|
UN NUOVO AUTORE |
Presentazione |
Marco Saya |
|||||||
Gli altri nuovi scrittori che abbiamo presentato fino ad ora: |
L'intervista all'autore: Da quanto tempo scrivi? Da molto, non ricordo precisamente da quando... Che genere? Poesia, racconti, romanzi? La poesia è appunto il genere che ho sempre privilegiato perchè mi permette ,nella sintesi, di esprimere il mio totale "disappunto" per questo sistema legato al nostro mal di vivere. Quando scrivi? Non esiste, a mio avviso, un momento preciso per la scrittura, quando sento di dover esternare...allora butto giù...quello che mi passa per la testa. A penna o al computer? Al computer anche se talvolta ritorno all'amata penna (quando la permanenza davanti al video diventa eccessiva) Generi di conforto durante la scrittura. Caffè, sigarette, pause, musica . Musica, Musica e niente altro che un buon disco da ascoltare. Nel tuo percorso, si può notare una grande importanza della musica. Poesia e musica per te sono molto affini? Si, tieni conto che un'altra mia attività è quella di essere un musicista di jazz, un mestiere che ho svolto e continuo a svolgere, oggi in modo saltuario, per mancanza di spazi. La poesia è l'improvvisazione sono sinonimi di emozioni e stati d'animo. Hai pubblicato? Ho pubblicato il primo libro di pensieri dal titolo "Bambole
di Cera" edito da Antitesi - Laura Vichi Publisher con il quale
mi sono classificato secondo al concorso nazionale di poesia "La
Cittadella" dedicato alla poetessa Maribruna Toni. "Voci" edita da ARPANet; Che cosa ne pensi dell'editoria a pagamento? Penso che possa essere un buon investimento se non si è "tartassati" da un punto di vista economico. "Nei travagli di ogni attimo" è il tuo ultimo libro edito da Domina Editrice. Ce ne puoi parlare? Dalla mia prefazione.... Penso che ogni istante da noi vissuto debba essere raccontato, tante piccole storie che si intrecciano con il ritmo di un quotidiano incalzante che continuamente soffia sulle fragili impalcature dei nostri "castelli" di carte. La nostra vita, sintesi di domande che attendono delle risposte non sempre esaustive e quasi mai vi è una risposta. Un puzzle di sentimenti, azioni, emozioni, talvolta schegge impazzite che non ci permettono di avere quella visione d'assieme che tanto ricerchiamo, un equilibrio instabile che ammazza quel poco tempo che ci è dato. Il tempo, un tiranno che perseguita le nostre solitudini, una clessidra dove una sabbia bianca a malapena colma il vuoto... di un granello e tutto il resto viene disperso tra i mille incantesimi di false illusioni. La rabbia, antica compagna di viaggio, oramai sopita e narcotizzata, non taglia più i nostri traguardi, una tartaruga sommersa dai liquami del mondo che non può più nuotare... sabbie mobili delle metropoli affondano pedoni inermi e rassegnati che lottano con la propria inerzia su un ring dove l'avversario appare per poi improvvisamente sparire nel nulla... Quel Quid che tanto ricerchiamo, il perché del vivere così, un malessere che non abbiamo chiesto ma che ci è stato regalato, il linguaggio di muti che parlano a dei sordi, angoli sempre più bui e vie che si assottigliano sino a divenire tanti orizzonti confusi, sentimenti forti che si sbriciolano per la nostra stessa inconsistenza, il tutto si riassume in un perenne travaglio dell'animo alla ricerca di un attimo da fermare e fissare come la risposta giusta in quel momento. "Scrivo per ciò che vedo, Scrivo quello che
sento, Annuso tra pozzanghere di mille colori Infine "Nei travagli di ogni attimo" vuole essere una pellicola di fotogrammi in cui ciascuno di noi può riconoscersi, un bianco e nero che talvolta si colora di rosa, l'arcobaleno per qualche minuto s'intravede e in quei brevi istanti dobbiamo carpire l'antico mistero prima di rituffarci nei difficili meandri dell'esistere... più forti e con la consapevolezza di avere fatto un piccolo passo in avanti... Una volta concluse, hai una persona a cui fai leggere per primo le tue opere?
Quale sarebbe la casa editrice a te più affine? E' difficile rispondere a questa domanda, il mio obiettivo è scrivere, scrivere, scrivere e poi si vedrà... Le vie che hai tentato per "sfondare" come scrittore. C'è un'interessante intervista rilasciata da Umberto Eco in cui sostiene che il passaparola o il door to door delle proprie opere sia il sistema migliore per farsi conoscere. L'importante è essere convinti del proprio prodotto letterario. In effetti sono più di quattro anni che sto bombardando tutti, nessuno escluso, i vari addetti ai lavori e i risultati cominciano a vedersi. I concorsi letterari possono aiutare un autore esordiente a farsi conoscere? Alcuni sono seri altri una "mozzarella di bufala..., tenterei , sempre come esordiente, la via della pubblicazione. Che cosa ne pensi di questo diffondersi dei corsi di scrittura creativa? Penso che scrivere sia un modo di essere, vivere e sentire la vita. Un corso di scrittura creativa richiede degli insegnanti che siano in grado di comunicare il senso della vita al di là di quattro stereotipi formali... I tuoi miti letterari. Tanti, legati soprattutto alla poesia. (da Neruda a Pavese a Pasolini a Montale) Collabori con la rivista "Il Filo", rivista letteraria di ottima fattura. Le riviste possono essere una vetrina per gli scrittori? Assolutamente si, una visibilità in più per chi si affaccia al mondo della scrittura. Internet: di tutto di più, o uno spazio che può risultare utile? Internet è una base dati formidabile da questo
punto di vista, un collettore di informazioni a cui tutti possono attingere.
Se pensiamo a tutti coloro che scrivono e che possono comunicare ad altri
le proprie emozioni la rete si trasforma in un passaparola che veicola
le parole da un sito...all'altro... Così è stato nel mio
caso, ho iniziato all'incirca quattro anni fa (anche se scrivo da più
di trent'anni) a pubblicare alcune poesie su siti specifici, poi ho allargato
la mia visibilità a 360° su tutti gli spazi dove mi era consentito
farlo. Il mio obiettivo era e rimane tuttora quello di essere letto sia
nel bene che nel male dalla maggior parte degli autori presenti in Internet. Il tema di questo aggiornamento di Paginazero è il rapporto fra letteratura e guerra con un occhio di riguardo agli scrittori italiani. Come può influenzare, in concreto, un avvenimento di tale portata la scrittura e la creatività di un'artista? Chi vive in prima linea...(pensiamo alla questione medioorientale) produce una letteratura sentita, propria, una creatività dettata dal vissuto in atto, purtroppo , per chi è al di fuori...diventa un firmare ,quasi sempre, delle petizioni a perdere! |
|||||||