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Le Ricerche
fine pagina I popoli del mare

I cosiddetti 'popoli del mare' tentarono di invadere a più riprese l'Egitto. Furono sempre respinti dai vari faraoni che si succedettero al potere, ma tra loro fu memorabile l'impresa di Ramesse III nell'anno 8 del suo regno che, per l'occasione, fece costruire delle apposite navi, alcune delle quali lunghe anche più di 60 metri. La battaglia navale si svolse a Pelusio, nel delta del Nilo, e venne descritta in maniera grandiosa dallo stesso Ramesse III sulle pareti del suo tempio di Medinet Habu. Le iscrizioni descrivono anche i nomi dei vari popoli uniti contro l'Egitto: Tursha (Etruschi?), Shardana (Sardi), Sakaleshu (Siculi), Peleset (Filistei, Palestinesi), Tjeker, Daunyu (Danai, Greci) e Akuasha (Achei). Le origini di queste popolazioni sono note. Essi provengono tutti dall'Asia minore e invasero l'Egitto durante la loro "migrazione" verso occidente alla ricerca di una nuova patria. L'Egitto, come detto, li respinse e perciò i popoli del mare si diressero verso altre mete. Gli Shardana, ad esempio, si stabilirono in Sardegna a partire dal 1550 a.C. circa come confermano alcuni scritti egizi, ittiti e greci. Sugli altri si hanno solo degli indizi come per i Sakaleshu che forse approdarono in Sicilia, o i Tursha che, forse, furono gli antenati degli Etruschi. Peleset, Tjeker e Akuasha ritornarono, probabilmente, ai loro luoghi di origine verso oriente.

statua di figura maschile in terracotta che decorava il tetto di un palazzo aristocratico nei pressi di Murlo (SI). Opera etrusca del 580  a.C. Museo Civico Archeologico di Bologna

Tursha
Proprio sui Tursha concentriamo l'attenzione: il nome (scritto "trsh") ha sicuramente qualche somiglianza con "Etruschi" e con "Tuscia", la regione abitata dagli Etruschi. Ma gli indizi più evidenti sono dati dai ritrovamenti archeologici come questa statuetta esposta al Museo Archeologico di Bologna che mette in rilievo una barba posticcia tipica dei faraoni. Inoltre in alcune tombe etrusche, vedi tomba delle olimpiadi e tomba della pesca e della caccia, si possono riscontrare notevoli somiglianze con tombe egizie precedenti, come se di esse fossero delle copie. Non dimentichiamo che sul lago Maggiore ai tempi della cultura di Golasecca, giunse una sfinge di fattura etrusca.
I Tursha, prima di giungere, nell'attuale Toscana, abitarono la Sardegna. Essi, infatti, chiamavano i loro re "Sardi". Si deve quindi supporre che Shardana e Tursha occuparono insieme la Sardegna per poi dividersi in seguito a un qualche evento?
Questi indizi non sono però delle prove definitive in quanto gli Etruschi potrebbero essere entrati in contatto indirettamente con la civiltà egizia. Infatti gli Etruschi, che erano ottimi navigatori e assidui frequentatori del mare Mediterraneo, possono avere avuto scambi commerciali con i Fenici, anch'essi grandi navigatori, che sicuramente ebbero maggiori incontri con il mondo egizio. A parte il periodo dei cosiddetti "popoli del mare", in Egitto non si ebbero più tracce di queste popolazioni che in Egitto non fecero più ritorno. Sono quindi da escludere rapporti pacifici tra l'Egitto e le varie popolazioni sopra elencate. Le evidenti somiglianze tra l'arte etrusca e quella egizia può dunque essere nata di riflesso, tramite i Fenici, che contribuirono a diffonderla tra gli Etruschi.
E comunque non è ancora provato che i Tursha fossero i predecessori degli Etruschi. Questa ipotesi si basa esclusivamente sull'assonanza tra i nomi che nel corso della storia, spesso, non porta ad una parentela.
E' certo che le similitudini nell'affrescare le tombe sono talmente evidenti che lasciano più di un dubbio: in questo caso, in effetti, sembra che gli artisti etruschi abbiano visto di persona le tombe egizie per farne delle copie così precise!

Shardana
Anche per gli Shardana vale lo stesso discorso fatto per i Tursha. Quì, però, si conoscono maggiori particolari. Gli Shardana erano gli Eraclidi dei Greci che ne parlano come i colonizzatori della Sardegna sotto la guida di Iolao. Anche gli Egizi ne parlano nei loro scritti (le lettere di El Amarna, il papiro Harris, il poema di Pentaur, ecc.): "Shardana del mare, vengono dal mare dall'Isola del Gran cerchio, dalle isole dell'Occidente" poi "dall'isola Basileia, alta e scoscesa, con rocce bianche nere e rosse" e infine "I popoli del mare, i capi dei paesi stranieri, delle isole dell'Occidente, delle isole del Gran Cerchio". Il Gran Cerchio è forse il Mediterraneo? Sicuramente gli Egizi conoscevano le isole verso oriente in seguito ai numerosi rapporti commerciali avuti con le popolazioni dell'Asia minore durante la loro storia. Verso occidente non rimangono che la Sicilia, la Sardegna e la Corsica. La descrizione delle coste porta certamente a pensare alla Sardegna.
Gli antichi Egizi riportano inoltre un'accurata descrizione di questi uomini. Di loro scrivono che usano lunghe spade, lance, pugnali e, soprattutto, lo scudo tondi; sono vestiti con un gonnellino corto, una casacca ricoperta di borchie di metallo e un elmo tondo provvisto di corna e portano baffi e basette ricciuti. Il particolare dello scudo tondo è molto rilevante in quanto, a quell'epoca, nessuno lo utilizzava.
Gli Shardana entrarono in Egitto in veste di mercenari già sotto il regno di Amenofi III. Soldati di professione, gli Shardana combattono sia con gli Egizi (contro Libici) e sia contro (battaglia con gli Ittiti). Sotto il regno di Ramesse III alcuni di loro divennero addirittura guardie scelte del faraone. Intorno all'800 a.C., sotto il regno di Sheshonq III, viene attestata una comunità di mercenari Shardana a nord di Afroditopoli.

BIBLIOGRAFIA
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