Nonobepi, su gentile concessione dell'autore, amico Osvaldo Noro; rende omaggio al poeta-scrittore, cultore del nostro dialetto, al solo scopo di divulgare quanto fatto e senza nessun scopo di lucro. Tutto Osvaldo Noro su: "Il sitino di nonobepi". Da: "Le bèle storie de na òlta" di Osvaldo Noro Al lac de Santa Cróse - Il Iago di Santa Croce La terra d'Alpago, fra Ie sue tante bellezze, annovera un magnifico Iago di sbarramento: il lago di Santa Croce. Nelle sue acque Iimpide si rispecchiano la macchia nera del bosco del Cansiglio, il verde smagliante delle vallate e I'azzurro terso del cielo. Anche il Iago, naturalmente, ha le sue belle leggende che intendono, in qualche modo, giustificare Ia sua origine e formazione. Ecco la prima. Una volta il fiume Piave scorreva nel fondovalle della conca alpagota, qiusto ai piedi del Col Visentin; imboccava la stretta gola del Fadalto e, attraverso la piana di Conegliano e di Treviso, giungeva al mare. Su di una collina, nei pressi di Vittorio Veneto sorgeva, e c'è ancor oggi, una chiesetta votiva dedicata a S. Augusta. Il Piave, nel suo corso, lambiva con le acque il piede di quel colle. Quando il fiume era in piena, la furia delle acque rompeva Ia roccia, scavaca caverne, portava via la terra alla collina... ln tanto incessante lavorio il fiume, quasi orgoglioso di poter dimostrare a tutti la sua forza, con fare arrogante, rivolto al santuario bofonchiava:
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