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- Ringraziamenti finali
4.1) |
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Ingegneria Informatica deriva da Ingegneria mentre Informatica deriva da Matematica... piu' o meno questo spiega la filosofia alla base dell'una e dell'altra facolta'. Quindi, tanto per cominciare, e' diverso il titolo: da un corso usciranno ingegneri informatici, dall'altro dottori in informatica (o dottori in matematica con specializzazione in informatica). A livello pratico, ci sono grosse differenze. Cito (quasi) testualmente dalle presentazioni dei rispettivi corsi di laurea alla Federico II.
Il corso di laurea in Ingegneria Informatica si pone l'obiettivo di formare degli ingegneri che siano in grado di progettare, gestire e mantenere apparati e sistemi hardware/software destinati all'informatizzazione e/o automazione di impianti e servizi, specialisti che posseggono capacita' progettuale, conoscenze tecnologiche e visione sistemistica dei problemi.
Il Corso di Laurea in Informatica ha lo scopo di fornire conoscenze approfondite delle teorie e dei metodi che sono alla base dell'attivitą di ricerca e di progettazione nell'area dei sistemi informatici e delle loro applicazioni. Esempi di tematiche di ricerca sono i seguenti: linguaggi di programmazione e sviluppo di software, modellizzazione di sistemi complessi con strumenti informatici, cibernetici e matematici, intelligenza artificiale, progettazione e gestione di sistemi informativi. Impieghi tipici sono: programmazione, elaborazione dati, sviluppo software, automazione.
Quindi: ad Informatica si studiano alcuni linguaggi di programmazione, anche in maniera approfondita. Resta cmq il fatto che chi vuole davvero eccellere in questo ambito deve approfondire l'argomento da solo. Percio' e' solo parzialmente corretto affermare che un informatico programma meglio di un ingegnere.
Dal canto suo, l'ingegnere ha una preparazione di base decisamente piu' vasta, che gli consente di spaziare in campi di cui un laureato in informatica non ha neanche idea. Anche l'informatico pero', a sua volta, ha qualche esame di fisica, generalmente solo Fisica I, a volte anche Fisica II. Rispetto agli ingegneri, pero', gli informatici non approfondiscono i concetti di quest'esame in corsi pił applicativi come elettrotecnica, etc.
L'elettronica digitale, infatti, e' praticamente assente dal programma del corso di Informatica, mentre costituisce una fetta consistente, anche piu' di quanto lo sia la programmazione, del programma di Ingegneria Informatica (vedi anche la 4.2).
La matematica ha grande peso in entrambe le facolta', anche se dovrebbe (il condizionale e' d'obbligo) essere svolta in modo differente.
4.2) |
Quali sono le attivita' che puo' svolgere l'ing. informatico? |
Dunque, il piano di studi di Ingegneria Informatica e` per il 70-75% (questa, ovviamente, e' una specie di media visto che ci sono alcune facolta' in cui i corsi sono praticamente equivalenti, ed altre in cui, dopo il biennio, le differenze diventano notevoli) lo stesso di Ingegneria Elettronica: in particolare, ci sono ben 4 esami obbligatori di elettronica. Infatti, ad ignegneria informatica oltre a fornire una conoscenza approfondita per quel che riguarda il calcolatore, si insegna anche elettronica digitale, controlli automatici, teoria dei sistemi. La parte di programmazione e' solo un segmento di tutto cio' che si dovra' imparare, neanche tanto grande anche se importante quanto gli altri.
Infatti, nei possibili compiti che puo' svolgere un ingegnere informatico rientrano: progettare e realizzare software, studiare e proporre soluzioni per Reti LAN, WAN e sistemi informativi in genere, studiare o inventare protocolli di comunicazione, progettare circuiti logici. Inoltre, puo' mettersi in proprio, fare il freelance, il consulente, il tecnical writer o speaker, e ancora, insegnare alle superiori o all'universita'.
4.3) |
Cosa fanno e dove lavorano gli ingegneri elettrici? |
Ci sono, come dipendente, mansioni tecniche o tecnico commerciali, richieste in vari settori, alcune delle quali (le principali) sono qui elencate:
Poi, a parte le altre occupazioni che nulla hanno a che vedere con la disciplina elettrica in quanto tale (ad esempio carriera gestionale o commerciale pura) c'e' la scelta della libera professione, prevalentemente orientata alla progettazione e direzione lavori di impianti elettrici e - come chiede oggi il mercato - impianti speciali (rivelatori d'incendio, antintrusione, TVCC, building automation, ed altro). Non sempre si riesce a partire da soli, ci si deve appoggiare a qualche studio ben avviato e avere molta pazienza e voglia di imparare. L'universita' da in questo caso il 30% di quello che ti serve per fare questo lavoro. Meglio che niente...
- settore ferroviario: elettrificazione, impianti di segnalamento, motrici (Fiat ferroviaria, Ansaldo, Siemens trasporti, Alstom trasporti, fra le piu grandi);
- settore industriale elettromeccanico, motori, alternatori, trasformatori, condensatori, distribuzione dell'energia, grandi Aziende quali Bticino, ABB, Magrini ed altre, piu' una serie infinita di piccole aziende che gravitano nell'indotto dei prodotti per bassa tensione;
- aziende produttrici di macchine automatiche (in Emilia ce ne sono moltissime);
- imprese di installazione di impianti elettrici (senza fine), piccole e grandi;
- enti pubblici, comuni, province, ASL, generalmente presso gli uffici tecnici per le opere di impiantistica generale, per le ispezioni ed altro;
- conduzione e manutenzione di impianti industriali presso industrie di ogni genere;
L'esperienza specifica, come per tutte le altre attivita', si fa sul campo. E' inutile sperare di intraprendere qualsiasi lavoro sperando di arrivare gia' «imparato al 100%». A meno di non rimanere all'universita'...
Una buona preparazione di stampo industriale che spazia dalla meccanica all'elettronica, seppur senza eccessive specializzazioni aiuta sempre a vedere meglio le cose, anche se nuove, e garantisce un apprendimento rapido nei vari settori dell'ingegneria industriale in cui ti troverai ad operare.
Una riflessione finale: ing. elettrica e' poco conosciuta, perfino dalle matricole. Molte aziende quindi non cercano elettrici semplicemente perche' non sanno che esiste tale figura intermedia fra le offerte dell'universita'. E' incredibile ma vero.
Capita di leggere inserzioni in cui il profilo ricercato e' praticamente quello di un elettrico, ma di fatto viene richiesta la laurea in meccanica o elettronica. Occhio a queste inserzioni. Significa infatti che non sanno che in mezzo c'e' anche l'elettrico, salvo poi accorgersi che spesso (anche se non sempre) e' proprio quello che farebbe al caso loro. Questa circostanza e' spia di scarsa conoscenza di cio' che il mercato offre, e sopratutto e' indice di poca chiarezza in quello che l'azienda cerca. Spesso capita con aziende piccole, dove il personale tecnico e' scarso in partenza e il datore di lavoro in primis non sa bene cosa/chi gli serve. Diversamente, nelle grandi aziende le attitudini dell'elettrico sono meglio conosciute e le mansioni piu' centrate. Quando, infatti, qualcuno cerca proprio l'elettrico, sicuramente le mansioni saranno molto pertinenti al proprio curriculum universitario. Cio' non toglie che si ha pieno diritto a proporsi anche in quei casi dove la ricerca spazia dal meccanico all'elettronico, spiegando loro magari quello che si e' in grado di fare, o di imparare (che spesso conta piu' del resto).
Per quanto riguarda le materie principali, tutto dipende dal corso di studi e dall'indirizzo, oltre che dall'universita' cui si e' iscritti. Inoltre una materia puo' acquistare piu' o meno importanza a seconda delle conoscenze richieste dalla tesi. A grandi linee: meccanica razionale, meccanica applicata, macchine, calcolo numerico, gasdinamica, sistemi energetici, costruzione di macchine, impianti meccanici, tecnologia meccanica, progetto di macchine, senza dimenticarsi di scienza delle costruzioni. Sicuramente alcune materie sono piuttosto pesanti e c'e' molta matematica; gli argomenti sono difficili, i libri spesso non esistono perche' c'e' continua evoluzione della tecnologia: una bella mazzata!
Pur non essendoci nozioni specifiche richieste a priori, una buona conoscenza della matematica non fa mai male.
La varieta' dei lavori che puo' svolgere un ingegnere meccanico, ovviamente, dipende da cosa questo sia in grado di fare quando si inserisce nel mondo del lavoro, da quali e quante competenze e conoscenze ha acquisito realmente: anche la laurea in ingegneria meccanica puo' essere uno strumento potente o solo un altro pezzo di carta...
Ovviamente, cio' dipende anche dall'indirizzo scelto all'interno del corso di laurea e dalle inclinazioni personali: pur facendo meccanica nulla vieta di specializzarsi in elettronica e informatica applicata alla meccanica o all'automazione industriale.
Il bello di questo corso di laurea e' che fornisce una preparazione trasversale, molto ampia, quindi i potenziali impieghi sono moltissimi. Ovviamente non si puo' pretendere di essere operativo al 100% il primo giorno che si entra in azienda: bisogna imparare un nuovo mestiere. A ingegneria si insegna (anche) un metodo per imparare rapidamente.
Quindi, oltre ai classici lavori come libero professionista, dipendente, ed insegnante, ci sono svariati impieghi: ad esempio, consulenze aziendali nel settore CAD-CAM.
Tra l'altro, a detta di molti, un laureato in questa facolta' ha piu' possibilita' di trovare lavoro, almeno in linea di massima, per il semplice motivo che la facolta' e' difficile e si laurea poca gente.
Poi, c'e' chi non si accontenta, e punta ed entrare nell'ambiente delle corse. Dopo essersi laureati in meccanica con indirizzo Veicoli, dovrebbe essere sufficiente spedire il proprio curriculum vitae a qualche team professionista e contare soprattutto nella propria bravura nel sapersi vendere. Ovvio che conoscere qualcuno nell'ambiente puo' aiutare parecchio, ma solo se si vale veramente qualcosa.
Poi per diventare capo... Pedala, pedala!!!
4.5) |
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Premessa: in Italia l'albo degli ingegneri e' unico, pertanto chiunque, purche' ingegnere, puo' lavorare nel mondo dell'edilizia e progettare tutto cio' che gli pare e che le proprie capacita' (e la propria coscienza) gli consentono.
L'ing. edile e' orientato alla progettazione edilizia, urbanistica ed all'impiantistica tecnica. In particolare:L'ing. civile, si occupa delle grandi strutture in cemento armato e delle opere idrauliche. In particolare:
- Progettazione strutturale di edifici;
- Recupero, conservazione e manutenzione degli edifici;
- Progettazione architettonica ed urbanistica;
- Recupero e rinnovo edilizio ed urbano;
- Programmazione e gestione dei processi di trasformazione dell'ambiente costruito ed urbanistico;
- Progettazione impiantistica (impianti termo-idraulici).
In linea di massima, il civile e' carico di teoria (specialmente tutti gli esami di strutture) mentre l'edile e' piu' vicino all'architettura: ci sono parecchi esami di composizione e simili. Cmq, ogni universita' ha un proprio ordinamento (redatto sulla base di disposizioni ministeriali) questo significa che ogni facolta' ha un proprio piano di studi e forma specifiche figure professionali.
- Progettazione strutturale di strutture edilizie, opere di contenimento, strutture di collegamento viario, ecc...
- Pianificazione e progettazione di sistemi infrastrutturale: rete viaria, acquedotti, fognature, dighe, ecc...
- Attivita' di controllo nell'esecuzione di opere civili.
4.6) |
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La confusione fra i diversi ruoli inizia quando dal mondo delle opere civili (aquedotti, fogne, strade, etc...) si restringe il cerchio alle sole opere edili, cioe' gli edifici. Qui ci sono piu' figure professionali che hanno gli stessi compiti e si sovrappongono.
L'unione europea, attraverso la direttiva n. 384 del 10.6.1985, ha imposto all'Italia di fare un po' di chiarezza. Infatti non si capiva come un ingegnere civile potesse progettare un edificio, e lo stesso per un architetto, perche' entrambi deficitari sotto alcuni aspetti. E' nata cosi' la figura dell'ingegnere edile.
Se l'ingegnere civile finisce dove inizia l'architetto (e viceversa) l'ingegnere edile e' a cavallo tra le due professioni. Diciamo pure che e' un architetto in grado di seguire con competenza lo sviluppo dell'opera che ha ideato sia dal punto di vista estetico che da quello tecnico e funzionale; o che e' un ingegnere che ha studiato la storia dell'arte e la composizione architettonica.
In Italia per operare nel mondo dell'edilizia e' sufficiente essere ingegneri (di qualunque specie) o architetti; in Europa occorre essere ingegneri Edili.
Le competenze ingegneri e architetti sono regolate dal Regio Decreto 23.10.1925 n. 2537
L'articolo 51 dice cosa puo' fare un ingegnere: applicazioni della fisica in generale, lavori relativi alle vie ed ai mezzi di trasporto, di deflusso e di comunicazione, alle costruzioni di ogni specie, alle macchine ed agli impianti industriali, le operazioni di estimo eccetera...
L'articolo 52 dice che l'ingegnere quanto l'architetto possono fare "opere di edilizia civile". Sono pero' di spettanza dell'architetto le opere di rilevante carattere artistico e quelle su edifici vincolati: "e' competenza esclusiva degli architetti il restauro di edifici vincolati ai sensi della L. 1089/39"; su tali argomenti, la parte tecnica puo' essere compiuta da un ingnerere.
Percio' un architetto puo' fare i calcoli statici di un'opera di edilizia civile.
Il problema e' tutto qui: esistono in Italia delle leggi che sono state superate dai tempi, e dalle consuetudini. Se 80 anni fa tutti capivano la differenza tra un'applicazione della fisica ed un'opera di edilizia civile oggi non e' piu' cosi'; la tecnologia ha fatto passi da gigante, e' difficile capire la differenza e le sentenze del consiglio di stato sulle competenze sono sempre piu' confuse e in contraddittorio tra loro, lasciamo stare quelle del TAR... Ad esempio: un impianto di cui alla legge 46/90 (e successive) e' un'opera di edilizia civile o un'applicazione della fisica?
Comunque, anche se ora rosicherai perche' un architetto potrebbe portarti via il pane ;-) consolati con quante cose si possono fare con le "applicazioni della fisica" in quanto basate sulla utilizzazione dell'energia elettrica, ovvero della termologia, della termodinamica, della meccanica dei corpi e dei fluidi, della fisica delle onde, dell'elettromagnetismo...