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Un po' di storia
- Le poesie di Fulvio Asci: Il torneo di bocce -
Nella primavera del 1964 'La Valle del Giovenco" organizzò un torneo di bocce. Facevano parte delle coppie finaliste due macellai e uno che faceva le pizze; ultima coppia classificata era Edmondo e Giulio. Fulvio cantò la gara così:
Chi sarà quel vincitore
di quel fiasco di liquore?
Chi, secondo, avrà la china
con un tiro alla mancina?
E chi l'ultimo campione,
che si becca il peperone?
Alle tre la gara è aperta
e le squadre stanno all'erta.
Alle quattro della sera
Giulio-Edmondo in maglia nera.
Sul terreno riquadrato
avrà inizio il campionato;
segna i punti la matita
ogni singola partita;
nessunissima paura:
c'è la stecca che misura!
e con l'asta nella mano
tutto scorre liscio e piano.
Alle quattro della sera
Giulio-Edmondo in maglia nera.
Gira, gira la fortuna
sotto il sole e al chiar di luna;
quando è stanca, svelta, svelta,
a casaccio fa la scelta.
Ma nel caso delle bocce
è questione di capocce,
e, siccome son rotonde,
scelgon teste nere e bionde.
Alla quattro della sera
Giulio-Edmondo in maglia nera.
E la boccia gira, gira
e vien presa poi di mira,
ma per colpa della stecca
quasi sempre fa cilecca.
Quando il tiro è troppo in alto
è in pericolo l'asfalto,
quando è basso, la cicuta
frena alquanto la caduta.
Alle quattro della sera
Giulio-Edmondo in maglia nera.
Ma chi vince il campionato
sarà scapolo o inguaiato?
Se sposato o scapolotto
lo saprem verso le otto;
e saprem se qualche moglie,
maritata a chi non coglie,
al ritorno lo sollazza
o l'accoglie con la mazza.
Alle quattro della sera
Giulio-Edmondo in maglia nera.
E quie due che vinceranno
alla fin che ci offriranno?
E' prevista una padella
di fettine di vitella;
o, a parer della giuria,
qualche pizza... a fantasia;
e, se un sogno s'avverasse,
sol di birra quattro casse.
Alle quattro della sera
Giulio-Edmondo in maglia nera.
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