HOME

INQUINANTI

INDICE DI QUALITA' DELL'ARIA

EFFETTI SUI MATERIALI LAPIDEI

PRATICHE DI CONSERVAZIONE









LINK ASSOCIATI

GIOCHI


PRATICHE
DI CONSERVAZIONE



La sinergia dei fattori considerati (sia fisici che chimici) determina quindi un degrado dell’opera d’arte, obbligando ad ingenti spese per le conseguenti necessarie opere di restauro e di pulitura. Non va inoltre dimenticata la grande perdita culturale difficilmente stimabile in termini monetari legata al valore intrinseco artistico del manufatto che risulta spesso alterato in modo pesante ed irreversibile. Le opere di restauro e consolidamento non rivestono poi carattere risolutivo o definitivo e spesso devono essere ripetute a distanza di brevi periodi di tempo rappresentando comunque un intervento che in qualche modo interagisce con il manufatto. Ecco allora che possono essere individuati degli obiettivi chiave da conseguire nella protezione e conservazione delle opere d’arte:

• rallentamento del degrado e conseguente diminuzione della perdita di materiale originale

• migliore godibilità del monumento, cioè restituzione e conservazione del contenuto estetico del monumento.

Un percorso applicabile è quello della programmazione dei tempi di manutenzione per la definizione ottimale dei costi di intervento ed il miglioramento dello stato di conservazione del bene. E’ stato calcolato che, mediamente, un intervento di restauro di superfici architettoniche costi da 500 a 750 € al mq. A questo costo, relativo solo alla superficie, devono essere aggiunti quelli relativi all’applicazione delle norme della Legge Quadro in materia ai Lavori Pubblici (n. 109) che prevede:

• oneri di sicurezza (ammontano mediamente al 3% del costo totale)

• oneri per la progettazione (1,8- 1,9% del costo totale, qualora sia gestita dagli organi di tutela, assai di più se la progettazione è    gestita all’esterno)

• costi di allestimento delle opere provvisionali.

Pertanto si può considerare che il costo per il restauro raggiunga mediamente 1000-1500 € per mq di superficie.

A titolo di esempio a Roma, di norma, gli interventi di restauro delle superfici, vengono eseguiti con cadenza di 25-30 anni, corrispondenti agli anni giubilari. Questo è stato riscontrato attraverso analisi e stratigrafie che hanno messo in luce le successive sovrapposizioni di intonaci. Questo tipo di approccio comporta che in un breve arco di tempo vengano effettuati molti interventi di restauro, con conseguente diminuzione della qualità e un relativo aumento degli oneri. Un obiettivo potrebbe essere quindi quello di giungere ad una ottimizzazione dei costi di restauro individuando, per area geografica, gli ottimali tempi di pulitura in funzione del tipo di materiale da trattare. Sebbene apparentemente il costo finale nel tempo appaia identico, esiste un beneficio non quantizzabile economicamente, ma sommabile al beneficio totale quale il miglioramento ne tempo dello stato di conservazione dell’opera e quindi un rallentamento del degrado.


                                                                                     

                                                                                               
Scarica video