Utilizzando come bioindicatori gli Artropodi appartenenti alla meso e macrofauna (Marcuzzi, 1968) è possibile rielaborare e sintetizzare i dati raccolti in un Indice di Qualità (I.Q.) che tenga conto dell'abbondanza numerica (totale degli organismi) e biodiversità (n° di U.S.) rinvenuti nei campioni di suolo ed esprimibile con la seguente formula (Casarini,Camerini,Carbone,1990):


Formule - Grafici - Tabelle


Tale indice può assumere valori compresi fra 0 e 2 ,risultando tanto più alto quanto minori sono le alterazioni della fauna edafica . Scegliendo come controllo il pioppeto allo stato naturale si sono ottenuti i seguenti risultati:


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L'indice di qualità conferma le considerazioni fatte precedentemente ed ha il pregio di sintetizzarle numericamente anche se è necessaria un'interpretazione. Infatti il canneto e il campo coltivato hanno lo stesso I.Q. ma per motivi molto diversi: nel primo caso gli Artropodi si trovano di fronte ad un suolo che pur essendo naturale presenta condizioni chimico-fisiche difficili oltre ad un certo disturbo antropico (bruciatura tardo invernale), nel secondo caso incidono negativamente le pratiche agronomiche .
E' stato calcolato inoltre il rapporto numerico medio Acari /Collemboli che, secondo Bachelier (1963) può fornire utili indicazioni . Secondo questo autore nei suoli naturali dove si è instaurato un equilibrio nella pedofauna gli
Acari sono molto più numerosi dei Collemboli e una riduzione del loro rapporto indica la perdita di questo equilibrio.
I risultati da noi ottenuti sono i seguenti:


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Si può rilevare che anche nella nostra indagine il numero degli
Acari è superiore a quello dei Collemboli e che il loro rapporto diminuisce passando da un ambiente naturale (4,46 nel pioppeto) ad uno coltivato (2,2 nel campo).


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E' possibile costruire una "scala di sensibilità" degli Artropodi estraibili in modo dinamico con l'imbuto di Berlese- Tullgren facendo il rapporto fra il numero di volte in cui le singole U.S. sono risultate presenti nei campioni rispetto alle presenze nei controlli secondo la seguente formula:


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Valori vicini all'unità risultano poco significativi, mentre la diminuzione del rapporto indica una sensibilità via via crescente. Talora il rapporto può risultare rovesciato a favore delle colture, questo si spiega con l'effetto delle pratiche agricole che possono alterare i rapporti fra i vari componenti delle biocenosi come la scomparsa di predatori o l'aumento di nutrimento per alcuni gruppi. Nel corso della nostra ricerca non è stato possibile, a causa del limitato numero di prelievi costruire una scala di sensibilità attendibile anche se ci siamo generalmente ritrovati in quella di Casarini, Camerini, Carbone,1990 che qui riportiamo leggermente modificata:


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Questa scala non comprende le U.S. di Thysanoptera ed
Isopoda perché i primi, piuttosto che sensibili appaiono occasionali ed i secondi, per le loro dimensioni, possono essere bloccati in fase di estrazione.