Le Mura Veneziane: una breve guida
L'itinerario è piuttosto lungo e si sviluppa in un percorso di circa 12 Km.
Partenza dalla centrale Piazza Garibaldi. Si percorre Corso Garibaldi e una volta oltrepassato il ponte di Corso del Popolo, si piega a destra, lungo il Piovego. Da questo momento si ha una spettacolare veduta delle mura rinascimentali che corrono lungo la sponda opposta del fiume.
Si percorre l'argine sinistro del Piovego fino alla Porta Venezia (già D'Ognissanti), edificata nel 1519, su probabile disegno di Guglielmo Bergamasco. E' nota più comunemente come
Porta Portello, perché qui esisteva il piccolo porto fluviale cui facevano capo i battelli che, percorrendo fiumi e canali navigabili, collegavano Padova e la sua Provincia con la laguna di Venezia. Da notare, di fronte alla Porta, poco oltre il ponte, l'Edicola di Santa Maria dei Barcaioli (datata 1790), dove i viaggiatori assistevano alla messa prima di imbarcarsi sul burchiello.
Proseguendo sul lung'argine e girando poi per via Fistomba, dal ponte D'Ognissanti si ha un bellissimo scorcio dei
Bastioni Portello Nuovo (a destra), Castelnuovo (al centro) e Portello Vecchio (a sinistra).
Imboccata Via Orus, all'incrocio con via S. Massimo bella veduta dell'antico
Ponte San Massimo o "delle Graelle" (le saracinesche metalliche del dazio), sulla confluenza del canale di S. Chiara con il Piovego ed il Roncajette.
Superato il ponte di via Cornaro, si imbocca quindi via Gattamelata in modo da poter ammirare il
Bastione Cornaro del Sanmicheli edificato nel periodo 1539-40.
Proseguendo lungo la cinta muraria, interrotta (purtroppo) in maniera brusca dalla costruzione dell'Ospedale Nuovo, si piega a destra fino alla
Porta Pontecorvo (1517), detta anche "Porta Liviana" in onore del Capitano Generale della Serenissima Bartolomeo d'Alviano. A questo punto è consigliabile una breve deviazione fino al Ponte Pontecorvo che consente di godere di una magnifica veduta delle cupole di Sant'Antonio.
Ritornati alla Porta, si seguono le vie A. Manzoni e G. Bruno, avendo sulla destra la vista completa delle mura del Sanmicheli e delle cupole di Santa Giustina. Superati il
Bastione Santa Croce e l'omonima Porta (1527), sormontata dalle statue di San Prosdocimo e San Girolamo, si giunge in Piazzale Santa Croce, da cui si sale, a sinistra, per il Parco Trieste, ricavato sul Bastione Alicorno, punto meridionale del sistema difensivo veneziano.
Attraversato il ponte pedonale, si segue la sponda sinistra del fiume fino al Ponte della Specola. Da qui si può ammirare l'Osservatorio Astronomico, innalzato dalla Serenissima nel 1767 sulla
Torlonga, una delle torri dell'antico castello medievale fatto costruire da Ezzelino da Romano e poi rifatto dai Carraresi. Ritornati alla Barriera Saracinesca (di cui resta, sulla sponda opposta, la Torre del Diavolo), si segue la circonvallazione esterna giungendo al Bastione ed alla Porta San Giovanni, opera di Giovanni Maria Falconetto datata 1528.
Sempre seguendo la circonvallazione, superato il
Bastione di San Prosdocimo ed il Bastione Savonarola, si incontra la Porta Savonarola, altra magnifica opera del Falconetto del 1530, che gioca sui contrasti cromatici tra la pietra d'Istria e la trachite grigia.
Si prosegue, avendo sulla destra la vista delle mura e dei
Bastioni Moro III o "dell'Impossibile", Moro II e Moro I, tutti e tre fatti erigere nel 1531 ad opera del capitano Giovanni Moro.
Si giunge quindi al
Bastione della Gatta, così detto perché presso questo baluardo i difensori di Padova, durante l'assedio del 1509, esposero agli assedianti, in segno di scherno, una gatta appesa ad una picca (qui a fianco un'immagine de "la gatta grande di Coalonga"). Dopo la curva su viale Codalunga, la cerchia rinascimentale si interrompe. Seguendo il viale si arriva alla Basilica del Carmine. Poco più avanti, sulla destra, la cosiddetta Torre di Ezzelino (XIII secolo), difesa esterna delle mura medioevali. Al di là di Ponte Molino attraverso Riviera Mugnai e Largo Europa si ritorna al punto di partenza in Piazza Garibaldi…BUONA PASSEGGIATA!

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