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LA RICERCA BIOLOGICA
DEL 3° MILLENNIO Durante il nostro viaggio in
Russia, abbiamo incontrato nuovamente, e con estremo piacere, il prof. Voeikov, che ci ha
concesso una breve, ma estremamente interessante intervista come aggiornamento alla sua
straordinaria teoria.
D. Da quanto tempo si occupa dello studio sul sangue?
R. Ci occupiamo dello studio sul sangue da 4-5 anni in un modo completamente diverso da
come viene trattato dagli ematologi, biochimici, citologi e medici. Questo nostro punto di
vista quasi nessuno lo conosce.
D. Lei afferma che il sangue è luce. Può spiegarci meglio tale concetto?
R. Nella fisica è apparsa da poco la teoria della luce fredda. In un recente lavoro,
pubblicato su "Nature", si afferma che alcuni sistemi fisici sono capaci di
accumulare la luce e di conservarla. Un sistema di questo tipo è sicuramente il laser. Ma
il laser conserva la luce per un periodo di tempo molto limitato. Esistono invece dei
sistemi che la possono conservare per lungo tempo. Il sangue è un sistema che non solo
può conservare la luce esterna ma può anche produrla. E' vero anche che , in alcuni casi
patologici, la può perdere e questo credo che sia una conoscenza molto importante.
D. Professore, si può associare il concetto di produzione di luce nel sangue con il
fenomeno della fusione nucleare a freddo?
R. Credo che in teoria lo si possa fare anche perché ci sono molti dati a testimonianza
del fatto che negli esseri viventi avvenga la trasmutazione degli elementi.
D. Quando viene a mancare la luce nel sangue, in pratica l'essere vivente si ammala?
R. Si.
D. Allora si potrebbe curare l'essere ridando luce al sangue?
R. Sicuramente. Esistono già delle metodologie di tal genere e per certi versi sono molto
antiche. Ad esempio la sole-terapia è una metodologia antichissima. Oggi possiamo usare
la tecnica laser, inserendo il raggio in una vena per 5 - 10 minuti. I risultati sono
molto positivi ma non posso dire che siano una panacea. I nostri studi hanno evidenziato
che ci sono persone che reagiscono assai rapidamente alla terapia, mentre altre non
reagiscono. Ci vuole pertanto uno studio specifico per la singola persona poiché ogni
uomo è diverso dall'altro.
D. Professore è possibile eliminare i numerosi rischi derivanti dalle trasfusioni di
sangue?
R. Si possono, secondo me, trovare delle metodologie per ridare energia ed equilibrare
così il sangue per poi passare alla fase di trasfusione. Nessuno però ha mai fatto
esperienze del genere, nemmeno noi a Mosca. E' un nuovo approccio di ricerca. Solo noi
ricercatori russi la pensiamo così. Sicuramente sarà la ricerca biologica del 3°
millennio.
Il professore ora ci informa di un modo avanzato e dinamico per la misura della
sedimentazione degli eritociti nel sangue. Anche se il metodo è conosciuto da oltre 100
anni, gli scienziati sovietici sono riusciti a migliorarlo in quanto possono conoscere
come avviene l'intero processo. Il prof. Voeikov ha scoperto che il processo di
sedimentazione cambia velocità a seconda che l'individuo sia sano o malato. Dallo studio
complessivo si può dedurre una considerevole mole di informazioni: che tipo di malattia
può avere l'essere, come avviene la sua guarigione e tante, tante altre cose di notevole
importanza. Perciò il gruppo di lavoro ha costruito un macchinario adeguato, premiato
recentemente a Ginevra, che potrebbe dare effettivamente un contributo notevole nello
studio delle varie malattie.
Altri articoli del dossier:
DOSSIER RUSSIA: Introduzione di Giorgio
Bongiovanni
Russia addio di Mara Testasecca
La vita nel cosmo, il fulcro della scienza futura di Costantino Paglialunga
MIR: una
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Bongiovanni
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