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UOMO Sapiens
Parlando del cervello dell'uomo si è soliti ricorrere a termini scientifici come
neuroni, sinapsi, dendriti, assoni, o associare alcuni processi nervosi a
moderne teorie dell'informazione.
Tuttavia, la fuzione del cervello non è stata sempre chiara: per esempio,
dall'esame strutturale del corpo umano si deduce che le ossa sono delle leve e i
muscoli sono i motori della macchina corporea mentre il cuore, attivamente
pulsante, era considerato una degna sede della vita. Il cervello invece, quasi
privo di sangue, veniva considerato un organo quasi inutile dagli antichi egizi,
e quando questi imbalsamavano i cadaveri non esitavano a buttarlo via.
Ancora oggi sentiamo che c'è qualcosa di difficile da mettere in luce, ma ci
sembra quasi impossibile formulare le domande in modo chiaro ed esatto. La prima
domanda che ci si dovrebbe porre é: Può il cervello comprendere sè stesso? E
noto che il cervello umano è la più complessa struttura nella quale ci si sia
mai imbattuti, ed è possibile, a tutt'oggi, disporre solo di un diagramma di
cablaggio molto approssimativo di un cervello umano in funzione (aprendo
chirurgicamente la scatola cranica, se ne altera immediatamente il funzionamento
normale). Si rilevano infatti, all'interno di esso, masse di neuroni racchiusi
da una specie di feltro costituito dai loro stessi prolungamenti filamentosi e
nel quale è quasi impossibile districarsi.
Si presume che alcuni milioni di neuroni costituiscano gli ingressi delle
informazioni sensoriali, e circa altrettanti costituiscono le uscite per il
controllo muscolare e corporeo, e il restante 99,98% rappresenta la grande rete
di "interneuroni" nella quale avviene l'elaborazione vera e propria degli
impulsi nervosi. Poichè questi problemi centrali sono tali da eludere ogni
sforzo, si possono affrontare solo problemi locali, sperando che
nell'affrontarli ci accada di imbatterci nel giusto approccio ai problemi
globali.
Il numero di neuroni del cervello umano è probabilmente 10^11 (cento miliardi):
il numero delle sinapsi, o contatti tra i neuroni, è 10^15. In media ogni
neurone riceve, in ingresso, informazioni da migliaia (10^3) di neuroni e le
ritrasmette, con una specie di cataclisma sinaptico, ad altre migliaia di
neuroni della grande rete di interneuroni. Si può affermare che in media ogni
neurone dei cento miliardi disponibili possiede 10^3 (e forse alcuni 10^4)
contatti sinaptici con altrettanti neuroni diversi.
Il numero delle combinazioni è quindi (10^11)^(10^3)=10^33 (limite inferiore) o
(10^11)^(10^4)=10^44 (limite superiore), cioè ogni impulso nervoso ha da 10^33 a
10^44 strade possibili! Per rendersi conto della spaventosa enormità di questo
numero basti pensare che il numero calcolato di atomi della Via Lattea è
valutato 10^66: un matematico ha già capito, a questo punto, in che misura il
cervello dell'uomo può comprendere l'Universo e quali limiti esistono alla
suddetta percezione e comprensione, (si tratta di 6...7 decadi di grandezze
fisiche attorno al sistema MKSA, cioè la percezione umana é compresa tra la
frazione di millimetro e la decina di chilometri) ed ha già trovato la risposta
alla domanda dell'autocomprensione: per comprendere appieno un cervello umano è
necessario un cervello molto più grande!
Perciò la descrizione dei processi di "pensiero" seguente consegue da quanto
detto, nei limiti grossolani di una normale comprensibilità umana.
Vi sono, nel cervello dell'uomo, tre strati principali di tessuto cerebrale. Le
informazioni elaborate sono di tipo analogico e possono provenire dai sensi
(stimoli sensoriali) o dalla memoria (andando verso l'esterno: pulsione,
pensiero cosciente, strategia di sopravvivenza nell'ecosistema). L'unità di
elaborazione più interna e più inaccessibile (il cosidetto inconscio) contiene
un programma in gran parte fisso ed inalterabile, ereditato dall'individuo alla
nascita, come le informazioni per l'accrescimento corporeo e la pulsione di
vita. Le unità di elaborazioni più esterne sono invece, come vedremo, in parte
autoprogrammabili. Si noti che, mentre l'accresimento corporeo avviene mediante
un aumento del numero di cellule costituenti, il numero di cellule costituenti
il cervello è fisso (cento miliardi di neuroni) e l'accrescimento avviene
mediante un aumento di volume delle stesse. Le strutture del cervello sono
perciò fisse a qualunque età ed è il software contenuto in esse che rende un
uomo diverso da un altro.
Ogni strato del cervello ha determinate caratteristiche: il più superficiale
tiene conto degli stimoli sensoriali e provvede alla immediata soddisfazione dei
bisogni corporei e comanda, come vedremo, le azioni richieste dalla realtà
oggettiva.
Vi sono, in questo strato superficiale, diverse organizzazioni di memoria: la
memoria a breve termine e relative unità di elaborazione (memoria buffer, quella
che consente di leggere e dare un significato al presente insieme di parole:
vengono "scritte" nel buffer delle frasi di senso compiuto, e quindi
interpretate. La nuova frase da interpretare cancella la precedente dal buffer e
la spinge in giù nello stack), la memoria a medio termine (che ci consente di
ricordare l'appuntamento tra due settimane e regolarci di conseguenza), e lo
stack, memoria a lungo termine, l'"anticamera" al secondo strato. Naturalmente
non esistono nette separazioni tra gli strati, bensì un continuum funzionale dei
processi che stiamo descrivendo.
Tutte le informazioni sensoriali vengono analizzate ed archiviate in uno stack
(catasta) di "memoria a scorrimento" a struttura LIFO (Last In First Out) capace
di ricordare uno o più anni. Ogni nuova informazione viene memorizzata nello
stack assieme ad un giudizio di valore generato, come vedremo, dagli strati
interni, e queste nuove informazioni tendono a coprire le vecchie e a spingerle
più in profondità nella catasta della memoria e quindiù del passato: è perciò
più facile estrarre dalla catasta le informazioni recenti rispetto alle più
vecchie, essendo le prime ancora in superficie e perciò più nitide ed
accessibili e le altre più lontane, più sbiadite e con giudizio di valore
alterato. Infatti, man mano che le informazioni vanno in profondità nello stack,
il giudizio di valore ad esse associato diminuisce, a meno che non avvengano
ripetizioni atte a rinforzarne il giudizio di valore. Quando la catasta è piena
di informazioni - e questo a partire da una certa età è un processo continuo
poichè vi sono sempre nuove informazioni che spingono le vecchie più in fondo
nella catasta - viene fatta una analisi delle informazioni più profonde: se
queste sono accompagnate da un elevato giudizio di valore e se vi è una sequenza
di ripetizione degli eventi tale da rinforzarlo, allora queste informazioni
vengono compattate, cioè "idealizzate" ed archiviate nello strato di memoria a
profondità media a determinare, assieme a quelle già presenti nello strato
medio, i parametri per i successivi giudizi di valore. Siamo in presenza del
processo di sensibilizzazione.
Se invece l'informazione analizzata non ha un giudizio di valore elevato e
nonostante le ripetizioni degli eventi non tende ad aumentarlo, allora siamo in
presenza del processo di assuefazione (nessuno ha bisogno di ricordare per 15
ore al giorno di avere le scarpe ai piedi): le informazioni vengono allora
ugualmente compattate ed archiviate come "rumore" nel secondo strato.
Se infine l'analisi si riferisce ad informazioni il cui giudizio di valore non
supera la "soglia di sensibilità ", allora queste informazioni vengono perdute
dalla coscienza, cioè non vengono da essa sottoposte a giudizio di valore e si
trasferiscono direttamente negli strati più profondi e costituiscono anch'esse
"rumore". Da queste ultime considerazioni vengono le tecniche di persuasione
subliminale.
Lo strato intermedio di memoria costituisce l'esperienza, la cultura, la
coscienza, la personalità dell'individuo ed è sede del pensiero cosciente, che è
l'espressione dell'elaborazione nello strato. In questa memoria che si estende
per tutta la vita vengono elaborate ed archiviate tutte le informazioni che
hanno superato i tests sullo stack di superficie e possiedono quindi un elevato
giudizio di valore: da queste informazioni vengono stabiliti i parametri di
selezione delle successive informazioni da archiviare nella coscienza.
Il processo di selezione si può ricondurre alla media mobile sui valori di una
sequenza di eventi, dove gli eventi più antichi hanno un peso via via
decrescente. Anche questo strato ha una struttura LIFO ma in questo caso,
essendo le informazioni già selezionate, l'andare più in profondità non
significa solo mutarne il giudizio di valore, ma anche renderle sempre più
compatte e indefinite: negli stadi finali sono solo "vaghi ricordi". Vengono qui
prodotti i programmi esistenziali eseguiti poi dagli strati esterni. I programmi
biologici di base, ereditati alla nascita assieme alla macchina corporea vengono
invece generati dagli strati profondi e sono poco suscettibili di mutamenti.
Per poter capire il movente inferenziale dei meccanismi di elaborazione, poichè
lo strato medio è legato a quello profondo e tuttavia non può accedervi
coscientemente mentre viceversa lo strato profondo utilizza lo strato medio per
apportare delle piccole modifiche al programma biologico di base (necessarie per
tenere il passo con l'evoluzione) e trasmettere il nuovo programma alla
discendenza, è necessario espandere la conoscenza dei fenomeni e considerare dei
casi reali, come un neonato, un adulto, e i meccanismi della percezione visiva.
Un bambino appena nato, come si sa, non è in grado di controllare il proprio
corpo, nè di parlare, nè di compiere alcuna azione cosciente. Potremmo dire che
gli strati esterni sono vuoti di informazione e non si hanno riferimenti per
poter interpretare correttamente gli stimoli sensoriali, che oltretutto non sono
ancora in grado di "funzionare". I suoi occhi non sono riconducibili
semplicisticamente a una macchina fotografica stereoscopica, in quanto le
immagini che si formano sulla retina sono rimpicciolite, capovolte, e deformate:
sono invece i centri superiori del cervello ad elaborare le informazioni visive
inviate dagli occhi con un linguaggio particolare e ricostruire un modello di
realtà sensibile basata sulla propria cultura acquisita. La visione degli
oggetti implica anche il concorso di varie fonti di informazione oltre a quella
rappresentata dagli occhi, a cominciare dalla conoscenza precedentemente
acquisita dell'oggetto, sia attraverso la vista, ma anche attraverso il tatto,
gusto, odorato.
Gli oggetti hanno inoltre un passato e un futuro e sono quindi delle entità che
trascendono l'esperienza sensoriale e concretano in sè una somma di conoscenze e
di possibilità indispensabili per qualsiasi forma di vita.
La percezione perciò non è mai condizionata esclusivamente dagli stimoli
sensoriali ma rappresenta il risultato di un processo dinamico di ricerca che
tende ad offrire l'interpretatione più soddisfacente dei dati disponibili, cioe,
oltre che delle esperienze sensoriali, anche delle nozioni acquisite per altra
via sul conto dell'oggetto.
Gli occhi, in questo caso, non ci forniscono un'immagine fotografica del mondo
esterno, ricopiando sotto forma di campi elettrici tridimensionali all'interno
del cervello le immagini degli oggetti percepiti, come sostengono i sostenitori
dell'isomorfismo o della teoria della forma: essi piuttosto ci permettono di
avanzare ipotesi, pervenendo talvolta a conclusioni errate, come avviene negli
individui soggetti ad allucinazioni.
Per esempio, il cervello "occidentale" "vede", nelle poche linee essenziali
tracciate dai fumettisti, delle facce sorridenti ed espressive, uomini che
galoppano, o sulla luna, ed è in grado di ricostruire mentalmente le parti
mancanti, ad esempio quelle nascoste da un oggetto in primo piano, mentre invece
in alcuni popoli africani che hanno una cultura di oggetti circolari o a dolce
curvatura, si nota una grande difficoltà a comprendere immagini di oggetti
squadrati o con angoli sensibili.
I RITMI CIRCADIANI
Giorni di pioggia tendono ad aumentare l'ansia e contri
buiscono ad una lieve depressione. L'aumento della pressione barometrica può
indurre fatica, depressione, inerzia, e mal di testa.
Inversamente, le diminuzioni della pressione barometrica sono spesso
accompagnate da inquetudine e da un aumentato riassorbimento dell'acqua
dall'intestino nel corpo. Tali aumenti del rigonfiamento del tessuto risultanti
dalla ritenzione dell'acqua, possono ridurre l'afflusso del sangue al cervello
portando a un diminuito acume mentale, così pure vengono influenzati i livelli
di zucchero nel sangue. Venti caldi stagionali attorno al globo terrestre posso
no esercitare un'influenza significativa. Questi venti che durano per giorni o
settimane, spesso possono produrre asma, artrite, mal di testa e attacchi
epilettici. Quando sono prolungati possono causare un abbassamento della
pressione sanguigna, un abbassamento della glicemia, apatia, depressione,
mancanza di concentrazione, confusione, mal di testa e incoordinazione.
Generalmente il periodo caldo cambia l'umore e il comportamento delle persone,
ne risulta irritabilità, ansia, aggressione, combattività, aumento degli
incidenti stradali, degli stupri e dei crimini violenti. L'inquinamento e lo
smog trattenuti da un'aria stagnante nel periodo caldo aumentano questi effetti.
Temperature sotto il normale, aumentano i riflessi, mentre quelle elevate li
rallentano. Il primo freddo é accompagnato da un aumento di attacchi di asma,
emicrania, coliche, ictus e epilessia. Il sistema immunitario del corpo é
fortemente influenzato dal tempo, e così siamo molto più suscettibili alle
malattie in inverno. Attacchi mortali di cuore succedono due volte più
frequentemente. Il tempo ed anche le previsioni del tempo, fortemente hanno un
influsso nell'aumento del peso ed in ciò che la gente mangia. L'americano medio
guadagna sette pounds e mezzo ogni inverno (1 pounds = circa mezzo Kg.). Il 25%
della popolazione soffre di depressione clinica durante l'inverno. La luna piena
in una notte chiara, é correlata con un notevole aumento di ricoveri presso
reparti psichiatrici in tutto il paese. Le ulcere hanno emorragie più spesso
appena prima della luna piena. Il 65% di un gruppo di pazienti sotto studio
hanno
esperimentato un aumento di dolore anginoso al petto durante la luna piena.
Donne, soprattutto obese, sopra i 30 anni, sono più fortemente influenzate dal
cambiamento del tempo che non gli uomini. Gli studi mostrano che i livelli di
calcio nel corpo, variano con il tempo, e che certe medicine prescritte possono
avere differenti effetti in tempi diversi del
l'anno.
Gli uomini possono fabbricare anche apparecchi completamente inutili, ma nel
processo della selezione naturale ogni nuovo carattere deve essere vantaggioso
per chi lo possiede, e solo così questo può essere trasmesso alle generazioni
future. Ma a che potevano servire degli occhi capaci di formare le immagini se
poi non esisteva un sistema nervoso capace di interpretarle? E come si potrebbe
sviluppare un sistema nervoso preposto alla percezione delle immagini prima di
un occhio capace di fornirle? Nel processo di evoluzione non può esistere la
preoccupazione di formare delle strutture che, inutili oggi, potranno avere però
un preciso significato un giorno, quando altre strutture saranno
sufficientemente sviluppate. E quindi logico supporre che l'occhio e il cervello
si sono sviluppati attraverso un lento processo parallelo di tentativi ed
errori.
Un bambino appena nato quindi non è del tutto "vuoto", ma esegue parte del
programma fisso dello strato profondo trasmessogli geneticamente: egli compie,
istintivamente, l'azione del cibarsi e piange quando ha fame o sente dolore.
Questa è la pulsione di vita, che genera almeno due sottoprodotti: il principio
del piacere e del dolore. Le pulsioni sessuali sono ancora inconsistenti. Gli
stimoli viscerali hanno importanza prioritaria, mentre quelli sensoriali,
provenienti da un mondo di cui non si ha conoscenza, sono genericamente
considerati "pericolosi" e solo dopo qualche tempo, quando i segnali inviati dai
sensi della vista, dell'udito, ecc hanno cominciato ad essere interpretati più
chiaramente il bambino comincia a distinguere le sensazioni di piacere e quelle
di dolore.
Il principio del piacere e quello del dolore sono i parametri coi quali egli
comincia a selezionare gli stimoli esterni ed elabora una strategia di
sopravvivenza atta a soddisfare tali principi.
Col passare del tempo e con l'accumulo di informazioni il controllo delle
attività passa dallo strato profondo istintivo allo strato medio cosciente: il
principio del piacere e del dolore viene idealizzato dalla cultura locale ed il
suo posto è preso dai concetti di bene e male. Si noti che non sempre esiste un
rapporto 1:1 tra il bene e il piacere o tra il male e il dolore, poichè le
informazioni provenienti dall'esterno contengono già un elevato inquinamento
dato dalla morale e dall'ambiente e condizioneranno l'uomo a vivere la realtà
storica locale corrente.
Infatti, per esempio, il bambino può associare il fatto che quando piange la
mamma gli si avvicina per coccolarlo o dargli da mangiare, ed in seguito
elaborerà una strategia basata sul pianto o sul suscitare sentimenti materni o
paterni come suo modo di essere nel mondo. Oppure, nel caso egli abbia genitori
"deboli" e accondiscendenti può sviluppare un modo di essere capriccioso o
autoritario, e basteranno poche esperienze positive coi suoi coetanei più
"deboli" per fargli sviluppare una personalità autoritaria e prepotente: e
naturalmente vi sono moltissimi altri casi: si ricordino le analogie tra
comportamenti umani e le scimmie.
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