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Un po' di storia
- Il secolo ventesimo -
Siamo arrivati al sec. XX e gli avvenimenti sono conosciuti da tutti. Ci limitiamo, pertanto, a sottolineare qualche particolare più caratteristico della vita ortonese.
All'inizio del secolo comincia quel fenomeno che solleva l'economia di alcune famiglie del paese, ma lo impoverisce demograficamente: l'emigrazione all'estero, specialmente in America. Il fenomeno si ripeterà dopo la prima e la seconda guerra mondiale e cesserà negli anni Sessanta, quando si avrà il grande esodo dell'emigrazione interna di intere famiglie, specialmente verso Roma e nelle località della campagna romana; continuerà fino al presente con l'esodo dei giovani, i quali appena in età di lavoro se ne vanno altrove non trovando modo di lavorare in paese. Anche chi lavora nei paesi vicini preferirà abbandonare Ortona per stabilirsi ad Avezzano. E così il paese si riduce a quattro o cinquecento abitanti quasi tutti anziani, come oggi si presenta.
Avvenimenti tragici si hanno col terremoto del 13 gennaio 1915. Ortona non ebbe vittime né danni gravi, a differenza di tutti gli altri paesi della Valle e di tutta la Marsica. La paura fu grande e gli Ortonesi istituirono la festa di S. Emidio martire, protettore contro il terremoto, che si celebra ancora oggi il 13 gennaio.
Gli Ortonesi morti nella prima guerra sono stati 66 e nella seconda 36.
Il 10 ottobre 1908 ci fu l'inaugurazione solenne della centrale elettrica, costruita sul Giovenco da Adamo Buccella, allora consigliere provinciale. Ortona è stato uno dei primi comuni ad essere servito dall'elettricità, grazie a questa iniziativa del Buccella. In seguito la centrale di Ortona venne rilevata dai Barbati, poi dall'Unione Nazionale e fu abbandonata: oggi resta solo il nome alla località dove sorgeva e l'intestazione di " Via dell'Officina ".
All'inizio del secolo è cominciata anche l'espansione del centro abitato di Ortona verso via XX Settembre e in seguito verso via Roma. Negli anni Trenta furono costruiti gli edifici scolastici del Centro e delle Frazioni. Furono eseguiti lavori di restauro alla parrocchiale del '300 nel 1935: rifacimento del tetto e della volta; mentre il pavimento è stato rifatto nel 1948. Nel 1948 il parroco d. Paolo Frezzini istituì la scuola materna nei locali di casa Buccella e la fece gestire dalle Suore Apostole del Sacro Cuore. L'istituzione è durata fino al 1975, quando, per mancanza di bambini, fu chiusa e le Suore ritirarono la loro comunità da Ortona.
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