Tra le sostanze
inquinanti, quelle considerate maggiormente aggressive sono :
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l’anidride carbonica (CO2); l’anidride carbonica è un componente naturale
dell’atmosfera e non è generalmente considerato un inquinante. In questi ultimi
anni la concentrazione di CO2 è andata costantemente aumentando a causa
dell’intensificarsi dei processi di combustione di combustibili fossili,
adottati nel riscaldamento domestico e nei processi industriali. I manufatti
lapidei di tipo calcareo o le arenarie a cemento calcareo sono sensibili alla
presenza di acqua leggermente acidulata a causa della CO2, che provoca effetti
di dissoluzione della matrice costitutiva.
➢
I composti dello zolfo (SOx); lo zolfo è un elemento relativamente abbondante e
che ha un ruolo importante nei cicli biogeochimici. Nell’atmosfera è presente
principalmente come anidride solforosa (SO2), acido solfidrico (H2S) e solfati
(SO4 =) presenti negli aerosol. Le principali sorgenti antropogeniche dello
zolfo sono i processi di combustione che riguardano i combustibili solidi e
liquidi fossili (carbone e petrolio) ed i processi di fusione di minerali non
ferrosi. In tutti questi processi lo zolfo, contenuto come impurezza o come
solfuri, viene ossidato a biossido di zolfo (SO2). La presenza del biossido di
zolfo nell’atmosfera è la causa principale dei processi di solfatazione
(formazione di gesso = solfato di calcio biidrato facilmente dilavabile dalle
piogge), che interessano principalmente le superfici dei materiali lapidei e
bronzei e che portano alla degradazione ed alla parziale perdita del materiale
superficiale dell’opera.
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Ossidi di azoto (NOx); con il termine di ossidi di azoto si intendono tutti i
composti tra l’azoto e l’ossigeno nei vari stati di ossidazione; questi si
formano in tutti i processi di combustione ad alte temperature. In generale gli
ossidi di azoto si ossidano nell’atmosfera ad acido nitrico (HNO3) che esplica
la sua azione corrosiva depositandosi sulle superfici dei materiali.
➢
Il particolato atmosferico (in particolare le particelle carboniose prodotte
dalla combustione di combustibili fossili) può depositarsi e quindi danneggiare
manufatti lapidei, bronzi, quadri ed affreschi. Possono rientrare in questa
definizione anche gocce d’acqua di soluzioni o sospensioni acquose, mescole di
particelle fini solide o liquide in sospensione nell’aria, originate dalla
dispersione in atmosfera di materie solide o liquide (ad esempio temporali di
polvere o spray marino) oppure dalla condensazione di gas (ad esempio nelle
emissioni industriali). E’ possibile trovare nell’atmosfera particelle
carboniose di dimensioni variabili (da inferiore al µm
fino a 5-10 µm); queste sono per lo più dovute alle emissioni da impianti per
il riscaldamento
domestico ad olio combustibile. Questo tipo di particelle di dimensione
variabile sono state spesso ritrovate quali componenti delle croste nere che
ricoprono i monumenti. La deposizione di particolato sulle superfici delle
opere di interesse storico -artistico non costituisce un semplice fenomeno di
assorbimento sulla superficie, in quanto le polveri vengono spesso cementate in
un processo fisico-chimico che include la deposizione di un velo d’acqua e
reazioni chimiche fra il materiale e gli acidi contenuti in questa soluzione
corrosiva, divenendo così parte integrante del materiale; tali reazioni oltre
che avvenire in superficie possono anche interessare strati più profondi del
materiale. Le sostanze che sono in grado di deteriorare un’opera quindi possono
provenire ed essere emesse da fonti diverse, in particolare:
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processi di combustione in ambito industriale e domestico che generano
inquinanti aeriformi quali anidride carbonica, biossido di zolfo, particelle
carboniose (vedi immagini sottostanti).
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traffico veicolare (produzione di ossidi di carbonio, azoto e zolfo,
particolato, polveri provenienti dall’usura di manti stradali, di pneumatici ed
idrocarburi incombusti)
➢
lavorazione dei manufatti in processi industriali e combustioni dei rifiuti che
immettono nell’atmosfera vapori di solventi organici, anidride solforica, acido
cloridrico, ossidi di azoto, idrocarburi incombusti e particolato.
Particelle
identificate negli strati di degrado
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Olio |
Gasolio |
Diesel |
CARBIONOSE
: da olio, carbone o gasolio. |
SILICATICHE
: da carbone. |
METALLICHE : da olio o carbone. |
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