One Big Mob

(Aw Yea! Aw Yea!)

COVERMANiA


<< SPECiALE 1 >>

Questa e' la prima delle pagine speciali dedicate alle canzoni che sono state riprese un numero spropositato di volte.
Al contrario di quanto faccio nella tabella principale, vengono elencate anche eventuali remix, rap-cover, live, purche' meritevoli di menzione (in senso positivo o negativo, a seconda dei casi).

VERSIONE ORIGINALE#COVER
The Rolling Stones

(I can't get no) Satisfaction
Mick Jagger - Keith Richards

(1965)
1
Otis Redding
(I can't get no) Satisfaction (1965)
2
The Ventures
(I can't get no) Satisfaction (1965)
3
Jimmy Smith
(I can't get no) Satisfaction (1966)
4
Aretha Franklin
(I can't get no) Satisfaction (1967)
5
Devo
(I can't get no) Satisfaction (1977)
6
Dollie DeLuxe
Queen of the Night/Satisfaction (1984)
7
Alien Sex Fiend
Satisfaction (1988)
8
Tom Jones
(I can't get no) Satisfaction (1989)
9
Edson Cordeiro feat Cássia Eller
A Rainha da Noite/(I can't get no) Satisfaction (1991)
10
PJ Harvey feat Björk
(I can't get no) Satisfaction (1994)
11
Fat Boy Slim
Satisfaction Skank (1998)
12
? & the Mysterians
(I can't get no) Satisfaction (1999)
13
Cat Power
(I can't get no) Satisfaction (2000)
14
Britney Spears
(I can't get no) Satisfaction (2000)



Otis Redding
Incisa poco tempo dopo l'originale, e' un' interpretazione molto personale e caratteristica.
Dopo un breve richiamo iniziale all'intro come eseguita dagli Stones, questa si trasforma in un riff di tromba. Il ritmo, ovviamente, da blues-rock diventa soul.
Il testo e' modificato sia a causa dell'irrequietezza vocale di Redding, che riempie qualsiasi momento di pausa con esclamazioni e ghirigori, sia perche' manca la seconda strofa e la terza e' profondamente modificata nella forma (anche se il senso e' lo stesso) e nei termini.
Fondamentalmente, un bel pezzo.



The Ventures instrumental
Cover strumentale da parte di un gruppo molto "Big in Japan".
La melodia ricalca fedelmente la parte vocale di Jagger (quindi sono sempre le stesse tre note suonate ad libitum). Il riff c'e' ma e' suonato maluccio. Ogni tanto c'e' qualche "Eh, yea, yea, yea!"
Un bambino di tre anni farebbe di meglio. Ma molto meglio.



Jimmy Smith instrumental
Ed ora un po' di jazz!
Questa e' una versione strumentale e l'organo Hammond di Smith, ovviamente, la fa da padrone. Il tutto e' condito dai vocalizzi dello stesso, che ogni tanto butta dentro un "Satisfaction!" tanto per gradire. A parte questo, se non fosse per il titolo si faticherebbe non poco a riconoscere di che pezzo si tratta.
Bella. Non eccezionale.



Aretha Franklin
Respect!
Si tratta di una cover della cover di Otis Redding tratta dall'album Aretha Arrives.
L'esecuzione e' arricchita da una serie di acuti e di preziosismi vocali ma, nella sostanza si discosta poco dalla versione di Redding.
Degli stessi anni (pubblicata su Aretha in Paris del 1968) anche una versione live piu' veloce e con ottimi cori di sostegno.
Aretha si ascolta sempre con piacere ed, anche se manca quel non so che, l'esecuzione e' veramente ineccepibile.



Devo
I Devo, pionieri nella sperimentazione di forme artistiche multimediali, pubblicano questa cover come secondo singolo.
Il testo e' sostanzialmente fedele all'originale, con un lungo baby-baby-baby-... ripetuto qualche decina di volte a meta' della terza strofa. Lo stile e' qualcosa di simile al punk (il pezzo dura poco piu' di due minuti), ma con sonorita' elettriche (o elettroniche?) che anticipano quelle degli anni '80. Il canto e' frenetico quasi che non si vedesse l'ora di arrivare alla fine. Non c'e' praticamente nessun accenno al riff di chitarra, anche se il giro di accompagnamento lo ricorda vagamente.
E' un pezzo che colpisce duro giu' allo stomaco e puo' provocare reazioni inconsulte, soprattutto ad un primo ascolto... La miscela sonora rappresenta, sicuramente, uno choc; tante sono le idee costrette a stare nello spazio angusto di un paio di minuti.



Dollie DeLuxe
Il gruppo norvegese, formato da Benedicte Adrian ed Ingrid Bjørnov trova il successo con questo strano miscuglio di rock ed opera.
Alla prima strofa di Satisfaction, infatti, si alterna Queen of the Night, famosa aria del "Flauto magico" di W.A. Mozart (meglio nota, da noi, come "Regina della notte")
Credo che ogni commento sia superfluo. Se volete farvi un'idea, ho incluso una breve clip audio della cover di Edson Cordeiro.



Alien Sex Fiend
Una versione dark gothic o qualcosa del genere. Completamente fuori di testa.
Una base appena appena abbozzata su cui una voce spaventosamente distorta canta (quanto meno ci prova) il pezzo degli Stones. Il risultato e' decisamente poco orecchiabile, al limite fra il geniale e il ridicolo. Piu' di la' che di qua pero', secondo me.
La verita' e' che questi qua sono troppo avanti... :)



Tom Jones
Come dice Montgomery Burns, la voce di Tom Jones e' l'ottava meraviglia del mondo... :)
Tuttavia, la confezione non e' delle migliori. L'arrangiamento elettro-pop ricorda i ritmi preregistrati di alcune tastiere, tipo Casio. Le vocine che fanno i coretti pure fanno abbastanza trash. Ed anche la parte finale, quasi parlata, non l'ho trovata un'aggiunta felice. Il testo e' quasi fedele tranne per qualche parola diversa nella seconda strofa e per il refrain un po' allungato.
Come si e' capito, si e' sentito di meglio in giro, ma anche di peggio. Anche perche', fondamentalmente, l'idea non era malvagia, pecca solo in fase di realizzazione.



Edson Cordeiro feat Cássia Eller
E' una cover della cover delle Dollie DeLuxe.
Tecnicamente, a mio modesto parere, e' un gradino piu' in alto.
Se vi va, ascoltate questa breve clip audio in MP3 (121 KB) presa in prestito dal sito del cantante che attualmente non e' in funzione.



PJ Harvey feat Björk live
Questo pezzo e' stato eseguito dal vivo ai Brit Music Awards del 1994.
Manca la solita seconda strofa, per il resto, a parte qualche parolina nel refrain, il testo e' uguale.
L'atmosfera e' quella di un blues vecchio stile ma al tempo stesso decisamente psichedelico. Acid Blues?
L'esecuzione comincia con PJ Harvey che si tiene su registri molto bassi e quasi privi di tono, probabilmente sconcertando anche il pubblico; mentre Björk fa da contrappunto in alcune parti con la sua vocina celestiale. Il seguito e' tutto un climax, un continuo crescendo di entrambe le artiste fino a giungere all'inevitabile (purtroppo) finale.
Si e' sicuramente intuito, che questo pezzo mi e' piaciuto un casino, giusto?



Fat Boy Slim remix
Si tratta di una versione bootleg (probabilmente, in seguito e' stata ufficializzata) di Rockafella Skank combinata, appunto col pezzo degli Stones.
Di Satisfaction rimane solo una parte del ritornello ed il riff di chitarra che si sostituisce al tema principale di Rockafella Skank.
Al contrario di quanto possa sembrare, il signor Norman Cook, in arte Fat Boy Slim, non ha fatto un cattivo lavoro. Il pezzo scorre via piacevole e penso sia l'unica cosa che si possa chiedere ad un pezzo del genere. Qualche fan potrebbe trovarlo dissacrante... :)



? & the Mysterians
Versione inclusa in More action, primo album in studio inciso da Question Mark dopo il grande successo (mai piu' ripetuto) del 1966 con "96 Tears", secondo disco dell'anno in America come vendite assolute.
Dopo 33 anni, con una formazione diversa, ? propone una versione molto simile all'originale nella struttura anche se le sonorita' sono leggermente piu' funky, principalmente grazie all'introduzione dell'organo elettrico che caratterizzava "96 Tears"; cosa ripetuta, in effetti, con tutte le canzoni dell'album.
Una cover carina e orecchiabile, merita un ascolto.



Cat Power
Versione particolarissima.
Una ballata lenta con la voce su un velo di chitarra e nient'altro. Le tre strofe vengono cantate una dietro l'altra: una volta tanto il testo sarebbe fedele all'originale, tranne per il genere accordato al femminile, ma il ritornello non viene mai cantato (quindi, in pratica, il titolo della canzone non viene mai pronunciato) ne' rimane traccia del riff caratteristico del pezzo degli Stones.
Un pezzo che si lascia apprezzare nonostante non sia un capolavoro.



Britney Spears
Tu si che sei brava a scavare Britney...
Come si evince fin dall'intro, trattasi di una canzone identica a qualsiasi altra canzone di Britney Spears: pop di scarso valore artistico ma, a quanto pare, che vende bene.
Il testo e' leggermente diverso, soprattutto la solita seconda strofa. Il pezzo e' decisamente piu' lungo dell'originale, e sara' difficile che qualcuno riesca a resistere fino alla fine al massacro. D'altronde, oggi il masochismo e' pratica comune: per la cronaca, il mio record e' di due minuti e ventotto secondi.
La dimostrazione evidente che al peggio non c'e' limite: una volta toccato il fondo, si puo' sempre cominciare a scavare!


Per altre cover di canzoni dei Rolling Stones potete consultare l'apposita pagina dedicata alle cover degli Stones su Undercover.

BACK - HOME