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Sulla questione dellemersione del lavoro nero il Governo ha
perso la sua solita univocità. Nei giorni scorsi un preoccupato
Roberto Maroni, ministro del Welfare, è entrato in polemica
con il ministro dellEconomia, Giulio Tremonti sostenendo che
«finora le misure sull'emersione basate su vantaggi fiscali
non hanno dato risultati». Tremonti, invece, in sintonia con
il premier Berlusconi, anche in questo caso aveva sfoggiato la notoria
spavalderia: «Lemersione è ancora in corso, sta
avvenendo ed è straordinaria».
I sindacati invece, rispondono compatti e giudicano
fallimentare la legge del Governo per lemersione. Sono le
stesse cifre date dallesecutivo a confermarlo: in 8 mesi sono
emersi 400 lavoratori per 150 imprese. «Una cifra assolutamente
ridicola rispetto allentità del fenomeno, una legge
che non ha funzionato» il commento di Guglielmo Epifani, vicesegretario
della Cgil. Il sindacalista ha unaltra ricetta per far emergere
il lavoro nero: «Bisogna recuperare la vecchia impostazione
dei contratti di riallineamento e trovare tra sindacato, confindustria,
imprese, autonomie locali e Governo, linee guida ad hoc per affrontare
questo problema».
Dello stesso parere anche Raffaele Bonanni,
responsabile del mercato del lavoro della Cisl, che critica fortemente
limpostazione del provvedimento del Governo: «Non ritengo
positivo premiare chi trasgredisce. Bisogna premiare chi tiene buoni
comportamenti e bastonare ed isolare i cattivi comportamenti. Deve
essere chi ha un buon comportamento che deve avere una detrazione
fiscale e contributiva». Per il sindacalista della Cisl, inoltre,
la divergenza di opinioni tra il ministro Maroni e Tremonti sono
la conferma di un «clamoroso plof» che si è cercato
di nascondere senza successo. Anche per Bonanni per porre rimedio
a tale situazione cè bisogno di ritrovare una collaborazione
forte tra tutti i soggetti interessati.
Sulla medesima linea il leader della Cgil Sergio
Cofferati per il quale: « Il provvedimento del Governo in
merito al sommerso è un fallimento. Lo confermano i dati,
e la decisione presa in tutta fretta di prolungare i provvedimenti
in attesa che qualcosa succeda». Una politica che Cofferati
ritiene doppiamente negativa: «I provvedimenti del Governo
non sono solo inefficaci, ma sostitutivi di politiche faticosamente
definite nella legislatura precedente. Politiche che avevano cominciato
a produrre effetti interessanti soprattutto nel Mezzogiorno».
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