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2 luglio 2001

LA TANGENZIALE DI PARMA SENZA VIA

Navigando nei siti che descrivono le cronache parlamentari si leggono di fatti e accadimenti che muovono alla preoccupazione, a volte all'indignazione. Un vero e proprio sconcerto si prova invece quando si rinvengono notizie riguardanti i modi dell'amministrare la cosa pubblica e, in particolare, laddove questa sembra atteggiare la propria attività a comportamenti non proprio etici e rispettosi delle leggi. Il fatto che ricaviamo dalla seduta parlamentare della Camera dei Deputati del 27 di giugno genera reazioni diverse e contrastanti: da una parte incredulità, dall'altra appunto lo sconcerto. Possibile che..?

In effetti dalla relazione dell'interrogante sembra proprio che sia così. A Parma stanno costruendo la tangenziale ovest destinata a servire la città senza aver presentato lo studio di impatto ambientale per un'opera che è assoggettata alla pronuncia di compatibilità di competenza ministeriale. Per intendersi, un'opera tra le maggiori che, proprio per questo, richiede l'intervento di un livello istituzionale adeguato. Dalla lettura dell'interpellanza pare di capire che dubbi non ce ne siano. Già qualche anno prima Comune di Parma e ANAS avevano avanzato la richiesta l'esame di VIA al Ministero, poi ritirata in seguito all'insediamento della nuova amministrazione.

Non è possibile quindi utilizzare come giustificazione la non conoscenza della normativa applicabile. Anzi, proprio partendo dalle definzioni alle quali necessariamente ci si deve appoggiare per decidere se il progetto sia o meno sottoposto al campo d'azione del DPCM 377/88, si legge chiaramente la volontà, sostenuta dall'azzeccagarbugli di turno, di titolare l'opera in modo estraneo e quindi non corrispondente alla voce richiamata dal DPCM. La Tangenziale Ovest viene infatti denominata nella delibera comunale 6 luglio 2000 "Strada urbana di collegamento tra la strada statale 62 della Cisa e la strada statale 9 via Emilia".

Quello che colpisce in questa vicenda, raccontata alla Camera, è che nessun organo istituzionale si sia reso conto del derapamento normativo messo in atto dal Comune di Parma. Solo quando il "solito" Comitato insorge scrivendo dello stato di avanzamento dell'opera nella inottemperanza della legge, allora le cose cambiano e gli enti sovraordinati si svegliano dal lungo sonno. Sia la Regione Emilia - Romagna che il Ministero dell'Ambiente rincorrono il Comune di Parma perchè riveda le proprie posizioni. Per non lasciare nulla di intentato, Il Ministero dell'Ambiente emette un'ordinanza di blocco dei lavori all'indirizzo dell'amministrazione comunale. Ma, sempre secondo l'interrogante, a tutt'oggi i lavori non sono ancora stati interrotti. Se il Codice Penale è ancora in vigore, c'è un articolo, il 650, che punisce l'inottemperanza agli ordini impartiti dalle autorità per motivi di igiene, sanità e sicurezza.

Come ha avuto occasione di dire l'Arch.Campos Venuti, ormai ex Presidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici: "Le grandi opere? Ognuno fa come vuole, siamo in totale anarchia. " (Corriere della Sera 25 giugno).

Seduta n. 7 del 27/6/2001

Interrogazioni a risposta scritta:

BULGARELLI. - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio. - Per sapere - premesso che: il comune di Parma e l'Anas avevano, nel gennaio 1998 presentata al ministero dell'ambiente richiesta di pronuncia di compatibilità ambientale, ai sensi della legge n. 349 articolo 6, relativamente al progetto della, Tangenziale ovest di Parma; successivamente nell'agosto 1999, la nuova amministrazione insediatasi, nella persona del sindaco di Parma, ha comunicato al Ministero dell'Ambiente il ritiro della domanda di valutazione di impatto ambientale per consentire la riprogettazione della citata strada con diverso tracciato comunicando che avrebbe riaperto la procedura relativa alla pronuncia di compatibilità ambientale sul nuovo tracciato; nel mese di luglio 2000 il comune approvava un nuovo progetto senza però corredarlo della necessaria Valutazione d'impatto ambientale, adducendo come motivazione che l'opera in progettazione non necessitava di V.I.A. in quanto non rientrante nelle opere soggette a tale normativa.

In specifico l'amministrazione comunale di Parma, con delibera 6 luglio 2000 approvava il nuovo progetto di tangenziale ovest di Parma denominandolo "Strada urbana di collegamento tra la strada statale 62 della Cisa e la strada statale 9 via Emilia"; nel frattempo il Comitato di cittadini di Fognano (località interessata all'attraversamento della nuova arteria) ha inviato una dettagliata lettera al Ministro dell'ambiente sottolineando i rischi per la salute di un'opera che passa a pochi metri dalle abitazioni, che l'interrogante condivide appieno; la regione Emilia Romagna, con nota del 27 febbraio 2001 a conoscenza del ministero dell'ambiente, ha sottolineato che non ci sono i presupposti per una esclusione della VIA nazionale alla tangenziale ovest di Parma e che l'opera rientra nelle categorie individuate dal decreto del Presidente del Consigli dei ministri 377/88 come modificato dal decreto del Presidente della Repubblica 11 febbraio 1998.

Rilevato che i lavori sono attualmente in corso senza che il comune di Parma abbia fatto esperire alcuna procedura di VIA nazionale o regionale; il ministero dell'ambiente con nota n. 3826/VIA/A.O.13.G del 23 marzo 2001 ha comunicato al comune di Parma che "l'opera in parola deve essere assoggettata alla procedura di VIA di competenza statale e che, pertanto i lavori di realizzazione della stessa devono essere sospesi in attesa della necessaria pronuncia di compatibilità ambientale"; vista l'ordinanza del 24 maggio 2001 del Ministro dell'ambiente indirizzata al comune di Parma che invita a "sospendere i lavori relativi all'esecuzione dell'opera onde evitare, in attesa del regolare svolgimento della procedura di VIA, ex articolo 6 della legge n. 349 del 1986, si verifichino danni gravi ed irreversibili al sistema dell'area interessata; constatato che il comune di Parma, a tutt'oggi, non ha ancora avviato la procedura di VIA e non ha sospeso i lavori -:

se il Ministro interrogato non ritenga di intervenire urgentemente verso il comune di Parma per far rispettare l'ordinanza che ordinava la sospensione dei lavori della tangenziale di Parma "con effetto immediato" per avviare la necessaria procedura di valutazione d'impatto ambientale dell'opera stessa; se non ritenga di dover difendere i diritti alla salute dei cittadini coinvolti che rischiano notevoli danni a seguito della costruzione di questa opera senza l'effettuazione della VIA. (4-00110)

 

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