Curiosità

San Cristofaro


Cartolina dell'epoca

 


San Vigilio en el drio del Dom

 


Cartolina dell'epoca con vecchia sede delle Poste

 


Facciata originale del Palazzo a Prato

 


Il risparmio

 


Finestre ex Palazzo a Prato

 


 

 

Da Pedrotti D., Bambini sani e felici, Vita trentina, Trento, 2005.

Secondo il pediatra trentino Dino Pedrotti «allevare un figlio è come un’ascensione in montagna» (p. 5) ma non occorre per forza raggiungere la vetta in quanto essa non è lo scopo, inteso come ideale supremo di perfezione. Ci si può anche soffermare su un callo scosceso tanto per riprendere il linguaggio metaforico dell’autore e goderne il panorama. Il concetto di infanzia che è intrinseco alla responsabilità, emerge nei confronti di un dovere verso chi è soggetto di diritto. Pedrotti distingue tre periodi dell'essere umano: società tradizionale come fase dell’avere, società moderna come fase dell’essere, società post-moderna come fase dell’apparire. L’etica del benessere è ormai tanto palese da essersi trasformata in "estetica del malessere". Attualmente il bambino è considerato «oggetto di piacere» pur essendo titolare di diritti e dovere, tanto che la nascita del primo figlio nella vita di coppia è pianificata e desiderata a lungo. Secondo Pedrotti in futuro occorre che la società si conformi a misura di bambino e non, come già si pensa, che il bambino sia educato per migliorare la società, questa ultima e un utopia che crea solo modelli aberranti. Il mutamento della famiglia procede di pari passo con la crisi dell’autorità genitoriali, non c'è più, come diceva Rousseau, il bambino che apprendeva chi comandava e chi obbediva, oggi c’è confusione ovvero c’è commistione di ruoli parentali. Si assiste alla continua «medicalizzazione» della vita, al ricorso di farmaci e specialisti ma ben poco resta del παναριωη (= cassetta degli attrezzi) familiare cioè delle conoscenze e degli usi tradizionali delle cure per i piccoli malesseri quotidiani. Ciò che era il vissuto storico intergenerazionale è corrotto dai messaggi dei mass media i cd. «persuasori occulti» (p. 23), in questo modo la persona non ha le basi per essere un genitore leale rimanendo ancorato all’istinto. Al giorno d’oggi, oltre alla figura del bambino violato, emerge quella del "bambino vietato" vittima del consumismo e dell’utopistica ricerca del benessere, che secondo i suoi propagatori può realizzare tutti i desideri dell’individuo ma che in realtà si rivela in un nulla di fatto. Questo ultimo fenomeno, infatti, ha tentato e ha fallito nel ridurre l’umanità a pura esteriorità. Al benessere, il Pedrotti propone il "buon-essere" che raccoglie l’eredità spirituale e morale del cattolicesimo. Fonte di questo slogan è la leggenda di S. Cristofaro che narra di un uomo gigantesco, eremita, che si era impegnato ad aiutare chiunque a traghettare il fiume presso il quale viveva. Un giorno trova un bambino che gli chiese di aiutarlo. Una volta giunto all’altra riva, il gigante scopre che il bambino non è altro che Gesù di Nazareth che lo proclama santo e lo fa ascendere in paradiso. La morale dell’aneddoto è che «solo un bambino può farci da guida» (p. 11). Il genitore post-moderno si trova nella necessità di dover assumere più ruoli nello stesso istante «nutrice, pedagogo, maestro di vita, amico» altre da essere oberato da una serie di responsabilità sempre crescente che non aveva pari nella antichità. Si tratta di una persona che sa fare delle scelte per insegnare a scegliere.

Così come, nella leggenda, S. Cristofaro è di ausilio per l’infanzia, tanto nella società reale il nonno, in quanto depositario della tradizione, dava consigli, raccontava aneddoti e rappresentava un sostegno per i bambini. Oggi l’anziano si ritira nella casa di riposo, è stappato dalle sue radici dove si annichilisce fino alla morte. La famiglia cosa può fare senza le proprie tradizioni? Nella società tradizionale avere dei figli significava per il poter disporre di una capitale economico sul quale si approvvigionava la famiglia. Oggi avere dei figli significa un dispendio economico notevole a causa delle spese da sostenere, nella società del consumo per il suo sviluppo, perciò le coppie pianificano l’attivo del bambino e dividono a priori la quantità. Una volta si raccontavano favole e si davano caramelle, oggi si parla dei talent show e si danno soldi. «Il bambino è il filo d’Arianna che ci guida nel labirinto della vita» (p. 43). Karl Popper disse: «abbiamo un dovere verso i bambini: insegnarli a costruire un mondo migliore» che non è la stessa cosa di costruire dei bambini migliori per un mondo migliore, questa è la trappola della società post moderna. Secondo Pedrotti «quando un bambino piange ci manda le sue prime palline da gioco» (p. 54). Il padre che fuma nella stanza del bambino commette un abuso? Quale azione di profila all’orizzonte per sostenere e proteggere l’infanzia?

 

Da Manifesta, 7. Rovereto, Trento, Bolzano, Fortezza, 2008, pp. 141-146.

Nel 2008 vi fu una rassegna di arte contemporanea presso il Palazzo delle Poste ''Manifesta 7'' che riscontrò molto successo e che prevedeva l'installazione di diversi elementi presso i locali della sede. Il tema centrale fu l'anima, scelta non casuale se si considera i precedenti storici della città di Trento resa celebre dal Concilio. Un altro motivo risiede nell'etica cristiana, secondo la quale dottrina, l'anima è la sede dove si svolge il conflitto tra il bene e il male e quindi rappresenta la parte più intima dell'uomo. L'artista Tom Holert ha realizzato una serie di soggetti scenografici presso il palazzo, evidenziano la relazione tra architettura, politica e interiorità (p. 145).

Il balcone che si erge solitario presso il Palazzo delle Poste (lato ovest verso via Roccabruna), così come in tutte le architetture fasciste, si chiama ''arengario'' (p. 234) termine che deriva dal tardo latino ''arengo'' dove i mercenari di ventura durante il medio evo radunavano il popolo in assise. Presso la cultura greco-romana, infatti, quando il condottiero doveva elaborare la strategia migliore per ottenere la vittoria, saliva sull’arengario cioè una specie di costruzione sopraelevata di modo che potesse comunicare le proprie intenzioni belliche al popolo.