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UN NUOVO AUTORE |
Presentazione |
Vittorio Baccelli |
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L'intervista all'autore: Da quanto tempo scrivi? Praticamente è da
quando frequentavo le elementari che scrivo - Il mio primo racconto fu
un viaggio in treno: non piacque a nessuno. Qual è il tuo genere letterario? Mi piace mescolare i generi letterari, non credo alle categorie semplificative; quando si scrive che King è uno scrittore horror, m'imbestio, considerando che il suo "It" è il capolavoro della letteratura americana di quegli anni. Dante era uno scrittore di fantascienza? Quando scrivi? Ultimamente al mattino
quando sono solo in casa, ma non è una regola, talvolta quando sono a
letto prima d'addormentarmi. A cosa stai lavorando in questo momento? Ad un romanzo che
è come la caravella di Dylan Dog e ad un racconto autobiografico che mi
è venuto in mente leggendo "la mia generazione" di Mughini.
Considerando che la sua generazione è anche la mia e che molti dei personaggi
passati nella sua casa in Trinità dei Monti sono anche capitati a casa
mia, a Lucca, ho cominciato con Echaurren e poi sono andato giù di brutto
con una caterva di nomi. Che cosa hai scritto finora? Romanzi, racconti o altro? Un romanzo da finire,
tantissimi racconti, abbastanza poesie e anche dei saggi sull'arte: "La
mail art scrive al domani" e "Poetica italiana di frontiera
negli anni '70", entrambi pubblicati dal Centro di Documentazione
di Pistoia. Una volta concluse le tue opere, le fai leggere a qualcuno ? I circoli culturali
se no a cosa servono? Tra l'altro sono vice-presidente della "Cesare
Viviani", dunque sono costretti ad ascoltarmi. A penna o con il computer? Prima a penna, con
una Montblanc gialla su vecchie agende (che conservo, chissà perché);
poi al computer. Hai pubblicato? "La città sottile"
(Stampa alternativa); "L'anima
delle cose" (A.Bocconi, Tipografica Pistoiese); "La mail art
scrive al domani" e "Poetica italiana di frontiera degli anni
'70" (Centro Documentazione Pistoia); "Storie di fine millennio"
e "Mainframe" (Prospettiva
Editrice); "45 lezioni sul vuoto" e "La rosa gialla"
(Montedit). E' in stampa "Cinq et quarante" sempre con Prospettiva.
Poi su molte antologie e tantissime riviste. Hai partecipato a dei concorsi letterari? Pochissimi: solo
a quelli degli amici ai quali non potevo dir di no, o perché segnalato
da altri amici. Secondo te possono aiutare un giovane esordiente? Solo se è lui ad
organizzarli e se si tiene la tassa d'iscrizione, o di lettura o
di segreteria, o di come cazzo la chiamano. In questo caso aiutano l'esordiente
a far qualche soldino; se invece uno vuol partecipare ai concorsi per
farsi conoscere, è tempo perso: diverrà noto solo agli addetti ai lavori,
cioè a quelli che organizzano concorsi, e sarà sommerso da bandi di concorso..un
giro vizioso, un loop. Hai mai frequentato corsi di scrittura creativa? Mai, e mai li frequenterò: s'impara a scrivere leggendo buone ed anche cattive letture - coi corsi si disimpara a scrivere ed anche a leggere. I tuoi "miti" letterari? Stephen King mi ha
fatto passare ore fantastiche; Burroughs mi ha indicato nuovi metodi di
scrittura; Borges mi ha fatto sognare e F.T.Marinetti mi ha preso
per mano agli inizi....I romanzi di Urania mi hanno sempre affascinato:
non dico d'averli letti tutti, ma mi sono dato da fare. Ti hanno influenzato? Certo, tutto ciò
che leggiamo, che viviamo, che conosciamo, tutto c'influenza, poi ognuno
trova una sua strada e la percorre fino a quando non ne imbocca una nuova,
e così via. La letteratura, come la vita, dev'essere un perpetuo cambiamento:
mai ripetere troppo se stessi, ci annoiamo ed annoiamo gli altri. Le vie che hai utilizzato finora per farti conoscere, per "sfondare" come scrittore. Le riviste: ho cominciato
con pubblicare gratis su riviste; le mie raccolte di racconti mi sembravano
smembrate, ma poi sono riuscito a pubblicarli come volevo. Reputi difficile per un autore emergente farsi conoscere e apprezzare? Come diceva Dino
Campana? "Letteratura italiana/industria del cadavere/ vò
alla latrina e vomito (verità)/Si Salvi Chi Può" - Dunque niente
di nuovo sotto il sole. Cosa ne pensi dell'editoria a pagamento? Penso che uno possa
anche divertirsi a pubblicare qualcosa che a lui interessa, ma che non
può interessare ad un editore - per esempio ho pubblicato a pagamento
con la Montedit "45 lezioni sul vuoto" che è una simbiosi di
poesia e prosa- e sappiamo che questo genere non vende NIENTE! Quale sarebbe la casa editrice più affine al tuo modo di scrivere? Penso alle Scie di Mondadori. Gli offrii nel '99 le mie "Storie di fine millennio" e non le presero in considerazione perché avevano già completato il loro budget editoriale . E' stato un grosso errore finanziario, per loro e per me. Hai pubblicato i tuoi lavori su Internet? Tutto ciò che pubblico
su carta lo metto pure in rete. Credi che Internet sia uno spazio adeguato per la letteratura? No, è oggi complementare,
ma nel futuro saranno gli e-book a dominare e il cartaceo sarà solo un
optional. |
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