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Luoghi da visitare

- Carrito -

 

Carrito, scalo ferroviario sulla linea Roma-Pescara e posto lungo  l'autostrada A25 è articolato in una parte alta, la più vecchia, ed in una parte bassa, la moderna con ridenti costruzioni e con i centri di Verminesca, Castiglione e Casali. Sembra che abbia derivato il suo nome, CARRETO, dall'essere stata una stazione di deposito di carri dell'arteria della secondaria Via Valeria che da Marruvium, raggiunta Milonia, portava, dopo il monte Imeo (Forca) a Corfinium capitale dei Peligni; o da Karith e Kerit prominenza, sporgenza orizzontale in una superficie piana. 

Un suo pugnace ed ardimentoso figlio Anicio, insieme con il nobile Enrico de Enricis ed i suoi figli, nonché Rinaldo Lancialunga, detto Paplino da Trasacco fu nel 1411 capo della sollevazione contro Ladislao re di Napoli, a favore di Luigi 11: ma dalla regina Giovanna, nel 1419, tutti costoro furono dichiarati rei di " perduellione " ossia nemici della patria con la confisca dei beni e la proscrizione. Nell'agro di Carrito fu rinvenuta nel 1884 un'ampolla per la custodia dell'acqua lustrale. Carrito Alta che dalla bolla di Pasquale II venne indicata quale termine della diocesi dei Marsi e che nel secolo XII aveva la Chiesa di S. Niccolò, di S. Andrea e di S. Jacobe, possiede oggi la vetusta chiesa dedicata a S. Nicola ed alla beatissima Vergine della Pietà. Nel 1774 fu al centro di una contestazione perché il rev. don Pietro Colantoni di Pescina voleva farla passare non già come tempio che esigesse, per la cura delle anime, la presenza stabile del parroco ma come una cappellania di giuspatronato dei marchesi Massimi. L'Università si oppose ed ebbe causa vinta. Carrito bassa ha provveduto alla costruzione di una propria chiesa dedicata sempre a S. Nicola ed alla beatissima Vergine della Pietà ad iniziativa e per interessamento del defunto parroco don Luigi Ciofani. Attaccata alla Chiesa è stata costruita la casa canonica. I Santi ricordati ab antiquo venivano festeggiati nella terza domenica di maggio, ma da qualche anno la data è stata prima spostata alla terza domenica di agosto, successivamente al giorno 17 dello stesso mese.

Le sue origini religiose affondano le radici nel monastero di S. Nicola de Ferrato eretto lungo la valle che conduce a Forca Caruso ed unisce i Peligni ai Marsi (secondo lo storico Luigi Golantoni già nel secolo VIII), ma, con l'abbandono di questo monastero, si ebbe la prima testimonianza di culto della Madonna della Pietà in Carrito Alto: inizialmente in una semplice grotta successivamente nella costruzione di una piccola chiesa, tuttora esistente e sede dell'attuale Santuario.

 

 

Santuario della Madonna della Pietà

Risale al 1600-1650 è stato ristrutturato più volte: nel 1734, dopo il terremoto del 1915 ed infine nel 1998 anno in cui è stata riporta al vivo la facciata.

Santuario della Madonna della Pietà

Particolare del portale ristrutturato nel 1998

Santuario della Madonna della Pietà

Ruota di destra: vi venivano lasciati i bambini trovatelli. Quella di sinistra veniva utilizzata per il deposito delle offerte.

La caratteristica della ruota consisteva nel permettere di conservare l'anonimato a chi ne faceva uso.

Santuario della Madonna della Pietà

Altare maggiore

Santuario della Madonna della Pietà

L'Acquasantiera risale al 1600-1650. 

Il simbolo sovrastante serviva per l'acquisto delle indulgenze: il fedele bagnata la mano nell'acquasantiera toccava il simbolo e acquistava l'indulgenza.

Santuario della Madonna della Pietà

Fonte battesimale: risale al 1600-1650 circa e presenta lo stesso disegno e lo stesso stile dell'acquasantiera. Questo si spiega in quanto l'acquasantiera deve ricordare il battesimo: quando si entra in chiesa bagnando la mano ci si purifica con l'acqua del battesimo.

Santuario della Madonna della Pietà

Bolla 63/90 del 3 settembre 1990 con la quale la Penitenziaria Apostolica ha concesso ai fedeli che visitano il santuario l'acquisto dell'Indulgenza Plenaria tutti i giorni, ricorrendo le condizioni indicate nella Bolla stessa.

Santuario della Madonna della Pietà

Fonte battesimale realizzato quando è stata costruita la navata di sinistra.

Santuario della Madonna della Pietà

Quadro recante la data del 1795, restaurato nel 1997. Rappresenta la Madonna con il bambino e la corona del rosario. E' ciò che resta di un trittico, le cui parti mancanti sono andate distrutte: in una di queste era raffigurato un orante.

Resti di mura preromane e romane

Mura megalitiche:  sono dell'epoca romana e risalgono a più di 1300 anni fa.

Resti di mura preromane

 Mura di epoca anteriore al 300 a.C.

Resti di mura di cinta

Resti di antiche terrazze

epoca romana

"Alla  Font" 

Fontana realizata nel 1881 dagli scalpellini che nelle vicinanze prelevavano l'argilla necessaria a creare i mattoni utilizzati per costruire le volte della galleria di Cocullo. Il muro è stato sopraelevato nel 1996: è ancora possibile vedere la griglia del fontanile originario. La pavimentazione è stata realizzata nel 1998. All'origine (parte destra nella foto) esistevano tre vasche: l'ultima (quella di destra) veniva utilizzata per i panni sporchi, le altre servivano per rischiarare i panni, il bucato si faceva "a risalire".   La parte lunga (a sinistra nella foto) è un abbeveratoio.

"Alla  Font"

Su questa piazza si svolge ogni anno, tra il 10 e il 20 di agosto, la "sagra del tartufo".

Ceppo

Il ceppo  presenta un'insenatura che fa ritenere che sia il ceppo di un pozzo romano. Viene utilizzato come base per poggiarvi le bacinelle che contengono il bucato bagnato al fine di sollevarle con meno fatica.

Monastero di S. Massimo

(aia)

Il monastero risale al primo Medioevo (intorno al 1100). Ai ruderi si arriva percorrendo la strada sterrata che porta da Carrito a Forca.

Resti del Monastero di S. Massimo

La vita del monastero è stata di circa 100 anni

Resti del Monastero di S. Massimo

Ultimi resti visibili. Le pietre dell'antico edificio, nel corso del tempo, sono state utilizzate dai pastori del luogo per la costruzione dei ricoveri per gli animali.

Chiesa della Madonna della Pietà

I lavori di realizzazione hanno avuto inizio nel 1960: la chiesa e il parco antistante vengono inaugurati il 4 settembre 1969.

Chiesa della Madonna della Pietà

Altare maggiore

Chiesa della Madonna della Pietà

Lapide collocata all'ingresso della chiesa. 

Nel progetto originario la chiesa sarebbe dovuta sorgere nei pressi della stazione ferroviaria, ma il terreno acquitrinoso non diede le opportune garanzie per la realizzazione dell'opera. Allora il parroco d. Luigi Ciofani avvalendosi di un terreno donato dalla famiglia nobile  dei De Meis e con l'autorizzazione del Vescovo  pose la prima pietra in località "Capo Croce". Poiché  anche questo  terreno rimaneva al di sotto della strada ed era di limitata estensione il parroco con una permuta comunale cedette il terreno del Cimitero e prese una parte del sito comunale dove prima c'erano le casette sismiche e, trasportando la prima pietra, costruì l'attuale chiesa. Il parco antistante la chiesa era adibito ad aia: con l'avvento del sacerdote d. Antonio Pecce nel 1969 si raggiunse un accordo. La parrocchia dava un terreno in concessione per la trebbiatura ed il piazzale antistante diventava un parco giochi e  un ritrovo per la gioventù. Questa trasformazione è avvenuta con l'aiuto di un cantiere che costruiva l'autostrada Roma-L'Aquila.

Chiesa della Madonna della Pietà

Statua raffigurante S. Nicola,  Santo protettore  del paese.

Madonna della Pietà

Statua della Madonna della Pietà nel parco antistante la chiesa.

Fonte Maiora

Fontana di origine romana. Alla fontana si arriva percorrendo la strada sterrata che porta da Carrito a Forca.

Fonte Maiora

Fontana la cui acqua ha la caratteristica di avere buone qualità organolettiche.

Fonte Maiora

Dalla fonte prende il nome tutta la zona da dove è possibile ammirare un eccezionale paesaggio.

Fonte Maiora

Luogo consigliato per gite fuori porta

Fornace

La fornace è stata utilizzata per la cottura dei mattoni serviti per la costruzione della galleria ferroviaria che collega Carrito a Cocullo. La linea ferroviaria Roma-Sulmona fu inaugurata il 28 luglio 1888.

Mura Medioevali

I resti delle mura si trovano nella parte alta del paese

Mura Medioevali

Nei pressi delle mura sorgeva una torre di avvistamento, di cui non ci sono resti visibili, che permetteva il collegamento visivo fra Pescina ed Ortona.

Pozzo

Il pozzo utilizzato per la conservazione dei cibi. Non si conosce precisamente l'epoca a cui risale.

Confine del territorio comunale

Punto attraverso il quale si arrivava nella valle Subequa

Passo verso il valico di Forca Caruso

Collegava i Marsi con i Peligni

Mura ciclopiche di Milionia

Mura situate in località Corneto

Fornace

La fornace veniva utilizzata per la produzione di calce idrata. Si cuocevano le pietre della cava e la calce, o pietra cotta, veniva caricata sui carrelli e trasportata nella sottostante stazione ferroviaria.

La sezione dedicata a Carrito è stata realizzata con la collaborazione di alcuni abitanti del luogo

 

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