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Un po' di storia
- La chiesa di S. Antonio Abate -
A via S. Antonio, nella parte alta di Ortona, verso il lato Sud, c'è anche oggi una chiesa attaccata ai fabbricati privati, detta di S. Antonio abate. L'edificio attuale risale al '700; in una iscrizione, posta sulla parete destra della chiesetta, è detto che la famiglia Maggi gode del diritto dell'Altare Previlegiato, cioè, ogni qualvolta si celebra la messa nella chiesa è automatico il suffragio per la famiglia. Il privilegio è stato concesso certamente perché la stessa famiglia si è interessata ai lavori per la chiesa, contribuendo sostanzialmente a farli eseguire a proprie spese, nell'anno 1789. Gli eredi Maggi ancora oggi, anche se i privilegi sono stati aboliti dal nuovo codice, continuano ad interessarsi della chiesa di S. Antonio con impegno e generosità, e non soltanto in memoria degli avi, ma con autentico affetto all'istituzione. Risale al sec. XVIII, a Ortona, la celebrazione della festa del Santo il 17 gennaio, così come si celebra ancora attualmente.
I nove giorni precedenti la festa tutte le sere ci si reca nella chiesa per la celebrazione della novena. Fino a qualche decennio fa i bambini solevano portare i ceci abbrustoliti e sgranocchiarli fuori e dentro la chiesa. Il giorno della festa, dopo la celebrazione della messa nella parrocchiale, ci si reca a Sant’Antonio per la corsa dei cavalli, che consiste nel far girare cavalli, muli ed asini per le strette strade intorno alla chiesa; segue la benedizione con la reliquia del Santo e, in questi ultimi anni, si sono aggiunte altre manifestazioni popolari, come la sagra della salsiccia, il suono della banda, ecc.
Ovviamente, adesso gli animali non ci sono più, specialmente gli asini (chi sa poi perché questo fatto non preoccupa i verdi e gli ecologisti!) ed è stata aggiunta la benedizione dei mezzi agricoli motorizzati. C'è da notare che la neve non ha mai impedito la celebrazione della festa, anzi una bella nevicata l'ha sempre resa più caratteristica.
All'interno della chiesa, alcuni anni fa, sono state girate molte scene dello sceneggiato televisivo Vino e Pane di Silone. Oggi la festa di s. Antonio abate è più folklore che vera devozione, ma gli Ortonesi sono rimasti in un modo o in un altro molto legati ad essa e cercano di salvarne la tradizione.
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