In questa pagina pubblichiamo luna selezione della posta ricevuta a ottobre 2003. Il Comitato non assume nessuna responsabilità circa i contenuti dei testi. Scrivete all'indirizzo di posta elettronica pantanoripalta@libero.it.


OTTOBRE 2003


Istituto di Istruzione Secondaria Superiore "G. Bovio"

BISCEGLIE

http://www.computerlevanteengineering.com/IISS-Bovio/

COMUNICATO STAMPA

Ha avuto inizio presso l’Istituto di Istruzione Secondaria Superiore "G. Bovio" il progetto PON scuola, finanziato dal Fondo Sociale Europeo, dal titolo "Ambiente, legalità, nutrizione: un percorso formativo integrato". Il nuovo percorso formativo vedrà protagonisti gli alunni delle prime classi, con il tutoraggio del prof. Francesco Sciacqua e la consulenza del Dott. Mauro Sasso, biologo specialista.

"Ci si attende di raggiungere obiettivi di alto profilo educativo che rispondano alle richieste di innovazione del mondo scolastico - ha dichiarato il prof. Sciacqua – in risposta alle direttive del Ministero della Pubblica Istruzione che hanno evidenziato la necessità di organizzare percorsi formativi con una visione complessiva ed integrata delle tematiche legate all’ambiente, alla nutrizione e alla legalità".

"La maggior parte delle offerte formative scindono questi tre temi e li sviluppano separatamente - ha affermato il Dott. Sasso - pur esistendo tra loro diversi punti in comune: cito la legislazione nel campo dell’alimentazione, il rispetto della legalità ambientale e l’influenza dell’ambiente sulla nutrizione".

Questo progetto si prefigge, pertanto, di affrontare organicamente questi argomenti, solo apparentemente lontani tra loro. È stato previsto un percorso formativo che aiuterà l’allievo a compiere scelte consapevoli e lo sosterrà nell’orientamento professionale e culturale, attraverso l’applicazione di una metodologia didattica che valorizzi l'esperienza e la professionalità dei docenti e si avvalga di consulenze esterne qualificate, delle Istituzioni e delle Associazioni di settore.

"L’IISS Bovio collabora con l’Università degli Studi di Bari e i nostri studenti hanno partecipato a numerose iniziative nazionali, distinguendosi sempre con ottimi risultati – ha aggiunto il Dirigente scolastico prof. Domenico Ricchiuti. In accordo con il Ministero della Pubblica Istruzione, questo progetto prevede la collaborazione tra Istituzioni, società civile e mondo della scuola e momenti di apertura al territorio con seminari, dibattiti e visite guidate".

Alla conclusione dell’anno scolastico sarà presentato un lavoro originale che documenterà l’attività svolta.

Bisceglie, 19 ottobre 2003


>>> LEGAMBIENTE FOGGIA<<<

Proseguono a pieno ritmo i lavori dell'edificio di proprietà della S.I.R.E srl a ridosso dell'area verde del rione Ordona Sud da parte dell'impresa esecutrice Intermedia Costruzioni srl nonostante l'esposto alla Procura della Repubblica di Foggia della Legambiente e del WWF e la mobilitazione delle associazioni e del Comitato "Foggia sud" dei cittadini del quartiere.

Legambiente e WWF ricordano che, con una lettera aperta indirizzata a Sindaco assessori e consiglieri comunali di Foggia e con un manifesto pubblico, furono anche poste una serie di domande sulla vicenda.
Neanche il manifesto successivo a firma dell'Assessore ai Lavori Pubblici Bruno Longo diede risposte.

Infatti nessuna risposta ai quesiti posti ma solo pesanti affermazioni e il tentativo di far passare la mobilitazione dei cittadini in difesa del verde pubblico come una battaglia contro l'Amministrazione comunale, una sorta di guerra tra Sinistra e Destra.

Una reazione dunque anche culturalmente inaccettabile in quanto non tiene conto che la difesa dell'ambiente, inteso come "casa di tutti", è ormai un valore diffuso e trasversale che, di conseguenza, tende sempre più a separarsi da qualsiasi logica di schieramento.

Il vero e unico obiettivo della mobilitazione dei cittadini di Ordona Sud è il miglioramento della vivibilità urbana.

Per conseguire tale fine, i cittadini si sono limitati semplicemente a porre agli Amministratori alcune domande.
 Perché, all'inizio dell'anno, erano state fornite dall'Amministrazione Comunale ampie assicurazioni sulla destinazione a Parco dell'attuale spazio verde mentre oggi si costruisce?

Sull'attuale Piano Regolatore di Benevolo l'area è individuata come "Parco di quartiere" e quindi non è edificabile. Come sono possibili tali costruzioni?

Dalla pianta del Progetto, in itinere dal 1996 e relativo al Piano di riqualificazione Urbana collegato all'Edil Flora srl di Michele Perrone, diffusa da vari quotidiani si deduce che tutta l'area verde, compresa quella incolta, era interessata dalla sistemazione a verde pubblico. Come mai un ettaro e mezzo di verde oggi viene drasticamente ridotto per edilizia privata?

Perché, per una vicenda che meriterebbe la massima chiarezza, non sono mai state rese disponibili documentazioni su costruzioni e progetti che riguardano la zona?

Com'è possibile utilizzare i finanziamenti del Ministero dell'Ambiente per l'attivazione d'Agenda 21 senza la disponibilità a recepire le indicazioni della comunità sul fondamentale aspetto della difesa e dell'estensione del verde in una zona intensamente edificata?

Ad oggi, si attendono ancora risposte concrete e convincenti.


>>> www.vigilanzambientale.it <<<

Il fenomeno segnalato dalle guardie volontarie del Wwf
Bracconieri in azione
Sequestrati ventidue richiami di genere proibito

 

Bracconieri in azione nella zona di Castel del Monte. Sono circa ventidue i magnetofoni, utilizzati come richiami per le quaglie, sequestrati dal nucleo di vigilanza formato dalle guardie del Wwf-Fondo mondiale per la natura. L'abitudine di attirare i volatili con richiami del tipo proibito dalla legge è molto diffusa sull'Alta Murgia. Non vi è zona esente da questa pratica: Castel del Monte, Montegrosso, Monte Caccia, San Magno. Non solo ma in seguito ai controlli ed ai sequestri si sta creando un vero e proprio «braccio di ferro» con i bracconieri che stanno utilizzando ogni sorta di stratagemma per rendere difficile l'operato delle guardie: i magnetofoni sono spesso interrati e nascosti nelle rocce o in altri casi sono stati letteralmente blindati.

«Il cuore dell'Alta Murgia è letteralmente battuto dai bracconieri - precisa il coordinatore regionale del Wwf, Pasquale Salvemini - la vigilanza in questa zona è sporadica per cui i bracconieri ritengono di poter spadroneggiare. A conferma di ciò vi è la circostanza per cui, di recente, pur di evitare il sequestro i richiami sono stati blindati con quelle che potremmo considerare come vere e proprie casseforti. Non solo ma in diversi casi i richiami sono presidiati da gruppi di bracconieri disposti a tutto pur di non farsi sottrarre i magnetofoni. Noi per conto nostro facciamo tutto il possibile per contrastare una pratica vietata dalla legge e che comporta gravi danni al patrimonio naturalistico pugliese».

Insomma si tratta di un fenomeno preoccupante al pari degli altri che assediano questa zona della Murgia, al centro dell'istituendo parco nazionale: «La perimetrazione del parco ci soddisfa solo in parte - prosegue Salvemini - in quanto lascia scoperte zone estremamente interessanti sotto il profilo naturalistico. Per il resto bisogna operare un salto di qualità nella salvaguardia del territorio in quanto ancora oggi molti, primi fra tutti i bracconieri, lo considerano come una sorta di terra di nessuno». (GDM)


ECOMAFIA 2003 il rapporto presentato a CORATO (BA).

Il Presidente Paolo RUSSO: servono nuove norme e migliori strumenti per le attività investigative. Anche art. 14 da riscrivere?

CORATO (BA) - È una Puglia «nera» quella che emerge dall'ultimo rapporto «Ecomafia 2003», il voluminoso dossier presentato ieri a Corato (BA), durante un apposito convegno al quale hanno partecipato, tra gli altri, l'on. Paolo Russo, presidente della commissione parlamentare di inchiesta sul ciclo dei rifiuti ed Enrico Fontana, responsabile dell'Osservatorio nazionale Ambiente e legalità di Legambiente.

Criminalità organizzata ed illegalità ambientale, insomma, sembrano sempre più prendere piede nella regione «tacco» d'Italia, quasi sempre ai primi posti nelle tristi classifiche di Ecomafia, con Campania, Sicilia e Calabria.

E non è un caso che ieri a Corato, alla presentazione del rapporto Ecomafia 2003, oltre ai rappresentanti delle forze dell'ordine (il comandante del Reparto operativo aeronavale della Guardia di Finanza di Bari, Francesco Saverio Guarini, il comandante del Reparto Operativo carabinieri Tutela Ambiente, Antonio Menga) e del mondo politico ed istituzionale, c'erano anche diversi magistrati delle Procure di Bari e Trani. Tra questi i sostituti procuratori della Repubblica Roberto Rossi e Renato Nitti, che hanno in questi giorni avviato un'indagine dopo il sequestro di un enorme quantitativo di grano al piombo e cadmio, proveniente da aziende agricole sparse sulla Murgia barese, ma soprattutto da altre regioni d'Italia, pronto per finire nelle tradizionali filiere alimentari.

Ma non c'è solo il grano inquinato. Il dossier presentato ha fatto emergere soprattutto il dilagare del «cemento selvaggio» in Puglia. «Il numero degli immobili illegali è stato nell'ultimo anno di 3.820 contro i 3.137 registrati l'anno scorso. In Puglia, dunque, l'incremento registrato (più 21,8%) è stato di gran lunga superiore alla media nazionale (pari al 9%) e ciò è reso ancora più preoccupante se si pensa alle "voglie di abusivismo" che il più volte annunciato condono edilizio produrrà nei prossimi anni». «Questa situazione è aggravata in Puglia dalle politiche regionali tese verso una accentuata "deregulation" del settore urbanistico che rende sempre più difficile pianificare in modo sostenibile il nostro territorio evitando scempi in aree sensibili come le coste o alcune zone protette».

Con 502 infrazioni accertate, la Puglia è al quinto posto in Italia per gli illeciti relativi al ciclo illegale del cemento. Ma la repressione del cemento illegale, che nel 2002 ha portato anche alle prime demolizioni a Ostuni (e alla confisca, nei pressi di Polignano, dell'area in cui avrebbe dovuto sorgere un villaggio turistico), non garantisce, da sola, l'effettiva tutela delle coste: resta altissima, infatti, la «pressione» delle speculazioni edilizie con il timbro della legalità.

È il caso, ad esempio, dell'insediamento turistico previsto tra Molfetta e Bisceglie (in questo caso si è fatto ricorso allo strumento dell'accordo di programma), contro il quale è stato presentato un ricorso al Tar.

Ma è la gestione illecita dei rifiuti la punta dell'iceberg ecomafioso pugliese. La novità rilevante di quest'anno è il consolidamento del ruolo attivo della Sacra corona unita nel business dei rifiuti, specie nelle province di Bari e Lecce. Prima per numero di discariche abusive (599, pari al 12% del totale nazionale, di cui ben 440 ancora attive), la Puglia ha consegnato una grande «fetta» del proprio territorio ai malavitosi che trafficano e scaricano illecitamente rifiuti di ogni specie. Il Salento figura tra le zone dove è maggiore la concentrazione delle discariche abusive ancora attive e con presenza di rifiuti pericolosi (per questa tipologia di rifiuti segnalata anche, in Puglia, l'hinterland barese).

Cresce anche il valore degli investimenti pubblici «a rischio» in Puglia. I clan, in fase di «riconversione» e «diversificazione» delle attività, infatti, avrebbero già messo gli occhi sui grandi appalti ed esiste il rischio, rilevante, di infiltrazioni malavitose nelle imprese chiamate ad eseguire le tante opere in programma. Il Rapporto ECOMAFIA 2003 fa salire alla ribalta la regione (la prima per numero di illeciti registrati in questo ambito: 195), per l'addestramento di pitbull e rottweiler con lo scopo di competizioni illegali.

Ci sono poi da registrare anche i numerosi «espianti abusivi» di ulivi secolari.

Gianpaolo Balsamo

(GDM)


Nonostante lo straordinario impegno mostrato dai costituiti "pool sull'ambiente" presso le Procure di TRANI e BARI, purtroppo i risultati non sono confortanti. Parlare di "battaglia" per un magistrato e difficile, ma loro (seppur appartenenti a diversi Uffici) uniti, hanno dimostrato concretezza e alta professionalità, senza scendere mai nelle valutazioni delle debolezze del sistema (leggi anche le facili prescrizioni di tale tipologia di reati). La platea, ha assistito anche ad un confronto serrato tra il Procuratore SAVASTA ed il dirigente dell'Ufficio Ambiente della Regione Puglia, sulla questione delle ZPS (Zone di Protezione Speciale). Le diverse letture presentate, hanno offerto altrettanto spunti per disquisire sulla materia "Alta Murgia". Ma il meraviglioso intervento del Giudice Michele NARDI (GIP Presso il Tribunale di TRANI), una figura "storica" per impegno nella Protezione dell'Ambiente, ha assunto un particolare tono. Quando si parla di Ambiente - ha detto -, si parla di salute umana con i deleteri effetti dell'inquinamento, che quasi sempre non si colgono nell'immediato. Guardare negli occhi un bambino malato di cancro per uno di questi motivi, e una cosa che distrugge ogni facile demagogia in argomento. Ci vorrebbe per cambiare, quella sorta di rivoluzione successa dopo la morte di Falcone e Borsellino. Un vera mobilitazione civile.

Pasquale LATERZA



Murgia: parco di pace o discarica nucleare e poligono militare?

L'Azione Cattolica di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi, promuove un incontro monotematico del Consiglio diocesano sulle problematiche relative a rifiuti, nucleare, militarizzazione, attività economiche sostenibili, realizzazione del Parco dell'Alta Murgia, nonchè della Marcia Gravina-ALtamura del prossimo 8 novembre:

giovedì 9 ottobre, ore 20, presso il centro diocesano sito in Molfetta, atrio del Palazzo vescovile.

Ne parleremo con Nicola Amenduni (Comitati Territoriali Alta Murgia)

L'incontro è aperto a tutti i responsabili dell'AC e a tutti coloro che volessero partecipare.

«Già in passato questa marcia ha parlato ad una regione affinché mostrasse cura del  proprio territorio e del proprio futuro di pace, smilitarizzata e denuclearizzata, una Puglia come "Arco di Pace" e non di guerra. Adesso è necessario raccogliere tutte le forze in campo perché questa "idea" si realizzi e con efficacia risvegli tutti noi.

Far diventare realtà, questa nuova idea di futuro, non più sepolta tra le carte di una burocrazia cieca e indolente. La terra è di tutti, ma soprattutto di chi la rispetta come essere vivente, perché è essa stessa la nostra vita e il nostro futuro. Non ne avremo un'altra se non avremo cura di questa. Non possiamo arricchirci a danno della salute altrui o della stessa natura.

L'invito è quindi a raccogliere la solidarietà in questo percorso necessariamente comune: camminiamo insieme per garantire un futuro di pace, lavoro e giustizia»

Appello per adesioni marcia Gravina-Altamura

UN'ALTRA MURGIA E' POSSIBILE

La nostra voce vi giunge dal cuore più interno della Puglia, dalla terra dei falchi che sorvolano spazi silenti e nudi, senza confini; un paesaggio straordinario, costruito con sapienza e arte da infinite generazioni di uomini laboriosi.

L’Alta Murgia rappresenta oggi un modello in cui si addensano le principali contraddizioni che caratterizzano il nostro tempo.

Molti sono i pericoli che minacciano la sopravvivenza del patrimonio storico e naturale di quest’area interna del Mezzogiorno e che hanno come unica finalità quella di trasformarla definitivamente in un’area marginale e di risulta.

Questo territorio subisce, tra l’altro, ancora oggi, la presenza di ben cinque poligoni di tiro militare, lo spandimento illegale di rifiuti velenosi e, non ultimo, è stato individuato tra i più probabili siti per lo stoccaggio nazionale di scorie nucleari...

Un colpevole ritardo non consente ancora l'istituzione del Parco Nazionale nonostante sia stata sancita da una legge nazionale (426/98).

Dobbiamo assolutamente sciogliere queste contraddizioni e ribadire con forza la volontà molte volte espressa dalla sua gente, da un ampio schieramento di forze di base e dalla maggioranza delle comunità locali, di realizzare sull’Alta Murgia il primo parco rurale d’Italia.

Il nostro impegno si ricongiunge a quello espresso dal vasto movimento che si mobilitò contro le servitù militari e contro le guerre del passato e, nel difficile presente, opponendosi alla cultura dell’indifferenza, delle armi e del dominio, è impegnato con coerenza, contro tutte le guerre - a partire da quelle in Iraq e nel Medio Oriente - e per la costruzione permanente della pace nel sud, per la tutela di un inestimabile e prezioso territorio, per la realizzazione di progetti sociali ed economici alternativi in aderenza alla istintiva attitudine della nostra terra ai modelli e ai moduli della non violenza.

La sfida è alta.

Oggi come allora vi invitiamo a esprimere il netto rifiuto alla militarizzazione, alla nuclearizzazione e al degrado dell’Alta Murgia e dichiarare con forza la nostra volontà di costruire insieme un Parco rurale all’insegna della pace e di uno sviluppo durevole aderendo alla

MARCIA

GRAVINA-ALTAMURA

8 NOVEMBRE 2003 COMITATO PROMOTORE

Per approfondire consulta online il portale di informazione del Centro Studi Torre di Nebbia l'indirizzo è: http://www.altramurgia.it  

Troverai tutto su

Marcia Gravina-Altamura dell'8 novembre 2003

Parco dell'Alta Murgia e molto altro

BUONA NAVIGAZIONE


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