La fondazione della chiesa risale ad epoca normanna, ma solo nel 1197, alla presenza dell'imperatore Enrico VI di Svevia(padre di Federico II che a Messina soggiornò e fu sepolto) la chiesa venne dedicata alla Vergine Maria. Dell'antica costruzione normanna oggi non rimane altro che l'impianto generale e l'insieme dell'aspetto esterno che l'architetto Valenti dopo il sisma del 1908 volle conferire sulla scorta della documentazione antica. Il Duomo dal XIV sec. subì molteplici  trasformazioni. Ad opera del vescovo Guidotto De Tabiatis, la cui tomba, scolpita da Goro di Gregorio nel 1333, si ammira all'interno del transetto si promosse la costruzione di un corpo aggiunto, lungo il

lato sud esterno del Duomo, dalle decorazioni a fasce bianco nere e con belle finestre bifore. Pure al XIV secolo risalgono la fonte battesimale del fiorentino Gaddo Gaddi e i mosaici dei catini delle absidi: il centrale con un Cristo Pantocrator, quello a sud con San Giovanni tra San Nicola e San Basilio e quello a nord con la Vergine e il Bambinotra Arcangeli, Santa Lucia e Sant'Agata. Dello stesso periodosono i tre portali di facciata del Duomo con la grande decorazione a fasce policrome e pezzi scultorei, quasi totalmente

ricomposta dopo i bombardamenti del 1943. Il portale centrale è di Baboccio da Piperno e mostra figure di re e di Santi;puttini intenti ad una vendemmia dal significato mistico; simboli degli Evangelisti e araldici . Il timpano triangolare con Dio Padre sulla cuspide e il tondo con Cristo che incorona la Vergine furono aggiunti nel 1468 da Pietro di Bonate; la statua di Maria con il Bambino nella lunetta del portale, è del 1534: opera di Giovambattista Mazzeo. Il XVI sec. vide radicali interventi anche all'interno dell'edificio. Il Montorsoli progettò un pavimento ad intarsi(oggi coperto dall'attuale) e la sistemazione lungo le pareti delle navate laterali, dell'Apostolato. Il carrarese

Andrea Calamech scolpì il pulpito marmoreo, Jacopo Lo Duca la cappella del Sacramentonell'abside settentrionale.  A fine seicento risale il baldacchino in legno e rame e il sottostante altare maggiore in marmi mischi, macchina scenografica destinata a mettere in risalto il quadro della Madonna della Lettera(protettrice di Messina). L'altare su progetto di Simone Gullì, fu iniziato nel 1628 e terminato a fine

settecento, con il

concorso di molti artisti tra cui i grandi orafi Juvarra, autori dell'altro altare, in argento e oro, incassato in quello moderno al centro del transetto, con la raffigurazione della consegna della lettera agli ambasciatori di Messina da parte della Vergine. Nel 1930 fu posto nel Duomo quello che è il più grande organo a canne d'Italia ed il terzo in Europa.


IL Campanile.

All'inizio del XVI secolo, Martino MOntanini progettò quello che con 90 mt. di altezza, era il campanile più alto di Sicilia. Colpito da un fulmine nel 1588, fu rifatto da Andrea Calamech intorno al 1575. Alla base del campanile si trovavano gli archivi della città dei quali gli spagnoli s'impossessarono nel 1678, trasportandoli a Siviglia dove sono tuttora. Il vecchio campanile, danneggiato dal sisma del 1783, fu poco dopo demolito. L'attuale progettato dal Valenti, imita le forme del più antico. Fu costruito dopo il 1908 e nel 1933, accolse il più grande orologio animato del mondo, opera della ditta Fratelli Ungerer di Strasburgo.