Gli anni '60-'70 furono gli anni della conquista dello spazio e Fulvio immagina una gustosa scena all'arrivo del primo satellite artificiale sulla Luna - lo Sputnik russo. E' una delle sua composizioni più belle, ricca di fantasia e di poesia.

Appena giunse il razzo sulla luna,
mise in subbuglio l'universo intero
e fra le stelle ve ne fu più d'una,
che volle visitar quel gran austero,
dato che il curiosar è generale
e fra le donne e fra lo spazio astrale.

Arriva primo il ladro dei pianeti
e per seconda Venere gelosa:
quello su e giù, radendo le pareti
al solo scopo di grattar qualcosa,
questa, che al razzo più s'interessava,
volea saper se al "pomo" somigliava.

Poi venne Marte, generai di guerra,
e poliziotto dei solar sistema,
Marte, che spesso bazzica la terra,
e quando parla par che tutto trema;
a quella vista resta inorridito
e pensa che il suo tempo è ormai finito.

Raduna tosto in separata sede
tutti i Ministri e il presidente Giove
e, senza indugio, ad arringar procede
non delle vecchie, ma di cose nuove.
E specie di quest'ultima trovata
sotto la sabbia gialla conficcata.

"Colleghi siderali, or voi sapete
che sulla luna, dove tutto tace,
qui sulla luna, priva di magnete,
un coso ha disturbato la sua pace.
Noi non sappiamo ancor la provenienza,
ma certi siam che tale impertinenza

sol dalla terra ci potea venire,
in quanto, in ogni tempo, a quelle genti
più ch'a noialtri è dato di capire.
Bisogna rispettare i lor talenti
e, poiché questi ci hanno superato,
meglio è per noi venir a un concordato.

Meglio, cioè, sarebbe, a mio parere,
conoscere i terreni un po' più a fondo
e consorziare con le nostre sfere
i vizi e le virtù dell'altro mondo.
Vi prego, intanto, fatemi attenzione!
ché v'esporrò più chiara l'opinione.

Secondo una lunatica agenzia
quel coso, che la luna in sé raccoglie,
vuol dir ch'a questa fa da compagnia,
come compagni son marito e moglie.
Dunque, la Luna facciasi coraggio
e ponga fine al lungo zitellaggio.

Solo così con questa parentela
avremo un'amicizia imperitura;
e nostra vita, come barca a vela,
navigherà nei cieli più sicura".
Qui pose fine al suo discorso Marte
e l'assemblea si ritirò in disparte.

Rideva Giove fra la barba bionda,
Marte rideva di quella trovata;
tutta sorrise un po' la baraonda,
pensando alla novella fidanzata.
Ed ella gaia e con la faccia "rossa"
or gongolava or si fingea commossa.

Decise Urano per il lieto evento
voler tagliare un po' d'azzurro al cielo
e con la stoffa di quel firmamento
fare alla sposa un ricamato velo;
Plutone assicurò che all'occasione
avrebbe offerto lui la colazione;

Saturno le fe' scegliere un anello
dei tre infilati che ne avea al dito;
Nettuno il mare offerse ed un battello
per divertirsi in viaggio col marito;
Giove, che disponeva il tempo buono,
senza rimpianto gliel'offerse in dono;

il Sol, fratel di latte e suo tutore,
l'abbellì tutta del celestiale raggio
e di fissar le nozze ebbe l'onore
tra il fin d'april e il cominciar di maggio.
Mercurio intanto scese in un baleno
al razzo posto sul lunar terreno.

Gli disse fra il timore e un po' d'ardire:
- Amico mio, il general consesso
m'ha qui mandato teco a profferire
e per il bene nostro e per te stesso;
perciò, ti prego, stanco forestiero,
se meco vuoi scambiar qualche pensiero -

- Ma io so tutto, o messaggero alato,
su ciò che mi vorreste domamdare:
io v'ho sentito, mentre all'altro lato
stavate discutendo di sposare.
Ben volentieri mi disporrei al passo
col lucido, sabbioso e giallo ammasso;

ma è necessario che io ci vada piano,
perché son certo e a tutti sia palese
che qui verrà un compagno americano
ed altri ne verran dal mio paese:
vedrete allor che questa signorina
in poco tempo diverrà sgualdrina ...-