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tratto da L'Unità del 21.05.02


 

 

 








 
L'Istat smentisce il Governo:
l'articolo 18 non frena l'occupazione

 

 

 


L’articolo 18 condiziona lo sviluppo delle imprese? Non è vero, dice l’Istat nel suo rapporto annuale presentato martedì mattina a Roma. Lo si evince dalla dinamica occupazionale delle imprese con 15 o più dipendenti (alle quali si applica l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori) e quelle con meno di 15 lavoratori (che sono esentate dalla norma): la quota di imprese che aumentano l’occupazione nel 2001, si legge a pagina 75 della relazione, oscilla tra il 37 e il 40 per cento del totale in quelle con meno di 15 dipendenti e tra il 37 e il 42 per cento in quelle da 15 a 19 dipendenti. Insomma, la tesi governativa della modernizzazione e della flessibilità come condizione delle sviluppo delle aziende italiane, che sarebbero compresso e limitato dall’articolo 18, si rivela dunque una sonora bugia alla prova dei dati scientifici. Per dirla con il linguaggio del rapporto: «…Non sembrano emergere discontinuità rilevanti nella propensione mediamente rilevata all’incremento dell’occupazione dipendente. Ciò vale anche con riferimento specifico alla soglia dei 15 dipendenti, che non sembra rappresentare - sulla base della dinamica occupazionale - un punto di discontinuità chiaramente riscontrabile».
Il rapporto è una fotografia puntigliosa dello stato della società italiana nel 2001, con particolare riferimento agli indicatori economici, occupazionali, dell’offerta di servizi pubblici ai cittadini e ai comportamenti dei consumatori.
Per quanto riguarda il lavoro, l’Istat stima che tra il 1996 e il 2000 l’occupazione atipica sia cresciuta del 40 per cento nell’industria e nei servizi, contro solo l’1 per cento di quella standard. Allo stesso tempo stima che l’occupazione sommersa costituisca circa un quarto del totale in molte regioni meridionali (27,8 per cento in Calabria, 25,9 in Campania, 24,1 in Sicilia): cifre impressionanti se confrontate con i fallimentari risultati dei provvedimenti di emersione del sommerso voluti dal governo Berlusconi e che hanno portato alla regolarizzazione di appena 450 dipendenti in 150 aziende.

  tratto da L'Unità del 21.05.02

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