In questa pagina pubblichiamo una selezione della posta ricevuta a marzo 2003. Il Comitato non assume nessuna responsabilità circa i contenuti dei testi. Scrivete all'indirizzo di posta elettronica pantanoripalta@libero.it.


MARZO 2003


ORDINE NAZIONALE DEI BIOLOGI - DELEGAZIONE PROVINCIALE DI BARI - Facoltà di SCIENZE DELLA FORMAZIONE- DIPARTIMENTO DI BIOETICA

associazione biologi ambientalisti pugliesi (A.B.A.P.)

organizzano il SEMINARIO

"BIOTECNOLOGIE TRA SCIENZA E DEMOCRAZIA"

Bari, 04 Aprile 2003 - ore 16.00

Auditorium Ordine dei Medici

Via Extramurale Capruzzi, 182- Bari

Con il coordinamento tecnico- scientifico dell’Associazione Biologi Ambientalisti Pugliesi (A.B.A.P.)

PROGRAMMA

Presentazione del Seminario e moderatore: Dott. F. Ciccone - Presidente Associazione Biologi Ambientalisti PugliesiOre 15.30-

16.00 - Registrazione dei partecipanti

Ore 16.00-16.30 - Saluti delle Autorità intervenute

RELAZIONI

Ore 16.30-17.00 - Natura, tecnica ed etica: la sfida delle biotecnologie

Prof. F. Bellino - Direttore del Dipartimento di Bioetica, Università degli Studi di Bari, Facoltà di Scienze della Formazione

Ore 17.00-17.30 - Analisi locali e sintesi globali sull’uso e l’abuso di modelli nelle scienze contemporanee

Prof. M. Negrotti - Ordinario di Metodologie delle Scienze umane, Università degli Studi di Urbino, Facoltà di Sociologia

Ore 17.30-18.00 - OGM in una prospettiva sociale

Prof. S. Dumontet - Ordinario presso il Dipartimento di Produzioni vegetali, Università degli Studi della Basilicata, Facoltà di Scienze Agrarie

Ore 18.00-18.30 - Interventi programmati

Ore 18.30-19.00 - Conclusione del Seminario

Per informazioni rivolgersi a:

O. N. B. - Delegazione Provinciale Bari

Associazione Biologi Ambientalisti Pugliesi (A.B.A.P.)

Via De Ferraris, 5 (70124) - BARI

Tel. e Fax 080/5619172; 338/3136785

e-mail: infoabap@libero.it

http://digilander.libero.it/biologiabap


Bari, 19 marzo 2003

Comunicato stampa

Dal 20 marzo a Bari il Treno a caccia di smog 

Approda nel capoluogo pugliese il Treno Verde di Legambiente, la più grande campagna itinerante sull'inquinamento acustico e atmosferico

Viaggia sulle rotaie la battaglia di Legambiente contro l'inquinamento atmosferico e acustico delle città. Farà tappa a Bari anche quest'anno il Treno Verde di Legambiente, Trenitalia e Rfi. Da giovedì 20 al 24 marzo p.v., il  convoglio ecologico sosterà nella stazione centrale di Bari (binario 5, piazzale Ovest).

Alla sua quindicesima edizione, il Treno Verde riporta alla ribalta i temi della vivibilità dei centri urbani, della qualità della vita in città, della qualità dell'aria che respiriamo: 14 anni di storia alle spalle, oltre 200 tappe, migliaia di chilometri
percorsi. Per testare la salute delle città e monitorare l'inquinamento atmosferico, innanzi tutto. 

Ma anche per informare e sensibilizzare i cittadini, incontrare gli amministratori locali, individuare soluzioni concrete. "Il ritorno del Treno Verde a Bari, penultima delle 10 città d'Italia toccate da questa campagna - ha dichiarato Massimiliano
Schiralli, presidente di Legambiente Puglia - è segno che la nostra associazione non intende abbassare la guardia sui grandi problemi irrisolti che da anni impediscono al capoluogo pugliese e a molti centri della Regione di essere al passo con il bisogno di qualità della vita espresso dai cittadini". Legambiente in prima linea, dunque, contro i mali da traffico, l'assenza di politiche efficaci per il trasporto pubblico, il costume invalso tra molti amministratori pugliesi, di limitarsi ad isolati e spesso inutili interventi in favore di una mobilità sostenibile. "Occorre una complessiva strategia di sviluppo del trasporto sostenibile - ha chiarito Angela Lobefaro, segretaria di Legambiente Puglia - che investa gli amministratori e gli operatori del settore, su tutto il territorio regionale, e che coinvolga, il più possibile, cittadini e associazioni: l'innalzamento dei livelli di Pm10 o la pericolosità del benzene non è più soltanto una questione da tecnici del trasporto, ma riguarda tutti i cittadini". 

Il Treno Verde si aprirà agli studenti tutte le mattine nei primi tre giorni di sosta a Bari (dal 20 al 22): il convoglio di Legambiente, infatti, non è soltanto una stazione mobile di monitoraggio (sarà il laboratorio mobile dell'Istituto sperimentale di RFI
ad analizzare i livelli di rumore e la qualità dell'aria), ma è anche una mostra itinerante. 

Allestite con pannelli, giochi e filmati (realizzati in collaborazione con Electrolux, Enea ed Energie sas. Radio 101), le quattro carrozze del convoglio ambientalista presenteranno al pubblico sia i grandi temi ambientali, che, a livello globale, investono il pianeta (inquinamento dell'aria e dell'acqua, mutamenti climatici, dispendio di risorse energetiche) sia i piccoli grandi interventi che ciascuno, a
livello locale-domestico, può attuare dando il proprio contributo alla risoluzione dei grandi problemi ambientali: sul treno verde i cittadini impareranno come rendere "ecologica" la propria casa, quali accorgimenti osservare per ridurre i consumi
energetici, come difendersi da inquinamento elettromagnetico e molto altro ancora.
Folto il calendario delle iniziative previste per la tappa barese del Treno Verde. Giovedì, alle ore 10, presso l'Istituto Superiore ITIS "G. Marconi" (piazza Poerio 2 a Bari) si terrà un forum su "Clima e povertà, verso il forum alternativo dell'acqua. 

Seminario di approfondimento sul tema della gestione sostenibile delle risorse idriche": interverranno Lucia Fazzo (Comitato Scientifico Nazionale Legambiente), Antonella Pontrandolfi (ricercatrice Istituto Nazionale di Economia Agraria), Gianluca della Campa  (responsabile Treno Verde Legambiente). 

Torna, sabato 22, il Trofeo Tartaruga: di scena una bici, un motorino, un autobus e un'automobile che, con partenza da via Camillo Rosalba (presso Facoltà di Economia) si contenderanno il "podio" di mezzo di trasporto meno veloce e meno adatto a circolare nel solito ingorgo quotidiano del capoluogo pugliese. Appuntamento con gli organi di stampa, infine, lunedì 24 marzo, alle ore 11 per la presentazione dei dati del monitoraggio ambientale appena realizzato dal laboratorio mobile.

"L'uso di sistemi alternativi di trasporto - ha concluso Massimiliano Schiralli - è ormai diventato un imperativo categorico: la corsa al petrolio degli ultimi anni e le numerose guerre che ancora si vanno combattendo in nome di una fonte energetica che va esaurendosi, impongono, oggi più che mai, una presa di posizione netta da parte delle autorità competenti in favore di una mobilità veramente sostenibile". 

Tiziana Ragno 

UFFICIO STAMPA 

LEGAMBIENTE PUGLIA  


  >>> www.vigilanzambientale.it <<<

GUARDIE QUERELATE PER ILLECITA ATTIVITA' DI P.G. .
IL GIP DEL TRIBUNALE DI MASSA, ARCHIVIA LE ACCUSE.

UN'ORDINANZA DI ARCHIVIAZIONE EMESSA DAL GIP SU RICHIESTA DEL PM CON LA SEGUENTE MOTIVAZIONE : ".... CHE L' ASSERITA ILLECITA ATTIVITA' DI POLIZIA GIUDIZIARIA POSTA IN ESSERE DAI QUERELATI NON APPARE CONFIGURARE REATO ATTESO CHE AL MOMENTO DEI FATTI IL RICCI ED IL BERTOLUCCI RIVESTIVANO LA QUALIFICA DI GUARDIA GIURATA VENATORIA - COME DA LICENZA DEL PREFETTO DI MASSA CARRARA - E QUINDI L'ATTIVITA' DA LORO SVOLTA NON PUO' ESSERE CONSIDERATA PENALMENTE ILLECITA .... ".

 

PARCO DELL’AVETO: IL TAR DICHIARA ILLEGITTIMA LA COMPOSIZIONE DEL CONSIGLIO DIRETTIVO, E ANNULLA L’ELEZIONE DEL PRESIDENTE.

VITTORIA GIUDIZIARIA DI ITALIA NOSTRA, WWF E LEGAMBIENTE.

La Regione Liguria condannata al pagamento delle spese.

Sconfessata anche la nomina del rappresentante Ekoclub, associazione venatoria mascherata da sigla ambientalista.

Il 13 marzo è stata depositata la sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale della Liguria n.309/2003, con cui vengono annullate alcune nomine, effettuate con decreto del Presidente della Giunta Regionale Biasotti n.5 del 14 gennaio 2002, di ricomposizione del consiglio direttivo dell’Ente Parco dell’Aveto.

Conseguentemente è stata annullata anche la ricomposizione del consiglio direttivo dell'area protetta e la successiva la nomina del Presidente del Parco dell’Aveto,Roberto Fontana,eletto dal consiglio del Parco l’8 febbraio 2002. Fontana era stato delegato dal sindaco di Rezzoaglio, Comune che aveva chiesto e ottenuto una drastica riduzione dei confini del parco.

Italia Nostra,WWF e Legambiente avevano immediatamente impugnato al TAR Liguria, i provvedimenti regionali, proposti dall’assessore regionale all’urbanistica Franco Orsi, in quanto:

- la nomina di uno dei due esperti che, in base allo Statuto del Parco, erano stati designati da 5 associazioni ambientaliste (WWF,Italia Nostra,Pro Natura,LIPU e Legambiente), ossia la biologa-naturalista di Lavagna Anna Maria Castellano, era stata irregolarmente bloccata e sostituita d’imperio dalla regione con quella di un rappresentante dell’Ekoclub, una sedicente associazione ambientalista che di fatto è un’emanazione della Federazione Italiana della Caccia (infatti i cacciatori tesserati Federcaccia sono automaticamente soci Ekoclub). Le associazioni ambientaliste “doc” contestavano alla Regione la violazione dello Statuto del Parco, che parla di due esperti designati “congiuntamente” dalle associazioni stesse.

- erano state compiute irregolarità nella nomina di un rappresentante dell’Università;

I motivi del ricorso sono stati ritenuti fondati dal TAR, che ha annullato il Decreto del gennaio 2002 del Presidente della Giunta Regionale Biasotti, condannando la Regione al pagamento di 6000 euro per spese giudiziarie.

“Ancora una volta l’atteggiamento anti-parco dell’assessorato regionale all’urbanistica, che privilegia pervicacemente gli interessi venatori più estremisti, rispetto a quelli di tutela della natura,non regge sotto il profilo della legalità,di cui gli ambientalisti sono divenuti, loro malgrado, un baluardo in Liguria”, dichiara l'esponente ambientalista Augusto Atturo. ”Stiamo attendendo anche la sentenza del TAR sulla deliberazione del Consiglio Regionale del 2001, da noi impugnata, che tagliava il parco da 11.000 ettari ai soli attuali 3000 ettari”, prosegue Atturo.

“La politica di gestione dei beni naturali è il vero buco nero dell’attuale amministrazione regionale”, aggiunge Guglielmo Jansen, vice-presidente del WWF Liguria. ”Speriamo che in Regione, perlomeno, la smettano di arrogarsi il diritto di scegliere gli ambientalisti <di fiducia> negli enti parco, come è già avvenuto anche nelle aree protette di Portofino,dell’Antola e dell’Aveto, ove illustri sconosciuti sono stati irregolarmente nominati al posto della metà degli esperti designati ai sensi di legge dalle associazioni naturalistiche.La pubblica amministrazione svolga i compiti di tutela del territorio,anche nei parchi, invece di baloccarsi in giochetti di poltrone”, conclude Jansen.


 


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