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LA 2° GUERRA MONDIALE
INDICE
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LE CAUSE DELLA SECONDA GUERRA MONDIALE

La Seconda Guerra Mondiale venne scatenata da Hitler, il quale, dopo aver attuato il riarmo della Germania, con un potentissimo arsenale bellico, procedette alla conquista dello "spazio vitale".

Le potenze occidentali si trovarono impreparate, anche perchè molti pensavano che la crescita della Germania rappresentasse una difesa contro il Bolscevismo russo.
Francia e Gran Bretagna si limitarono perciò ad avanzare solo proteste formali alla Società delle Nazioni, la cui autorità era debolissima.
Le mire hitleriane riguardarono innanzitutto i territori di lingua tedesca, nell'intento di dare vita alla "Grande Germania", un'unica Nazione per tutti i popoli di razza ariana.
Nel 1938 l'esercito tedesco entrò in Austria, attuando in pochi giorni l'Anschluss (annessione) del territorio austriaco e insediandovi un Governo guidato dai Nazisti locali.
Poi fu la volta della Cecoslovacchia: con il pretesto che vi era una minoranza di lingua tedesca nella regione dei monti Sudeti, Hitler avanzò pretese sulla regione.
Francia e Gran Bretagna cominciarono a preoccuparsi seriamente:fu chiesta la convocazione della Conferenza di Monaco fra i Capi di Governo francese, inglese, tedesco e italiano.
La conferenza si concluse con una mediazione, che in pratica lasciava a Hitler la possibilità di estendere la propria influenza nell'Est europeo.
L'URSS, esclusa dalla Conferenza di Monaco, si convinse che le quattro Nazioni avessero raggiunto degli accordi in funzione anti-sovietica; decise perciò di stipulare con la Germania un patto di non aggressione, firmato dai rispettivi Ministri degli Esteri Ribbentrop e Molotov, il quale prevedeva un protocollo segreto di spartizione della Polonia.

Il territorio polacco venne invaso dall'esercito tedesco nel settembre 1939.

Questa volta Francia e Gran Bretagna si dimostrarono risolute a contrastare l'espanzione tedesca e dichiararono guerra alla Germania.
Ebbe così inizio la Seconda Guerra Mondiale, che coinvolse, ancora una volta, i Paesi di tutto il mondo nel più terrificante conflitto che l'umanità avesse mai conosciuto, data la potenza distruttiva raggiunta dalle armi moderne.
 
 
 
 
 
 

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LA SECONDA GUERRA MONDIALE


La poderosa macchina da guerra tedesca avanzò subito in modo impressionante, portando a termine, in pochi mesi, l'occupazione di gran parte dell'Europa centrale, orientale e settentrionale.

Conquistata la Polonia occidentale, Varsavia e Danzica, l'esercito tedesco attaccò la Danimarca e la Norvegia, dove vennero insediati governi fedeli a Hitler.
Da parte sua, l'Unione Sovietica si sentì in diritto, in base agli accordi, di occupare la Polonia orientale, i Paesi del Baltico e la Finlandia.

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LA DISFATTA FRANCESE
Hitler procedette poi all'invasione della Francia che aveva costruito la linea Maginot, passando attraverso il Belgio, che era neutrale: in un mese l'esercito tedesco raggiungeva Parigi.

La Francia rimase divisa in due:
 


Il Governo e i capi dell'esercito francese, tra cui il generale De Gaulle, si rifugiarono nei possedimenti del Nord Africa, organizzando da là la Resistenza contro l'occupazione nazista.

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LA BATTAGLIA D'INGHILTERRA
Hitler si volse quindi contro la Gran Bretagna, rimasta l'unica Nazione in grado di fronteggiarne l'avanzata; nel 1940 era stato eletto come primo ministro Winston Churchill.

L'aviazione tedesca attuò un massiccio piano di bombardamenti a tappeto delle grandi aree urbane e industriali inglesi.
Nonostante le perdite e le distruzioni, la Gran Bretagna riuscì a resistere, anche grazie all'aviazione e all'uso dei radar.
 
 

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L'INTERVENTO ITALIANO
Era entrata in guerra accanto alla Germania, anche l'Italia, convinta dell'imminente vittoria dei Tedeschi.

L'intervento dell'esercito italiano si risolse in una serie di drammatiche sconfitte (Africa orientale, Grecia), che posero la nostra Nazione in condizioni di completa subordinazione alla Germania, generando dissenzi all'interno dello stesso Governo fascista.
 

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L' OPERAZIONE "BARBAROSSA"
Nel 1941 Hitler si volse contro l'URSS, invadendola con un imponente esercito appoggiato da 5 mila carri armati e 3 mila aerei (operazione "Barbarossa"), cui si aggiunse anche un'armata italiana, rafforzata nel 1942 dall'Armir.

Le truppe tedesche giunsero fino a pochi chilometri da Mosca, ma l'arrivo del rigido inverno russo e la resistenza della popolazione misero in difficoltà i Tedeschi. Dopo lunghi combattimenti, nel gennaio 1943, i Tedeschi furono costretti a ritirarsi: fu la prima di una lunga serie di sconfitte, che porteranno alla disfatta del Terzo Reich.
Nel 1941 era entrato in guerra anche il Giappone, alleato della Germania, il quale avanzò minacciosamente in Indocina e in Indonesia.

Nel dicembre '41 aerei nipponici attaccarono la base americana di Pearl Harbor.

A questo punto gli Stati Uniti decisero di intervenire direttamente nel conflitto.
Nella primavera del 1942 le potenze del patto tripartito avevano raggiunto la massima espansione.
Il fallimento dell'operazione "Barbarossa" e l'intervento americano mutarono però le sorti della guerra.
Dalla primavera del 1943 le forze tedesche, italiane e giapponesi furono costrette a subire la controffensiva delle potenze democratiche e dell'Unione Sovietica (gli Alleati), su tutti i fronti, a partire da quello nordafricano.
 

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LA RESISTENZA AL NAZIFASCISMO
Nel 1943 l'Europa si trovava quasi interamente sotto l'occupazione nazista.

Le forze di occupazione erano appoggiate dalle unità antiguerriglia e dalla polizia segreta, la Gestapo; ovunque i Nazisti imponevano un regime di terrore, ricorrendo a torture, fucilazioni di massa e massacri indiscriminati tra la popolazione civile.
Uno degli obiettivi di Hitler era lo sfruttamento economico delle zone occupate; le industrie locali venivano poste sotto il controllo tedesco; in alcuni casi i macchinari vennero trasferiti in Germania. La stessa sorte toccò a molti lavoratori, deportati per essere impegnati negli stabilimenti tedeschi.

MIlioni di persone, prigionieri, partigiani, zingari ma soprattutto Ebrei finirono nei campi di concentramento (lager), costretti o ai lavori forzati, o addirittura usati come cavie umane per folli esperimenti, o uccisi: 6 milioni di persone vennero deportate nei lager sorti in tutta Europa (Auschwitz, Birkenau, Dachau, ...).

In questo modo Hitler attuò la programmata eliminazione di massa degli Ebrei ("soluzione finale"), i cui orrori vennero svelati alla fine della guerra.
Presto si formarono, nei Paesi occupati, organizzazioni clandestine armate, meglio conosciute come gruppi partigiani, che attuavano azioni di guerriglia contro l'esercito nazista. Molti gruppi partigiani nascevano dalle organizzazioni comuniste clandestine: altri erano ex militari dell'esercito; in genere erano in contatto con gli Alleati anglo-americani, da cui ricevevano rifornimenti.

L'estate del 1944 fu decisiva per la sorte della guerra. Il Terzo Reich teneva ancora sotto controllo l'Europa del Nord-Ovest.

Il comando anglo-americano decise lo sbarco in Normandia (6 giugno, D-day), con un impressionante dispiegamento di forze.

La battaglia decisiva costò numerose vite umane da entrambe le parti; alla fine si risolse in favore degli Alleati che, nell'arco di tre mesi, completarono l'accerchiamento della Germania, mentre nell'Europa orientale l'Armata Rossa attuava una decisiva controffensiva, entrando in territorio tedesco, e i cittadini di Parigi insorgevano contro l'occupazione nazista.

Nei primi mesi del 1945 il Terzo Reich venne annientato.
A febbraio i Capi di Stato delle forze alleate  si riunirono a Yalta per decidere il futuro aspetto del mondo.

Alla fine di aprile le forze anglo-americane e quelle sovietiche sferrarono unite l'attacco a Berlino, dove entrarono il 2 maggio. Del Führer non si trovò traccia; si era probabilmente suicidato nel bunker dove si era asserragliato.

Finita la guerra in Europa, si continuava a combattere nell'Oceano Pacifico, dove il Giappone non intendeva arrendersi, nonostante la sua flotta fosse stata già distrutta nella battaglia delle Filippine del 1944 e l'aviazione fosse fortemente ridotta.
Per piegare il Giappone, gli Stati Uniti pensarono di impiegare la bomba atomica che era stata appena messa a punto.

Il micidiale strumento di distruzione fu sganciato il 6 e il 9 agosto sulle città di Hiroshima e Nagasaki. I due centri abitati furono inceneriti in pochi secondi; centinaia di migliaia furono i morti e un numero incalcolabile le vittime delle radiazioni liberate dal fungo atomico.

Il Giappone firmava la resa incondizionata, che poneva fine al devastante conflitto.

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LA GUERRA IN ITALIA
Per l'Italia, la guerra rappresentò un susseguirsi di disillusioni, amarezze e miseria; agli insuccessi militari si erano aggiunte le distruzioni dei bombardamenti.

Il regime fascista perdeva così consensi, mentre le opposizioni si organizzavano; nella primavera del 1943, il malcontento della popolazione si manifestò in scioperi e manifestazioni.
 

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DALLA RESISTENZA ALLA LIBERAZIONE
Il 9 luglio 1943 gli Anglo-Americani sbarcavano in Sicilia, proseguendo la risalita verso Nord.

Alcuni esponenti del Partito Fascista, in accordo con il re Vittorio Emanuele III, si convinsero che bisognava portare l'Italia fuori dal conflitto.
Il 25 luglio, in una riunione drammatica del Gran Consiglio, invitarono Mussolini a dimettersi.
Il giorno dopo il Duce venne arrestato e il re nominò Capo del Governo il maresciallo Badoglio.
L'8 settembre venne resa nota la firma (3 settembre) dell'armistizio con gli Alleati.
L'esercito tedesco, diventato da un giorno il nemico, iniziò l'occupazione dell'Italia, scatenando la ferocia nazista in rappresaglie che coinvolsero anche la popolazione civile, come alle Fosse Ardeatine di Roma e a Marzabotto.
Mentre gli Alleati anglo-americani risalivano la penisola, formazioni di partigiani organizzavano la Resistenza armata contro i Tedeschi.

Questi, però, riuscivano a liberare Mussolini, il quale formava la Repubblica Sociale Italiana, con sede nella città di Salò sul Lago di Garda.

Si scatenò allora una guerra civile tra partigiani e fascisti della Repubblica di Salò, i cosiddetti "repubblichini". La RSI si rivelò uno strumento nelle mani dei Tedeschi, i quali continuarono a sfruttare fabbriche e lavoratori del Nord dell'Italia.
La Resistenza armata contro l'invasione tedesca faceva prendere coscienza dei valori democratici.
Il 9 settembre del 1943 venne costituito il CLN (Comitato di Liberazione Nazionale), nel quale confluirono tutte le formazioni antifasciste.
Si organizzava la mobilitazione popolare e si ricostituirono i partiti, che avrebbero formato la Repubblica.

Venne proclamata l'insurrezione e il 25 aprile 1945 i partigiani entravano a Milano scacciandone i Tedeschi. Il CLN sceglieva questo giorno come la data ufficiale della Liberazione.

Mussolini, arrestato mentre tentava di fuggire, venne fucilato il 28 aprile.
Furono organizzati processi contro i criminali di guerra, responsabili di stragi e persecuzioni razziali; il più importante fu quello di Norimberga, che si concluse con la condanna a morte di alti ufficiali nazisti per crimini contro l'umanità.
 

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I TRATTATI DI PACE
Gli Stati vincitori ridisegnarono la carta del mondo.

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