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tratto da L'Unità del 21.05.02


 

 

 








 
Lavoro nero, i sindacati unanimi:
«Una legge fallimentare»

 

 

 


Sulla questione dell’emersione del lavoro nero il Governo ha perso la sua solita univocità. Nei giorni scorsi un preoccupato Roberto Maroni, ministro del Welfare, è entrato in polemica con il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti sostenendo che «finora le misure sull'emersione basate su vantaggi fiscali non hanno dato risultati». Tremonti, invece, in sintonia con il premier Berlusconi, anche in questo caso aveva sfoggiato la notoria spavalderia: «L’emersione è ancora in corso, sta avvenendo ed è straordinaria».

I sindacati invece, rispondono compatti e giudicano fallimentare la legge del Governo per l’emersione. Sono le stesse cifre date dall’esecutivo a confermarlo: in 8 mesi sono emersi 400 lavoratori per 150 imprese. «Una cifra assolutamente ridicola rispetto all’entità del fenomeno, una legge che non ha funzionato» il commento di Guglielmo Epifani, vicesegretario della Cgil. Il sindacalista ha un’altra ricetta per far emergere il lavoro nero: «Bisogna recuperare la vecchia impostazione dei contratti di riallineamento e trovare tra sindacato, confindustria, imprese, autonomie locali e Governo, linee guida ad hoc per affrontare questo problema».

Dello stesso parere anche Raffaele Bonanni, responsabile del mercato del lavoro della Cisl, che critica fortemente l’impostazione del provvedimento del Governo: «Non ritengo positivo premiare chi trasgredisce. Bisogna premiare chi tiene buoni comportamenti e bastonare ed isolare i cattivi comportamenti. Deve essere chi ha un buon comportamento che deve avere una detrazione fiscale e contributiva». Per il sindacalista della Cisl, inoltre, la divergenza di opinioni tra il ministro Maroni e Tremonti sono la conferma di un «clamoroso plof» che si è cercato di nascondere senza successo. Anche per Bonanni per porre rimedio a tale situazione c’è bisogno di ritrovare una collaborazione forte tra tutti i soggetti interessati.

Sulla medesima linea il leader della Cgil Sergio Cofferati per il quale: « Il provvedimento del Governo in merito al sommerso è un fallimento. Lo confermano i dati, e la decisione presa in tutta fretta di prolungare i provvedimenti in attesa che qualcosa succeda». Una politica che Cofferati ritiene doppiamente negativa: «I provvedimenti del Governo non sono solo inefficaci, ma sostitutivi di politiche faticosamente definite nella legislatura precedente. Politiche che avevano cominciato a produrre effetti interessanti soprattutto nel Mezzogiorno».


  tratto da L'Unità del 21.05.02

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