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New Age Italy - Terzo Millennio

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FILOSOFIA DELLA SCIENZA
Per evitare ogni interpolazione di motivi metafisici più o meno consapevoli la "scienza" fa appello all'esperienza pura come unico fondamento di se stessa e intraprende una demolizione inesorabile di concetti e di presupposti che apparivano anche saldamente consolidati a cominciare dalla distinzione tra mondo esterno e mondo interno, riferito all'osservatore, nella quale ravvisa, invece, il frutto di una rappresentazione artificiale e non certo un carattere costitutivo dell'esperienza stessa. Questo però non comporta un passaggio a una prospettiva soggettivistica perchè anche la nozione di soggetto viene criticata e dissolta mostrando che si tratta del risultato di un processo di "introiezione" per cui si attribuisce all'interno del pensiero qualcosa che invece ha la sua sede unicamente nei fatti in esame. La scissione dell'esperienza in oggetti e concetti e la collocazione di questi ultimi nel cervello (o nella mente) come qualcosa di unicamente interno, donde il termine "introiezione", sono infatti del tutto arbitrarie e non fanno che dare origine a tutta una serie di problemi insolubili perchè mal posti e infondati (dualismo di anima e di corpo, sede del pensiero, reincarnazione dello spirito, essenza di Dio, ecc).

Citando Einstain, la relazione tra concetti ed esperienza è analoga non a quella del brodo rispetto al bue, quanto a quella dello scontrino del guardaroba rispetto al cappotto: non è però arbitrio, dice ancora Einstain, come quello di uno scrittore di romanzi, dove dovendosi i concetti commisurare ai problemi posti dalla natura, si mostra la loro validità nella capacità (umana) di risolverli: nel suo sviluppo la fisica va verso una crescente senplificazione dei fondamenti, il che ha però la conseguenza che i fatti si allontanano sempre di più dall'esperienza rendendo sempre piu difficile cogliere i loro rapporti con l'esperienza stessa. I concetti scientifici mirano quindi ad isolare certi aspetti della realtà che si prestano ad essere simbolizzati consentendo una concentrazione dell'esperienza del passato in vista della loro utilizzazione nel futuro ed hanno senso solo per questa loro funzione utilitaria.

Si provi comunque a dare una spiegazione al paradosso di Banach-Tarsky che descrive come creare dal nulla un centimetro cubo d'oro!

Il settore trainante della tecnologia è stato quello spaziale, seguito da quello militare, poi da quello scientifico, poi dall'industriale, infine si colloca il settore commerciale o consumer.

L'ingegneria genetica infine, l'ultima e più moderna branca delle scienze biologiche si propone di modificare e migliorare alcune specie viventi vegetali ed animali allo scopo di aumentarne il rendimento a vantaggio dell'uomo. Gli scrittori di fantascienza si sono già lanciati nel descrivere fabbriche di uomini artificiali ed hanno già incrociato cervelli umani con macchine d'acciaio, propugnando l'avvento di semidei biomeccanici distruttori del genere umano, creando perciò le basi della reazione. Tutto questo però è fantascienza: ricordando quanto già detto sull'impossibilità del cervello umano di comprendere sè stesso diventa improbabile, per l'uomo, arrivare all'interfaccia diretta del proprio cervello con una macchina.
La nota stonata nell'ordine delle tecnologie riguarda però la tecnologia militare. La tecnologia militare è la più avanzata e vi è speso parecchio denaro pubblico! Quindi mentre gli altri settori sono più o meno collegati e si propongono, almeno teoricamente, il "progresso", la tecnologia militare studia il controllo e la eventuale distruzione e morte dei "nemici". Un costosissimo bombardiere è progettato per distruggere e uccidere che "più non si può", per non parlare delle bombe atomiche!
Nelle intenzioni dei fabbricanti di armi viene però ribadito il concetto che bisogna pur difendersi, e le armi sono costruite solo per la difesa...

Le guerre, oltre ai loro aspetti catastrofici di sofferenza, distruzione e morte provocano ogni volta un certo "rimescolamento" delle classi sociali e politiche; per esempio la prima guerra mondiale ha creato, come abbiamo visto, che condizioni che permisero ai contadini russi di abbattere il potere dello Zar. Se la seconda guerra mondiale fosse stata invece vinta dalla Germania l'europa attuale sarebbe sotto la dittatura nazista e fascista e nessuna forza democratica le avrebbe mai potute abbattere, senza fare scoppiare una terza guerra mondiale.

Soffermandoci quindi sull'immagine dell'esercito o della polizia, principali "clienti" delle fabbriche di armi, ne risulterà chiara la necessità d'esistenza in tutti i sistemi sociali dove la popolazione si conta a milioni di individui sia per mantenere il controllo interno dello stato mediante l'impiego di specialisti che altrimenti andrebbero a rinfoltire la massa dei disoccupati alimentando i movimenti anarchici, sia perchè la popolazione stessa chiede il controllo e l'eliminazione di criminali indesiderati. E i criminali, non usano forse armi per terrorizzare e derubare?

La storia degli ultimi 50 secoli è un continuo succedersi di guerre di oppressione e di sfruttamento di popoli; in natura, daltronde, non esiste la "pace" o la "pietà", e la vita animale è una giornaliera imboscata e un continuo scampato pericolo. Quasi tutti gli animali sono "preda" e "cacciatori", poche "prede" muoiono di vecchiaia e nessuno porge "l'altra guancia". In natura esiste il "proprio territorio" e "la femmina" per i quali SI COMBATTE CONTRO I PROPRI SIMILI.
 

Sesso

Ogni uomo moderno o del passato sa cosè l'istinto sessuale: è l'espediente che la natura ha escogitato per la continuazione della specie umana e di tutte le altre specie animali, e si manifesta come quel centro di interesse e di eccitazione vitale che spinge l'uomo al compimento dell'atto sessuale, e che presenta diversi gradi di influenza: negli stadi finali di eccitazione l'istinto sessuale è padrone del corpo e della mente e le azioni della copula sono irresistibili e quasi automatiche. In molti casi l'istinto sessuale diventa più forte dell'istinto di sopravvivenza; e tutto questo ha un nome: "AMORE".


I nostri più veri e più profondi pensieri sono sessuati. Tutta la nostra vita è dominata dall'istinto sessuale. Il sesso è la prima cosa che si vede in un essere umano quando lo si incontra per la prima volta; poi viene tutto il resto: statura, forma del viso, posizione sociale. Il processo inverso avviene nel dimenticare quella persona: ci si potrà dimenticare del colore degli occhi o dei capelli, o dimenticarne il nome, o il suono della voce, e ciononostante quell'uomo o quella donna continuerà ad esistere nella memoria, ma nell'istante in cui ci si dimentica se era maschio o femmina allora è veramente sparito dalla coscienza. Daltronde, il rapporto uomo-donna non è simmetrico nè equilibrato; nell'equilibrio vi è la perfezione, la morte. Un uomo può mettere al mondo centinaia, se non migliaia di figli - ammettendo che fossero disponibili donne a sufficienza, mentre invece le donne possono avere solo pochi figli, uno per volta, qualunque sia la quantità e la qualità degli uomini che hanno posseduto.

Il quadro generale della situazione, per quanto ancora lontano da una visione globale, lascia poco spazio all'illusione che gli uomini siano felici e che si possa continuare a vivere allegramente nell'ottica dello sfruttamento dei popoli e delle risorse naturali senza preventivare guerre e catastrofi naturali (sulle spalle dei più poveri). Così il positivismo, che ha dominato fino alla prima metà del secolo - nonostante le guerre l'uomo aveva una grande fiducia nella scienza e nel "progresso" - ha ora ceduto il posto al pessimismo, che vede il mondo come una gigantesca pattumiera o meglio, una bomba a orologeria.
L'evoluzione dei popoli, daltronde, sembra obbligatoriamente passare dalla struttura consumistica di massa, nonostante questa abbia già rivelato i suoi effetti negativi, e la felicità umana sembra incentrata sul possedere tutti quegli oggetti che i mass-media fanno apparire come "fondamentali". Personalmente ritengo la felicità un bene collettivo e nessuno può mai sperare di essere veramente felice mentre i suoi amici o altri uomini sono invece disperati.
I desideri dell'uomo sono quindi totalmente mistificati dal potere del denaro; finchè egli desidererà di possedere la luna o penserà di poterla comprare col denaro - in natura non esiste il denaro, e non si può ricomprare la propria vita una volta che essa è finita, e finchè considererà la morte come un male da evitare ad ogni costo, non sarà mai felice. Quasi tutti, infatti, sarebbero disposti a sacrificare centinaia o migliaia di altrui vite pur di conservare la propria miserabile vita, e parecchi farebbero lo stesso solo per possedere un pò di denaro in più...

 

 

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Ultimo aggiornamento: 25-11-05