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LA CARTA
http://www.lucart.it/ita/carta/carta_stor_orig.htm
La
leggenda fa risalire alla fabbricazione dei feltri, in cui i mongoli erano
maestri la prima carta. Un ministro cinese, Ts'ai Lun, intorno al 105 d.C.
(approssimativamente) sostituì, nella fabbricazione dei feltri, le fibre
animali con quelle vegetali, dando così luogo al primo dei prodotti che
oggi chiamiamo carta. Un’altra versione dice che Ts'ai Lun si recava
ogni giorno presso uno stagno adibito a lavatoio: lì, meditava ed
osservava le donne lavare i panni. Un giorno si accorse che le fibrille,
precedentemente staccatesi dai panni logori, a causa dello strofinio e
della sbattitura, si
accumulavano e si riunivano a mo' di tessuto in un
angolo dello stagno. Ts'ai Lun raccolse con delicatezza il sottile velo e
lo pose ad essiccare. Nacque così un foglio di una certa consistenza,
biancastro ed idoneo per sopportare la scrittura. Il primo materiale
adottato da Ts'ai Lun, una volta messo a punto il procedimento di
fabbricazione, fu la corteccia del gelso da carta (Brussonetia papyrifera).
La parte fibrosa della corteccia veniva messa a macerare in acqua,
risciacquata e successivamente battuta in mortai di pietra fino ad
ottenere una pasta uniforme di fibre. Questa massa, diluita con acqua,
veniva versata sopra la così detta "forma", costituita da una
specie di graticcio ottenuto accostando sottilissimi bastoncini di bambù.
L'acqua passava attraverso le fenditure del graticcio e le fibre,
feltratesi tra loro, restavano in
superficie formando un foglio di buon spessore che,
staccato
e levato, veniva messo ad essiccare. I cinesi, oltre ad essere stati i
primi produttori, sono stati anche suoi grandi utilizzatori. L'impiego
della carta per la scrittura è da ricollegare alla diffusione della
cultura; questa nei periodi più antichi, era senza dubbio privilegio di
pochi e quindi la domanda di carta per scrivere è stata inizialmente
piuttosto ridotta. La carta venne anche usata per fare cappelli, ventagli
e aquiloni. I ventagli erano prodotti in carta fin dal 300 quando gli
imperatori vietarono, per questioni economiche, l'uso della seta. Al sesto
secolo risalirebbe l'uso della carta igienica; già allora si usava, come
materia prima paglia di riso, più facile da preparare, meno costosa e più
morbida. L'uso della carta moneta risale probabilmente al nono secolo; si
ritiene infatti che in quel periodo, essendo aumentate le transazioni, si
sia resa necessaria una moneta più leggera in sostituzione della moneta
metallica pesante e poco trasportabile.
La
carta a mano
Al
di là dei miglioramenti resta il fatto che, dalla scoperta di Ts'ai Lun
fino a tutto il 18° secolo, la carta veniva fabbricata esclusivamente a
mano, immergendo la "forma" nel tino contenente la sospensione
fibrosa. Ancora oggi, ma solo per pochi e speciali usi (carta da lettere
di lusso, carta speciale da disegno. speciali tipi di carta valori etc) la
carta viene fabbricata con gli stessi procedimenti. L'impasto,
precedentemente preparato, giunge al tino, consistente in una vasca munita
di un agitatore per mantenere la sospensione in continua mescolazione. Per
fabbricare il foglio di carta si impiega la "forma" o
"modulo", costituita da un telaio di legno su cui viene fissata
una tela a maglie strette. L'operaio immerge la forma nella sospensione
fibrosa e, nel ritirarla, vi imprime una serie di scuotimenti rapidi al
fine di ottenere una feltrazione (unione tra le fibre) uniforme. La forma,
sgocciolata dall’acqua, viene quindi prelevata da un altro operaio che
la comprime contro un feltro umido di lana con il conseguente
trasferimento del foglio sul feltro. A questo punto segue la pressatura
idraulica dei fogli per una prima disidratazione della carta. I fogli
vengono poi avviati all'asciugamento che può realizzarsi per stendaggio
al coperto o in un tunnel a circolazione di aria calda. Il passaggio dalla
produzione artigianale a quella industriale avvenne nella prima metà del
1800. Il primo tentativo fu fatto dal francese Nicolas Louis Robert nel
1797; egli realizzò una macchina capace di produrre un foglio continuo di
carta della lunghezza di 60 cm. (prima macchina continua). La continua fu
poi
perfezionata
da Fourdrinier e Donkin. Inizialmente, la materia prima era costituita dai
cenci e stracci usati (come gia si faceva prima). Quando questi si
dimostrarono insufficienti (aumento della produzione), si iniziarono gli
studi per la messa a punto di nuovi processi capaci di produrre, in grande
quantità e a basso costo, quelli che saranno i succedanei della pasta di
straccio. Il primo materiale che sostituì in parte la pasta di straccio
fu la pasta meccanica di legno, ottenuta secondo il procedimento proposto
nel 1845 dal tedesco Federiko Keller. Il primo impiego della carta come
materiale da imballaggio si ha negli Stati Uniti. E' Albert Jones a
brevettare, nel 1871, la carta ondulata, che viene impiegata, in
sostituzione di paglia o trucioli, nelle cassette contenenti bottiglie o
altri materiali da proteggere dagli urti. La direzione del progresso
tecnologico si muove ora nell'ambito della produttività delle macchine
continue: si pensi che nel 1800 per fabbricare una tonnellata di carta
erano necessarie circa 4000 ore di lavorazione, mentre oggi, a seconda
delle caratteristiche che si vogliono ottenere, ne servono da due a venti;
ciò significa che la produttività è aumentata di circa 1000 volte.
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