Fred, non avendo niente di meglio da fare, rimaneva ad ascoltare le storie che Jim gli
narrava, storie che, in un’altra circostanza l’avrebbero fatto sghignazzare sul
fatto che "c’e' davvero gente che legge questa roba", ma adesso... Non poteva evitare
di rabbrividire quando Jim gli descriveva, nei minimi dettagli, le orripilanti
creature partorite dalla mente di Hodgson, di Smith, di HPL, e di altra gente
che non aveva mai nemmeno sentito nominare. Certo non era la più rincuorante
delle occupazioni ma, in un modo o nell’altro, si doveva far passare il tempo
e, soprattutto, distogliere la mente dal cibo. Le provviste, infatti, erano
scarse: con la cella frigorifera fuori uso, restavano alcuni barattoli di carne
secca, dei sottaceti ed un bel po’ di fagioli. Razionandole con cura,
riuscirono ad ottenerne un buon numero di porzioni, sufficienti per più di un
mese e mezzo, ma altamente insoddisfacenti per gli stomaci di due naufraghi affamati.
Si trovo' spesso a pensare a come fosse strana la loro situazione: si trovavano a poche miglia
dalle rotte di solito frequentate dalle navi (aveva controllato su di una
cartina miracolosamente scampata alla distruzione), eppure nessuna sembrava aver
bisogno di passare da quelle parti. Di questi pensieri era solito sbarazzarsi
pensando a quando finalmente avrebbe riabbracciato amici e parenti, ma a volte
gli tornava in mente una delle storie che Jim gli aveva narrato, forse la più
terrificante nella sua assurda semplicità...
Si diceva che quei mari fossero infestati da una mostruosa quanto sadica creatura, adorata da
alcune antiche religioni sotto il nome di Dagon. Questo dio-mostro soddisfaceva
i propri bisogni provocando quei naufragi e facendo in modo che vi fossero dei
superstiti, dopodiche' si sbarazzava del relitto e dei cadaveri spedendoli nella
dimensione da cui egli stesso proveniva. Infine, si gustava la lenta morte dei
sopravvissuti mentre la sua diabolica mente già progettava un nuovo, spaventoso
«incidente». Malgrado nella Bibbia sia riportato come Dagon, dio dei Filistei,
fosse stato ripetutamente sottomesso da Jehova2,
coloro che ne venivano in contatto, atei o ferventi credenti che fossero,
preferivano mille volte la morte, piuttosto che una vita di orribili ricordi e
snervanti paranoie...
La nave continuava ad avvicinarsi, lentamente, come se avesse tutta l’eternità davanti
a se. Fred, pero', cominciava a sentirsi nient’affatto bene; lotto' per resistere
all’inedia: sarebbe stata una beffa se dopo tutto questo tempo, dopo aver
contato i giorni, le ore e i minuti, la morte l’avesse colto ad un passo dalla
tanto sospirata salvezza. Le razioni di cibo erano finite, ormai, da tre
giorni, e Fred non avrebbe mai immaginato di poter resistere tutto quel tempo
senza mangiare. Con la morte di Jim, gli sarebbero bastate per altre due
settimane, ma l’amico, improvvisamente impazzito, aveva preso a divorarle voracemente,
urlando come un assatanato e facendosi scoprire da Fred e... Ma era inutile
pensarci proprio ora: Jim era morto, lui era vivo, e qualcuno l’aveva
finalmente raggiunto.
2
Samuele I:
5,1-10 |