa da un lato e, l’incognita della verità dall’altro, sono gli ingredienti di tanti colpi di scena che rendono questa commedia oltremodo originale e preparano un finale sorprendente per quel periodo. |
I marcheixi fan... i conti
compagnia Borzone - Molassana Regia P.Paolo Ferrari |
Checco Marchese (Ferrari), netturbino in pensione, accetta di fare il guardiano di una villa di proprietà del conte Macchiavello. In questo modo può mantenere agli studi a Padova il figlio Stea (Enrico Lertora)
che sta per laurearsi in ingegneria. Per un incendio nel parco Checco rischia il licenziamento da parte dell'amministratore Pittaluga (Gianni Fonicaldi)... Luciana Profumo è Lidia la moglie, Marina Pera è Gneise sorella di Checco, Pino Pantile è Bastian, Elisa Fasce è la studentessa Marina compagna di studi di Stea. |
Semmo misci, sciâ marcheiza
compagnia Commedia Zeneize - Genova Regia |
La storia si svolge in un antico castello nobiliare della provincia di Genova, nei primi anni del secondo dopoguerra. La Marchesa di Santa Giustina di grandioso conser- va solo il nome e l’apparenza; in verità l’anziana nobildonna si dibatte in situazioni economiche disastrose. Solo la buona volontà e la fedeltà al casato del fidato maggiordomo (Stefano) e dell’anziano ortolano (Pippo) ma soprattutto l’arguzia della marchesa riescono a sopperire alle esigenze primarie. La cessione di un quadro di un antenato dei Santa Giustina crea una girandola di situazioni imprevedibili a cui si aggiunge l’arrivo inaspettato di una nipote americana venuta in Italia ad acquistare tesori d’arte. La vicenda si scioglierà con la vittoria morale dell’astuta Marchesa che, benché anziana e piena di pregiudizi, dimostra di essere più in gamba di tutti coloro che la circondano. |
3-15-31 Terno secco
compagnia Teatro Dialettale Stabile Reg. Liguria Regia Lucio Basadonne |
Manuelo è un "camallo" che ama il vino più del lavoro e sua moglie Serafinn-a glielo rimprovera continuamente. Insieme al suo compagno di bisboccia Beppe si prendono delle "ciucche" memorabili. Per sbarcare il lunario i coniugi affittano una stanza a Doardo, un giovanotto che amoreggia di nascosto con Carolinn-a, loro figlia. Ma a scombussolare dei giovani arriva ad abitare nel condominio una "Signora" con suo figlio Carlin, sul quale Serafinn-a fa subito dei progetti memorabili per Carolinn-a. Serafinn-a intanto, per cercare di sollevare il livello economico della famiglia, gioca al "Seminaio", e dopo un sogno manda Carolinn-a a giocare un terno secco: 3-15-31. L'estrazione è un vero colpo al cuore per i due poveri genitori che per un solo numero perdono il terno: invece del 31 esce il 32. Ma Carolinn-a non si rattrista, anzi... La vicenda continua con un susseguirsi di colpi di scena fino ad arrivare all'im- mancabile lieto fine delle più classiche commedie genovesi. |
L'Oxello do Maresciallo
compagnia Quelli de 'na votta - Carasco (Ge) Regia Loredana Cont |
La grappa e l'uccello sono gli ingredienti che, sapientemente mischiati, danno origine a questa esilarante commedia in 2 atti. Silvio, contadino di un piccolo paese, ha il vizietto di farsi la grappa in casa, ma è proibito e cerca in qualsiasi maniera di nascondere questa sua pratica. Un giorno, in casa sua, si presentano i carabinieri, non per arrestarlo, ma per indagare sulla sparizione dello strano uccello del maresciallo. Dove sarà finito? E quella grappa così buona, messa per sbaglio nella bottiglia dell'acqua, dove andrà a finire? Il finale travolgente svelerà agli spettatori questi misteri. |
Pignasecca e Pignaverde
compagnia Regia |
Al centro della vicenda i due personaggi, Alessandro Raffo e Felice Pastorino, due splendidi caratteri di avari incalliti, attorno al quale si svolge una serie di vicende familiari, un matrimonio, affari, interessi che i protagonisti cercano sempre di sfruttare a loro favore; un classico lieto fine per tutti. |