H.261

Lo standard H.261 nasce nel 1990, appartiene alla famiglia di protocolli per la videoconferenza presentati dall'ITU1.1. In figura [*] sono mostrati gli schemi a blocchi del codificatore e del decodificatore.

Figure: Schema a blocchi del codificatore e del decodificatore H.261.
\resizebox*{11cm}{!}{\includegraphics{immagini/CAP1/H.261.eps}}

Per quanto riguarda la codifica possiamo vedere un blocco di codifica sorgente, un multiplexer, che combina i vari flussi di dati (risultati della codifica, vettori di movimento, ecc.), un buffer di trasmissione, usato per la regolazione del bit-rate ed un blocco di codifica di trasmissione, che introduce ridondanza al fine di prevenire gli errori.

Il blocco di codifica sorgente è espanso in figura [*]. L'immagine viene divisa in blocchi di 8×8 pixel e questi vengono sottoposti alla trasformata DCT, i coefficienti risultanti vengono quantizzati e poi vengono mappati su di un vettore seguendo la classica scansione a zig-zag1.2 . Tale vettore è poi sottoposto ad una codifica VLC (Variable Length Coding) usando un ibrido della codifica di Huffman e della RLE (Run Length Encoding).

Figure: Schema a blocchi del codificatore di sorgente
\resizebox*{11cm}{!}{\includegraphics{immagini/CAP1/H.261-2.eps}}

Per quanto riguarda la codifica interframe, è prevista la codifica dell'errore di predizione e, in modo opzionale, si può introdurre anche la tecnica del movement compensation. E' interessante notare che H.261, dovendo essere usato per la videoconferenza, deve essere in grado di girare in tempo reale, ma in realtà le tecniche scelte non sono certe quelle più semplici dal punto di vista computazionale. Di fatto H.261 non è nato per essere eseguito su di un normale PC, ed esistono diversi set-top-box dedicati, da utilizzare esclusivamente per la videoconferenza.



Footnotes

... dall'ITU1.1
H.320 per ISDN, H.323 per le LAN e H.324 per POTS.
... zig-zag1.2
Che porta le componenti a minor frequenza spaziale in testa al vettore.
Debian User 2003-06-05