In questa pagina pubblichiamo una selezione della posta ricevuta a febbraio 2003. Il Comitato non assume nessuna responsabilità circa i contenuti dei testi. Scrivete all'indirizzo di posta elettronica pantanoripalta@libero.it.


FEBBRAIO 2003


Cari amici,

CHIEDIAMO UN AIUTO URGENTE PER EVITARE UNO SCEMPIO DI LIVELLO EUROPEO!

Scrivi una E-mail con questo oggetto "IL PARCO DICA NO ALLO SCEMPIO DI CAMPO IMPERATORE" a:

ente@gransassolagapark.it

Nel messaggio indicare Nome e cognome e città ed eventuali messaggi che intendete inviare al parco.

I fatti:

Giovedì prossimo il Parco del Gran Sasso dovrà decidere sul piano proposto dalla Regione Abruzzo per lo "sviluppo turistico" di Campo Imperatore, il più vasto altipiano carsico d'Europa a 1800 metri di quota e cuore del Parco Nazionale del Gran Sasso-Monti della Laga. Il Piano comprende:

a)circa 40000 metri cubi di nuovi edifici nell'area dello storico albergo di Campo Imperatore, in un'area dove vi sono oggi due edifici e alla Fossa di Paganica (dove si vuole anche "recuperare" l'orribile scheletro di 30000 mc costruito alla fine degli anni '60 e che si dovrebbe abbattere);

b)la realizzazione di sette impianti di risalita, alcuni dei quali in luoghi importanti dal punto di vista ambientale fino ad oggi non interessati da piste da sci, per un totale di circa 7200 metri di nuovi impianti (a fronte di uno smantellamento di soli 3250 metri di vecchi impianti concentrati in un'area posta a quote più basse - Monte Cristo)

c)possibilità di sbancare vegetazione e suolo di versanti e pianori per realizzare le piste;

d)opere di regimazione idraulica, in uno dei più incredibili esempi di carsismo in Europa;

e)la possibilità di costruire nuovi edifici ovunque e senza limiti di cubature nella piana di Campo Imperatore;

f)un enorme parcheggio nella piana.

Il tutto in un'area attualmente zona 1 -massima tutela - del parco, sito di interesse comunitario con lupo, Camoscio d'Abruzzo, Gracchio corallino, Coturnice, Vipera dell'Orsini, decine di specie endemiche di invertebrati e tipologie di vegetazione erbacea d'alta quota tutelate dall'Unione Europea    

Per ulteriori informazioni e per avere il dossier sull'impatto ambientale (650 k) firmato da 14 esperti: abruzzo@wwf.it

Grazie per l'aiuto, cordiali Saluti.

Dante Caserta

Presidente WWF Abruzzo

Nota: questo invito viene inviato alla mailing list del WWF Abruzzo. Ai sensi della Legge 675/96 ti informiamo che i tuoi dati sono utilizzati al solo scopo di inviare informazioni sulle attività della Sezione e non saranno comunicati a terzi. Ovviamente chi lo desidera può chiedere di non ricevere più informazioni dal WWF Abruzzo via E-mail mandando un semplice messaggio a questo indirizzo (a.desanctis@wwf.it, Augusto De Sanctis, referente Stili di Vita del WWF Abruzzo)


  >>> www.vigilanzambientale.it <<<

"ECOTERRORISMO" NON FA RIMA CON AMBIENTALISMO

I recenti casi di attentati criminali e terroristici contro impianti e tralicci, l'ultimo in Umbria, stanno generando un nuovo logo di uso comune: "ecoterrorismo". Ma si tratta di un pericoloso ed anomalo innesto terminologico che tende al rigetto e contro il quale dobbiamo subito alzare la guardia per evitare effetti domino incontrollabili. "Ecologia" e "terrorismo" sono due antitesi inconciliabili. In qualunque evento e condizione. E non basta certo che qualcuno (ancora non sappiamo chi…) firmi con una pretesa matrice "ecologista" un atto criminale per stuprare a livello ideologico ed espressivo la scienza e la cultura ecologica incastrando la sua etimologia sulla parola "terrorismo".

Il movimento ambientalista è per sua natura, per suo cromosoma costitutivo e genetico, pacifista e non violento. Anzi, di più. La cultura ecologica nasce e vive nel rispetto di ogni forma di vita, esiste e vive per difendere anche i più sottili ed invisibili legami di vita e di equilibrio in natura; è finalizzata al rispetto profondo della interazione tra ogni elemento vivente e l'ambiente in cui viviamo. Ma come si può immaginare che un soggetto che ideologicamente persegue tali finalità possa poi, per raggiungerle, mettere le mani su bombe e polvere da sparo?

Dunque può esistere una diversificata forma di ambientalismo, con strategie e programmi diversi; ma il comune denominatore per tutti è il rispetto e la non violenza. Gli eventi promossi da Greenpeace, che sono forse tra i più appariscenti della cultura ambientalista, sono sempre stati solo dimostrativi e mai violenti; solo azioni di ostruzionismo passivo, plateale ma passivo.

Il WWF Italia, quindi, non intende neppure attivarsi per "dissociarsi" dagli eventi criminali degli attentati di questi giorni, perché il dissociarsi potrebbe far intendere che esiste una frangia estrema di ambientalisti potenzialmente dediti al fenomeno estremistico (e poi potenzialmente violento) e quindi, pur facendo parte della stessa matrice ideologica, si giunge ad una "dissociazione" (termine che presuppone una preventiva seppur non gradita associazione…). Il WWF Italia denuncia che questi atti terroristici sono del tutto estranei alla cultura ufficiale del movimento ambientalista ed invita a non favorire la diffusione del termine "ecoterrorismo" perché, oltre che fuorviante, risulta diffamatorio in via potenziale per tutti coloro che, soprattutto giovani e riuniti in enti esponenziali con fini sociali o in via personale, si impegnano tutti i giorni per migliorare la nostra qualità della vita aggredita da mille forme di devastazione ambientale. Con un grande rischio: facendo acquiescenza su questo assurdo termine, si può generare nell'opinione pubblica in via progressiva il dubbio che esista realmente una forma eversiva di attivismo ambientalista. Con ciò favorendo le attività di chi il volontariato ecologista combatte da anni: speculatori e palazzinari, incendiari ed inquinatori, bracconieri e avvelenatori di varia risma.

Ma chi sono questi bombaroli? Sono stati individuati? Ne abbiamo traccia e storia certa? E come si fa a dire che sono "ambientalisti" se non sappiamo neppure chi sono?

Hanno "firmato" le loro azioni… Ed allora? Questo significa dunque con certezza che esiste un settore dell'ambientalismo che usa bombe e polvere da sparo? Le ipotesi (perché allo stato solo di ipotesi si tratta) possono essere tante. Attendiamo gli esiti delle indagini con autori certi. Ma un punto sia chiaro: se, in teoria, un soggetto venisse identificato come responsabile e si dichiarasse "ecologista", sarebbe puramente e semplicemente un criminale terrorista che si dichiara "ecologista", Punto e basta. Questo non basterebbe certo per gettare discredito su tutte le migliaia, milioni di persone "ambientaliste" che tutti i giorni nel nostro Paese lottano come volontari e senza interesse personale e con sacrifici personali per far sopravvivere noi stessi, un albero, qualche animale selvatico, un fiume, un pezzo di terra o un respiro di aria pulita! E gli strumenti sono sempre e soltanto le azioni sociali ed istituzionali, la comunicazione tramite i mass-media, gli interventi giuridici e scientifici. Oltre che l'impegno diretto sul territorio (il WWF Italia gestisce in proprio un sistema vastissimo di oasi e riserve aperto al pubblico e meta incessante di presenze soprattutto di giovanissimi visitatori, che non credo siano bombaroli "in erba"…).

Se ogni criminale dedito a violenze che manifesta un credo dovesse essere rappresentativo del movimento culturale e sociale al quale assurdamente si richiama, potremmo avere un soggetto che dichiarando di ispirarsi al pacifismo getta una bomba a mano contro l'ambasciata USA (ed allora dovremmo parlare di "paciterrorismo") o un bombarolo che pone ordigni sotto le moschee richiamandosi al cattolicesimo (ed allora si avrebbe un "cattoterrorismo"). Sarebbero ipotesi assurde ed inverosimili, già a livello terminologico. Ed allora perché "ecoterrorismo" sta entrando senza ostacoli nella nostra cultura espressiva? Perché forse, al contrario dei casi citati per paradosso, qualche ambientalista realmente potrebbe essere tanto esagerato da usare le bombe?
Ed a chi potrebbe far gioco questa immagine? Proviamo a pensarci… Gli esponenti delle associazioni ecologiste sono già accusati da chi l'ambiente vuole cementificarlo, bruciarlo, inondarlo di mercurio e sanatorie, di essere "esagerati" e "intransigenti" (anche a Priolo quando si denunciava la devastazione in atto gli appellativi erano questi). Ora costoro potrebbero avere una carta in più: tanto "esagerati" sono gli ambientalisti che al limite qualcuno inizia perfino a mettere le bombe… Ed il movimento ne può trarre discredito, danno di immagine e può perdere seguito e prestigio nelle diverse sedi operative istituzionali e sociali. Anche questo dato va messo in conto nella valutazione delle cause e degli autori. E se fossero provocatori in una strategia entro la quale l'effetto è anche quello di indebolire il movimento ambientalista offuscandone l'immagine? E per questo motivo il WWF si costituirà immediatamente parte civile contro chiunque verrà individuato come l'autore dei fatti criminali oggetto di cronache in questi giorni, perché il danno metastatico è anche per il movimento nella sua globalità. Chiunque essi siano, sono criminali. Possono dire, proclamare e verniciare quello che vogliono, ma restano puramente e semplicemente dei criminali. Punto e basta. Intanto, per favore, attenti ad usare il termine "ecoterrorismo". Perché non fa e non può fare rima con ambientalismo. E la cultura ambientale, al di là di sigle associative e strutture esponenziali, è una sola. Ed il comune denominatore è l'impegno sociale per la vita.

Maurizio Santoloci

Vice presidente nazionale WWF Italia


CANI FERITI IN COMBATTIMENTI TROVATI IN ALLEVAMENTO

OPERAZIONE DEI CARABINIERI, UNA PERSONA DENUNCIATA

I carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Torino e Firenze, coadiuvati dai colleghi della stazione di Momo (Novara), sono intervenuti a Suino (Novara) in un allevamento abusivo di pitbull (da tempo in disuso), dove hanno recuperato due femmine con evidenti cicatrici riportate in combattimenti fra cani.

La persona che avrebbe dovuto accudire gli animali e' stata denunciata per maltrattamenti: i pitbull, infatti, sono stati trovati in condizioni igienico-sanitarie disastrose, in box in muratura dal pavimento coperto di escrementi, paglia, urina e in presenza di parassiti. Uno dei cani presenta la parte cutanea della mascella inferiore asportata, nonché cicatrici sul collo e in altre parti del corpo; in evidente stato di denutrizione, non aveva ne' cibo ne' acqua. L' altro pitbull ha il corpo segnato da cicatrici pregresse e presenta l' asportazione di entrambi i canini; vicino a se aveva una vaschetta di acqua sporca e congelata dal freddo di questi giorni.


LIDA - Lega Italiana dei Diritti degli Animali
 
 

CONVEGNO NAZIONALE

"NUOVO 727 C. P.: potenzialità /emendamenti/proposte/operative"


SABATO 1 MARZO ORE 16:00
PALAZZO DUCALE/SALA E. MONTALE
-- GENOVA --

 


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