interventi
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28
maggio 2001
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UN DISEGNO DI LEGGE ..IN FUMO
«I parlamentari sono sensibili alla piazza. E' bastato qualche corteo e la legge sul cosiddetto elettrosmog è stata varata. Al contrario, i non fumatori non fanno rumore, sono in genere persone civili che silenziosamente subiscono l'affronto di chi, infischiandosene, gli fuma vicino».
Questo è la sintesi dell'intervento del Ministro Veronesi nei giorni scorsi, durante la Giornata Mondiale senza tabacco. Come dargli torto. Anche se è discutibile mettere alla berlina l'iniziativa parlamentare in materia di campi elettromagnetici, ribadire espressioni in negativo sull'attenzione dedicata ad aspetti comunque riguardanti la salute delle persone, rimane il fatto che la problematica del fumo negli ambienti di vita e di lavoro continua ad essere argomento di scarso interesse per deputati e senatori. Certo ha la sua importanza che il vizio sia così diffuso anche nelle aule parlamentari e che lo stesso Veronesi abbia dovuto convivere con ministri fumatori nel corso delle riunioni del Consiglio. Ma, del resto, si dice, i parlamentari sono lo specchio di chi li ha votati.
Sarebbe sbagliato sostenere che tutti i fumatori sono degli incivili e degli intolleranti, anzi, rispetto ad un passato recente, l'impressione è che si sia diffusa una maggiore consapevolezza, una migliore propensione verso le persone disturbate. Rimane il fatto che, per quella parte di irriducibili che non riescono a resistere senza violare le norme del buon senso e della buona creanza, c'è bisogno di introdurre qualche regola in più. Il primo tentativo serio di regolamentare il fumo in Italia è del 1993, quando la presentazione di un disegno di legge sull'argomento fu talmente amplificata dai mass media da convincere mezza Italia sul fatto che la legge era stata emanata. Fu un esempio di campagna pubblicitaria tra le più riuscite.
La realtà è invece che anche il tentativo del Ministro Veronesi è naufragato di fronte al disinteresse e a problemi più urgenti. Tuttavia se andiamo a leggere i resoconti delle sedute di commissione durante le quali si è iniziato ad esaminare il disegno di legge, ci renderemmo conto che, visto il livello della discussione, le speranze di vedere approvata una regolamentazione in materia sono molto lontane del tempo. C'è bisogno di una crescita culturale che oggi proprio non si vede. Se la maggioranza silenziosa dei non fumatori vuole vedere riconosciuti i propri diritti di non essere intossicata, allora, prima di tutto, deve imparare a scegliere le persone da mandare in Parlamento.
SEDE CONSULTIVA
Martedì 16 gennaio 2001. - Presidenza del Presidente Sauro TURRONI.
La seduta comincia alle 12.35 Divieto di fumo. testo unificato C. 319 Scalia, C. 544 Galletti, C. 697 Savarese, C. 2886 Gambato, C. 3852 ter Governo, C. 6634 Giovanardi, C. 6806 Bolognesi, C.7227 Cè, C. 7289 Governo. (Parere alla XII Commissione). (Esame e rinvio).
La Commissione inizia l'esame del provvedimento.
Primo GALDELLI (Comunista), relatore, riferisce sul testo unificato in esame, diretto a garantire la tutela della salute dai danni derivanti dal fumo e di promuovere la prevenzione dei medesimi danni oltre ad una seria lotta al tabagismo. Illustra quindi i singoli articoli di cui si compone il provvedimento, soffermandosi, in particolare, su quanto previsto dall'articolo 5 in merito agli obblighi stabiliti per i soggetti responsabili della attuazione delle disposizioni in materia di divieto di fumare. Propone, in conclusione, di esprimere parere favorevole.
Ugo MARTINAT (AN) evidenzia la necessità di difendere il diritto di libertà dei cittadini e, in particolare, dei fumatori. Ritiene infatti che il testo preveda norme di carattere restrittivo e punitivo; evidenzia che nei paesi in cui è già previsto il divieto di fumare nei locali aperti al pubblico vengono contestualmente realizzate aree idonee per i fumatori. Stigmatizza l'impostazione di divieto seguita dal testo unificato, che non prevede invece interventi programmatici al fine di garantire la libertà dei fumatori. Si dichiara pertanto contrario al testo unificato in esame.
Francesco FORMENTI (LNP) concorda con quanto evidenziato dal collega Martinat.
Sauro TURRONI, presidente, tenuto conto dell'esigenza di esaminare altri punti all'ordine del giorno della Commissione e considerata l'esigenza di ulteriori approfondimenti, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta. La seduta termina alle 12.50. XII Commissione -
SEDE REFERENTE
Giovedì 26 ottobre 2000. - Presidenza del Vicepresidente Paolo POLENTA.
La seduta comincia alle 14.35 Divieto di fumo. C. 319 Scalia, C. 544 Galletti, C. 697 Savarese, C. 2886 Gambato, C. 3852 ter Governo, C. 6634 Giovanardi, C. 6806 Bolognesi, C. 7227 Cè, C. 7289 Governo. (Seguito dell'esame e rinvio - adozione del testo base).
La Commissione prosegue l'esame da ultimo rinviato il 4 luglio 2000.
Paolo POLENTA, presidente e relatore, illustra i lavori del Comitato ristretto istituito per l'esame dei progetti di legge in titolo, ricordando le audizioni informali svolte in tale sede. Il testo unificato predisposto dal Comitato ristretto (vedi allegato) all'esito di tali lavori si concentra in particolare sul rafforzamento dei divieti di fumo vigenti, rinviando ad altra sede questioni pure rilevanti quali quelle della pubblicità dei prodotti da fumo e di un organico intervento di prevenzione. Ritiene infatti opportuno, anche in considerazione dei tempi disponibili per l'esame, concentrare in questa fase l'attività della Commissione su quello che, a suo avviso, è l'aspetto fondamentale. Illustra quindi i contenuti del testo unificato, soffermandosi in particolare sui primi due articoli, che individuano i principi generali, e sul comma 2 dell'articolo 3, che definisce il concetto di locale aperto al pubblico. Le altre parti del testo riprendono i contenuti del disegno di legge governativo presentato in materia.
Si sofferma quindi su alcuni degli aspetti problematici emersi anche nel corso delle audizioni informali svolte dal Comitato ristretto. In particolare, è stato richiesto che le modalità per l'individuazione delle aree per fumatori nei luoghi di lavoro siano definite in sede di contrattazione nazionale piuttosto che locale, e di sopprimere la previsione di sanzioni nei confronti dei soggetti chiamati a vigilare sull'applicazione dei divieti in ambienti privati, quali i ristoratori e i datori di lavoro. Al proposito ritiene necessario non indebolire l'impianto del testo. Sottolinea, infine, che le previste campagne di prevenzione e informazione saranno finanziate con le risorse derivanti dalle sanzioni nei confronti dei trasgressori; ciò dovrebbe assicurare la neutralità finanziaria del provvedimento.
Carlo Amedeo GIOVANARDI (misto-CCD) condivide, in linea generale, il testo unificato elaborato dal Comitato ristretto. Peraltro andrebbe espressamente previsto che le aree riservate ai fumatori non possano superare il 50 per cento degli spazi disponibili.
Giulio CONTI (AN) ritiene che molte delle misure previste dal provvedimento siano sostanzialmente irrealizzabili. In particolare, ritiene che il divieto sia inapplicabile negli uffici privati e in locali di passaggio o di stazionamento di grandi strutture intensamente frequentate, quali le università e le stazioni. Inoltre, la previsione di creare aree riservate ai fumatori nei ristoranti, negli esercizi commerciali e nelle strutture ricettive sembra comportare eccessivi oneri per le aziende; l'introduzione del divieto dovrebbe quindi essere accompagnato dalla previsione di aiuti alle imprese, ai fini dell'adeguamento dei locali. Del tutto ingiusta, inapplicabile e contraria al senso di umanità è la previsione che il divieto di fumo sia esteso agli stabilimenti di prevenzione e di pena. Più in generale, ritiene i troppi divieti previsti rischino di rendere inapplicabile l'intervento legislativo, e che l'impostazione del testo nel suo complesso sia eccessivamente rigida e improntata ad un atteggiamento moralistico, che contrasta peraltro con le posizioni assunte dal centrosinistra su altri temi, come quello delle droghe leggere. Sottolinea infine la necessità di affrontare anche il tema della pubblicità dei prodotti da fumo.
Rocco CACCAVARI (DS-U) sottolinea che non può essere ignorato il fatto che il fumo dà luogo ad una vera e propria dipendenza, con significativi risvolti fisici e psicologici per i soggetti che l'hanno contratta. Il primo compito di una nuova legge dovrebbe quindi essere quello di prevedere efficaci interventi in favore dei fumatori, per aiutarli a superare la loro dipendenza. D'altra parte, i problemi legati al fumo passivo possono, a suo avviso, essere efficacemente risolti tramite nuove norme che incentivino o rendano obbligatorio adeguati impianti di depurazione dell'aria. In generale, l'impostazione dell'intervento legislativo deve tenere conto di tutti i risvolti medici e sociali del fenomeno, senza introdurre eccessive rigidità, che rischierebbero d'altra parta di aumentare il valore simbolico che alcune categorie di soggetti possono attribuire alla trasgressione del divieto. Ritiene, inoltre, inopportuna l'introduzione di un'elencazione tassativa delle aree in cui è vietato fumare, che rischia di trascurare luoghi del tutto analoghi a quelli espressamente previsti. Un atteggiamento flessibile appare opportuno anche in relazione al tema della pubblicità.
Francesco Paolo LUCCHESE (misto-CCD) osserva preliminarmente che non si può pensare di arrivare ad una completa eliminazione dell'abitudine di fumare. Devono pertanto essere tenuti in conto anche gli interessi dei cittadini fumatori, oltre a quelli dei non fumatori, su cui sembra concentrarsi esclusivamente la proposta in esame. Andrebbero pertanto rafforzate le norme sulle campagne informative e di prevenzione. Ritiene necessario, altresì, meglio precisare le modalità di applicazione del divieto in uffici privati, non potendosi a suo avviso vietare di fumare in ambienti frequentati solo da fumatori. Osserva inoltre che l'introduzione del divieto di fumare nei luoghi in cui si svolge attività lavorativa rischia di creare insormontabili difficoltà per le imprese artigiane e per le piccole imprese, come è emerso anche nel corso delle audizioni informali. Andrebbe a suo avviso modificata l'impostazione generale del provvedimento, ponendo l'accento sulla prevenzione e sugli interventi diretti ad aiutare i soggetti fumatori, come è d'altronde avvenuto nel caso del provvedimento in materia di alcoldipendenza.
Paolo POLENTA, presidente e relatore, sottolinea che le osservazioni e le proposte avanzate saranno oggetto di un più approfondito esame nel seguito dell'iter del provvedimento, cui potranno essere apportate tutte le opportune precisazioni e integrazioni. Propone quindi alla Commissione di adottare come testo base il testo unificato illustrato. La Commissione adotta il testo unificato elaborato dal Comitato ristretto come testo base per il prosieguo dell'esame.
Paolo POLENTA, presidente, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta. La seduta termina alle 15.25